Fred si apre con la sagoma della famosa Thunderbird rosa shocking e un sapiente gioco di luci che trascinano lo spettatore in una folle corsa, in cui in una sola frenetica notte di whisky si consumò la breve vita di una leggenda: Fred Buscaglione. Ed ecco che Matthias Martelli, voce narrante di questo spettacolo e voce dei vari personaggi che hanno partecipato alla breve, ma intensa vita dell’artista, ci introduce con un flashback nel vivo della narrazione.
Un testo scritto dall’attore Matthias Martelli, che incontra la geniale, meravigliosa e sorprendente regia di un “mago” della scena come Arturo Brachetti. Pedane rotanti, sedie, balaustre e uno schermo che proietta immagini, scandiscono il tempo della messinscena che scorre fluida, alla riscoperta di un uomo che ha rappresentato un pezzo di storia della musica italiana, guadagnandosi un posto nell’universo della poesia e creando un mondo narrativo che ha per molto tempo scaldato l’immaginario collettivo, quel mondo dei gangster e della dolce vita che in maniera fulminea rompeva con la musica melodica italiana. Fu proprio uno degli esponenti di questo antico canto italiano, Gino Latilla, a scommettere su Fred, ad acquistare le copie dei suoi primi dischi e a diffonderli sempre di più.
Il tutto si incontra e si fonde con le musiche dal vivo di Roy Paci, trombettista e cantante che dà corpo e voce a Fred Buscaglione con grande maestria. Molto forte l’intesa scenica con i musicisti, riconosciuti tra i più bravi jazzisti italiani: Roberto De Nittis al pianoforte, Paolo Vicari alla batteria, Gianmarco Straniero al contrabbasso, Didier Yon al trombone.
Fred: quando per gli amici era “Nando” e le idee geniali nata dalle chiacchierate al balcone con Leo Chiosso
Il Fred Buscaglione, nato dalle idee di Matthias Martelli è una persona molto più complessa rispetto allo stereotipo del gangster, la maschera che Fred creò per raccontare qualcosa di nuovo al suo pubblico che aspettava sempre le cover. Dietro quei baffi alla Clark Gable si nascondeva un uomo con le sue debolezze e fragilità, profondamente innamorato della moglie Fatima, profondamente appassionato di jazz, abile musicista che attraversò l’incubo della dittatura fascista e della guerra, ma che riuscì ad allietare i soldati al fronte.
Fred fu l’uomo che insieme al suo amico Leo Chiosso riuscì a cogliere i fermenti di una Torino che stava cambiando e che attraverso delle semplici chiacchierate dal balcone, creò un mondo fantastico e musicale indimenticabile in grado di sconvolgere gli schemi della musica leggera italiana e in grado di creare uno spettacolo completo.
Un successo rapido che fece appena in tempo ad assaporare, che lo lasciò in preda alla malinconia perché sua moglie Fatima lo lasciò. Colpa del whisky? Della Thunderbird con cui si schiantò? Eppure ci basta chiudere gli occhi affinchè alcune delle sue celebri canzoni penetrino nel nostro cervello per non abbandonarci e poi ci basta riaprirli per vedere come Roy Paci incarni alla perfezione Fred e come i racconti di Matthias Martelli e le voci che abilmente usa e che popolano questa storia ci restituiscano un uomo nella sua complessa fragilità.
Lo spettacolo che ha debuttato al teatro Parioli il 26 dicembre, è una produzione del Teatro Parioli e di Enfi Teatro e rimarrà in scena fino all’8 gennaio. Per riempire di gioia le tue festività ti consiglio di andare a vederlo al Teatro Parioli di Roma. Per informazioni e prenotazioni vai su www.ilparioli.it