Parlare di Atto vandalico fa pensare a qualcosa di contemporaneo invece la scoperta fatta a Villa Farnesina racconta di come simili episodi di scelleratezza, abbiano origini antiche.
Come non pensare dunque ai numerosi atti, dimostrativi per chi li sta portando avanti in tutto il mondo celandosi dietro la falsa bandiera del bene comune, vandalici per tutti gli altri che da tempo ormai si ripetono nei musei più famosi, ai danni di opere leggendarie, per fortuna protette anticipatamente nel modo giusto.
Orbene, che non sia una pratica d’uso esclusivamente moderno lo sappiamo e da tempo ormai ma l’aver ritrovato una sommaria iscrizione, ben delineata ed a punta di coltello su un dipinto all’interno di Villa Farnesina, desta comunque un grande interesse.
Prima di scendere nei particolari permettimi di sottolineare come in questo caso, risalendo l’atto vandalico al cinquecento, esso stesso nella sua dimensione propria di sopruso, sia diventato ormai reperto storico anche lui e con buona pace di tutti, verrà lasciato esattamente dov’è e così com’è.
Dandone forse anche risalto con la giusta illuminazione.
Procediamo però per gradi e ti invito come sempre a seguirmi nel racconto di questa avvincente quanto singolare scoperta.
Atto vandalico di valore storico a Villa Farnesina
La scoperta è avvenuta a seguito di un restauro predisposto a beneficio del dipinto Nozze di Alessandro e Roxane del pittore Giovanni Antonio Bazzi conosciuto con il nome di Sodoma.
L’artista Vercellese fu chiamato a Roma da Agostino Chigi tra il 1516 e il 1517 per affrescare la sua camera da letto con le storie di Alessandro Magno.
JHOANNES MARIA DE ANVERSA FECIT VK IMP
La firma di Johannes Maria de Aversa è stata rinvenuta da Forcellino al di sotto della veste indossata da Alessandro Magno, nel fulcro della scena che ha come protagonisti Roxana nel giorno delle nozze, incoronata seminuda e seduta sul letto a baldacchino accanto al neo sposo.
Sembra quasi una dichiarazione evidente di presa di possesso da parte dei Lanzichenecchi di quel luogo che divenne di fatto per quel periodo, il loro quartier generale.
La scoperta del graffito è stata possibile solo dopo la rimozione completa degli stucchi che erano stati apposti a riempimento dei solchi delle incisioni durante precedenti interventi di restauro.
Quella parte della scena si trova piuttosto in alto e non a portata di mano. Per incidere in quel modo i due volti, afferma Forcellino, probabilmente è stata usata una picca, ovvero un’arma dotata ti lama metallica assicurata a un’asta di legno.
Benché a regione se ne voglia sottolineare l’innegabile valenza storica, va detto che l’iscrizione di cui ti ho parlato non è purtroppo la sola.
Sembra infatti che un altro atto vandalico sia stato perpetrato proprio ai danni del volto di Roxane ma ancora non si hanno immagini della gravità dei segni sofferti dalla sposa di Alessandro Magno in questa raffigurazione.
Continua e seguirci su iCrewPlay-arte e sapremo dirti di più su ogni nuovo atto vandalico che riemergerà a Villa Farnesina.