La svolta cubista di Picasso è considerata uno dei momenti cruciali nella storia dell’arte moderna. Durante il periodo compreso tra il 1907 e il 1914, Picasso, insieme a Georges Braque, sviluppò e definì il movimento artistico del cubismo. Il cubismo si distingue per la sua rottura con la rappresentazione tradizionale e il concetto di prospettiva. Picasso e Braque cercarono di rappresentare la realtà da molteplici punti di vista, scomponendo gli oggetti in forme geometriche e riorganizzandoli in modo astratto e frammentato. Gli oggetti venivano analizzati, decomposti e ricostruiti in una sorta di mosaico visivo. Questo approccio permetteva di esplorare il soggetto da diverse angolazioni e di rappresentare simultaneamente gli aspetti tridimensionali su una superficie bidimensionale.
Nel cubismo, si sperimentarono anche nuove tecniche come il collage, che consisteva nell’incorporare materiali diversi, come carta, stoffa o giornali, direttamente nella composizione pittorica. Ciò contribuiva a rompere ulteriormente la distinzione tra arte e realtà, introducendo elementi tridimensionali nella superficie bidimensionale del quadro.
La svolta cubista di Picasso
La svolta cubista di Picasso fu inaugurata con la sua opera Les Demoiselles d’Avignon del 1907, considerata una delle pietre miliari dell’arte del XX secolo. Questa tela mostra un gruppo di donne nude rappresentate con volti e corpi scomposti in forme angolari e geometriche. La pittura suscitò inizialmente reazioni negative e di sconcerto, ma ebbe un impatto profondo sullo sviluppo artistico successivo.
Con Les Demoiselles d’Avignon, Pablo Picasso aprì la sua stagione cubista, mantenendo un continuo dialogo con le opere di Paul Cézanne. L’opera diede il via a una lunga ricerca delle molteplici possibilità espressive realizzata tramite la scomposizione dei volumi e il trattamento schematico dei piani. In questo periodo l’artista era a stretto contatto con Georges Braque, con il quale condivise le ricerche artistiche: insieme i due diedero vita ad opere che presentano molte analogie. Nel 1912 il cubismo giunse all’apice, le figure si frammentano producendo in questo modo una moltitudine di punti di vista. In questo processo assunse una grande importanza l’introduzione del papier collè (tecnica pittorica che consiste nell’incollare diversi materiali insieme) e il collage (sovrapposizione di materiali cartacei). Sempre nello stesso anno Picasso incontrò la bellissima e futura musa Marcelle Hubert, da lui chiamata Eva, e ad indicare il suo amore per lei appare la scritta “amo eva” su molti quadri del periodo cubista. Eva si ammalò di tubercolosi e dopo poco morì, e per l’artista fu un duro colpo.
Il cubismo di Picasso influenzò non solo la pittura, ma anche la scultura, l’architettura e il design. Le sue opere cubiste trasformarono radicalmente il modo in cui gli artisti concepivano la rappresentazione visiva, aprendo la strada a nuove sperimentazioni artistiche e all’arte contemporanea.
Le motivazioni che spinsero Pablo Picasso verso il Cubismo
La svolta cubista di Picasso può essere attribuita a diverse motivazioni, tuttavia, possiamo individuarne alcune fondamentali, come la ricerca di nuove forme espressive: Picasso era un artista innovativo e desiderava esplorare nuove vie creative. Il suo interesse per le forme geometriche e la rappresentazione multidimensionale lo spinse a rompere con le convenzioni artistiche tradizionali e a cercare nuove modalità di espressione visiva.
Picasso ha subito le influenze delle arti africane e primitiviste: l’artista spagnolo era affascinato dall’arte africana e dalle maschere tribali. Queste opere, caratterizzate da forme stilizzate e geometriche, lo ispirarono nel tentativo di creare una rappresentazione più essenziale e simbolica della realtà.
Tra le motivazioni troviamo anche la reazione all’impressionismo e al post-impressionismo: Picasso era insoddisfatto delle limitazioni imposte dalla pittura impressionista e post-impressionista, che cercavano di catturare l’effetto della luce e delle emozioni. Voleva andare oltre l’apparenza superficiale delle cose e sperimentare una nuova forma di realismo che si basasse sulla decomposizione e la ricostruzione degli oggetti.
Infine, tra le motivazioni, possiamo anche parlare di esplorazione concettuale della visione: Picasso era interessato a come la mente umana percepisce e interpreta il mondo visivo. Il cubismo gli fornì un modo per rappresentare la complessità della percezione attraverso la frammentazione degli oggetti e la rappresentazione simultanea di diverse prospettive.
Queste motivazioni, insieme ad altre influenze e circostanze storiche, portarono Picasso a abbracciare il cubismo come un nuovo linguaggio artistico e a trasformare radicalmente il panorama artistico del suo tempo.