Non ci sono pupille negli occhi delle donne di Modigliani, così le dipingeva così per consapevole scelta pittorica ma i motivi profondi che l’hanno spinto a tale scelta sono ancor oggi velati da quel fumoso alone di mistero che tanto attrae ma che a volte come forse in questo caso, un po’ respinge.
E sembra proprio essere questa la causa della scelta di Modigliani nel non dipingere le pupille alle sue tele.
In merito all’argomento, gli studi da più parti intrapresi al fine di chiarire, se non almeno in parte, la questione, sono arrivati ad un doppio traguardo con due teorie da mettere sul piatto della bilancia.
Due sono dunque le versioni più accreditate del momento.
La prima riguarda la nota incapacità comunicativa di Modigliani con i l’altro sesso, argomento ampiamente dibattuto che ha senz’altro trovato consensi ma anche qualche voce a contrasto, complice la personalità molto articolata dell’artista toscano.
Si è parlato in qualche modo di mutismo selettivo ma la critica più vicina a Modigliani tende da sempre a smussare una teoria così forte per dare invece spazio piuttosto a una, senz’altro profonda, quanto irrequieta generica paura delle donne, motivata da probabili traumi legati al suo passato e in larga parte ancorata al suo personalissimo modo di affrontare e vedere la realtà, decisamente lontana dai comuni modi di fare volti ad una pacifica convivenza tra il mondo maschile e il mondo femminile nella società francese dell’epoca.
Una seconda versione che tenta la vetta nella spiegazione di questo mistero è di fatto molto più suggestiva e di per sé, già per questo anche più traballante, ripresa anche come filo conduttore nel film ‘I colori dell’anima’, indica le motivazionidel disagio di Modigliani nel rappresentare le pupille, sempre in quel particolare rapporto travagliato con il gentil sesso, fulcro dunque anche in questa ipotesi ma relegandolo a momenti più intimi e meno scientifici.
Gli occhi che per antonomasia sono lo specchio dell’anima costituivano per il pittore un vero e proprio limite, mai superato, magari volutamente ma che procurò all’artista italiano un profondo rammarico per non essere riuscito mai a rappresentare l’anima di qualcuno sopra una tela, o meglio, l’anima di una donna.
Ed è proprio mossa da questa premessa che, durante il film, l’attore che interpreta Modigliani dice:
se avrò fortuna, un giorno dipingerò i tuoi occhi
Il mistero dell’assenza di pupille nei quadri di Modigliani, va ricercato in parte nell’eterna metafora di certe realtà che non possono essere rappresentate o partecipate in forma più corretta possibile.
Non dipingere gli occhi, in qualche modo ha aiutato l’artista a tenere in parte inespressa la propria visione artistica, quella appunto dell’anima dei suoi soggetti che non potrà a questo punto mai concretizzarsi, perché parte di quel processo creativo che porta l’autore e il suo io a dare forma alle sue opere.
E quindi ci si chiede se forse non sia proprio quest’ultima la potenza artistica dell’autore Modigliani che attraverso l’arte più in teoria esprimere milioni di cose ma mai e poi mai l’esatto pensiero o sensazione dell’artista.
Modigliani. Un livornese a Parigi che non dipingeva le pupille alle sue donne
Morto all’età di 35 anni a Parigi, in seguito a una meningite tubercolare, Amedeo Modigliani è tra gli artisti più influenti del ‘900, nonché uno dei maggiori esponenti dell’arte contemporanea.
Il suo successo si deve soprattutto ai ritratti femminili, che presentano due caratteristiche molto particolari: un collo particolarmente lungo e affusolato e due occhi sprovvisti di pupille.
Lo stile di Modì, com’era soprannominato in Francia, non lasciò mai più il mondo indifferente dopo la sua morte, avvenuta nella capitale francese il 20 gennaio 1920.
Al di là dei suoi eccessi nel corso della vita, a causa di droghe e alcool, era disposto a fare ritratti o quadri in cambio di un solo bicchiere ed era molto burrascoso nel rapporto con molti colleghi, tra cui Renoir.