Maria Callas avrebbe festeggiato quest’anno il centesimo genetliaco e tutto il mondo dell’arte musicale lirica, specialmente quello degli appassionati, è pronto a celebrare questa data così importante.
La Fondazione Arena di Verona, vuole celebrarne la ricorrenza e lo fa con una mostra ideata e curata dall’archivio fotografico Tommasoli, in stretta collaborazione con il comune di Verona dal titolo 100 volte Callas.
L’Archivio Tommasoli raccoglie le opere fotografiche di quattro generazioni dello Studio Tommasoli, dall’anno della fondazione, avvenuta nel 1906, fino ad oggi.
Conserva inoltre non solo scatti eseguiti su commissione, per scopi professionali, dagli autori, come ritratti, paesaggi, pubblicità, vita quotidiana, fotografia industriale, sia in Italia che all’estero, ma anche le fotografie di ricerca artistica di ognuno di essi.
In particolare si tratta di negative e diapositive impresse sui più disparati supporti, dalle lastre di vetro ai moderni file digitali;
Comprese stampe originali dai primi del ‘900 ad oggi con documenti, testi, pubblicazioni, in somma davvero una fonte inesauribile e completa da cui attingere.
Non mancano inoltre le macchine fotografiche e le varie strumentazioni sia datate che attuali, strumenti necessari per fissare un momento per proiettarlo quindi in avanti nel futuro.
Tutto questo, viene a ragione indicato come bene di particolare rilevanza storico-artistica dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Una ricostruzione per immagini dunque che si è avvalsa del miglior supporto possibile che potesse, attraverso fonti storiche, materializzare Maria Callas ora e in Arena.
Maria Callas la Divina senza tempo
Era il 1923 quando oltre oceano, nella città di NewYork, nasceva la divina, appellativo con cui per larga parte della sua carriera artistica, fu chiamata.
Il suo nome completo d’iscrizione all’anagrafe era Sofia Cecilia Kalos ma battezzata, dicono le memorie dell’epoca, con il nome di Anna Maria Cecilia Sofia dal quale la diva attinse per ricavare il nome con cui essere acclamata in tutti i più famosi palcoscenici del mondo.
Di Lei si è sempre messa in discussione anche la data esatta di nascita relativa al giorno di dicembre del 1923 in cui nacque.
Sembra infatti che il giorno della nascita fosse oltremodo circondato da incertezza, benché Maria Callas abbia sempre indicato il 4, giorno di Santa Barbara che sentiva più affine al suo temperamento in una sorta di autodeterminazione in tal senso.
Le altre date da prendere in considerazione erano a seguire il 3 e il 2.
Un pasticcio senz’altro ma ormai di poco conto se consideriamo che comunque sia quest’anno ricorre senza dubbio il centesimo anno dalla nascita dell’artista statunitense di origini greche, poi naturalizzata italiana ed in seguito greca.
Una ricorrenza importante che la fondazione Arena di Verona ha fortemente voluto sottolineare con questa mostra ma anche con una dedica speciale, quella della sera del 2 agosto, giorno della nona rappresentazione di Aida con un cast degno dell’inaugurazione e che corrisponde alla data in cui una sconosciuta Maria Callas debuttò sul palcoscenico scaligero.
Dopo un’anteprima a New York lo scorso inverno, Fondazione Arena continua a raccontare a tutti la storia di Maria Callas e il suo legame con la città di Verona.
Il materiale esposto, oltre che dall’Archivio Tommasoli, proviene anche dagli stessi archivi storici della Fondazione e dall’Accademia Lirico Interpretativa Maria Callas di Zevio, con cui il Comune di Zevio mette a disposizione del pubblico la collezione Maria Callas Forever nelle stanze in cui la Divina effettivamente abitò per anni.
La mostra 100 volte Callas conduce lo spettatore in quei primi anni leggendari documentati dalle foto di scena in Arena e soprattutto dai primi ritratti ufficiali di quelli che sono da considerarsi gli anni cruciali per la vita privata di Maria Callas, il 1947 e il 1949.
Ad eseguire quei ritratti, due dei quali finora inediti, fu Filippo Tommasoli dell’omonimo studio fotografico più volte citato e oggi, tre generazioni dopo, la mostra è curata dal nipote che ne porta lo stesso nome.
L’esposizione, gratuita e aperta ogni giorno dalle 8:30 alle 20:30 è allestita al piano terra del Palazzo della Gran Guardia in Piazza Bra, nel foyer dell’auditorium con vista sull’Arena e un impianto che ricorda la struttura stessa del teatro: sette palchetti contengono altrettanti percorsi tematici tra i ruoli, i luoghi e i momenti salienti della vita di Maria Callas a Verona, con foto, testi informativi e cronologie in italiano e in inglese.
La mostra, realizzata con il patrocinio del Comune di Verona, è visitabile fino al 30 agosto.