Oggi, 18 marzo, ricordiamo Bobby Solo, in occasione del suo compleanno. È un cantante italiano che ha lasciato un’impronta indelebile nella musica italiana degli anni ’60. La sua carriera di successo è caratterizzata da grandi successi musicali che hanno conquistato il pubblico italiano e internazionale. Ma vediamo meglio chi è Bobby Solo.
Bobby Solo, le origini
Roberto Satti, in arte Bobby Solo, è un cantautore e chitarrista italiano che ha segnato la storia della musica italiana. Nato a Roma il 18 marzo 1945, ha raggiunto il successo negli anni ’60 con brani iconici come Una lacrima sul viso, Zingara e Se piangi se ridi.
Fin dalla giovane età, quando inizia a suonare la chitarra e a scrivere canzoni, Roberto Satti dimostra di essere appassionato di musica.
Il cantante nasce in una famiglia originaria della Venezia Giulia, figlio di Bruno Satti, colonnello dell’Aeronautica, e Maria Pettener, si appassiona al rock’n’roll, diventando un fan di Elvis Presley, artista a cui si ispira nello stile e nel modo di cantare.
All’inizio degli anni Sessanta il padre, che, lasciata l’Aeronautica Militare, lavora come dirigente per Alitalia, viene trasferito da Fiumicino a Linate, e la famiglia si sposta per un breve periodo a Milano. Qui conosce Vincenzo Micocci, che gli propone un contratto per la Dischi Ricordi e lo fa esordire nel 1963 con il primo 45 giri, contenente Ora che sei già una donna e Valeria.
L’anno successivo, la sua fama esplode con la partecipazione al Festival di Sanremo con Una lacrima sul viso. La canzone, pur non vincendo il Festival, diventa un successo clamoroso, vendendo oltre un milione di copie e scalando le classifiche in Italia e all’estero. La canzone aveva tutte le carte in regola per poter vincere il festival canoro, ma a causa di un abbassamento di voce non può cantare in diretta. Quindi canta in playback, uno dei primi casi, quando al Festival era assolutamente vietato.
Probabilmente l’esibizione in playback contribuisce notevolmente al successo del brano, tanto che ci furono voci che affermarono che fu tutta una trovata pubblicitaria per promuovere il disco e, allo stesso tempo, avere un audio “perfetto”: il successo è non solo in Italia, dove arriva 1º in classifica per otto settimane, ma in tutta Europa (superando, nelle vendite, la versione di Frankie Laine e ottenendo, in pochi mesi, il disco d’oro per il milione di copie vendute; alla fine ne otterrà addirittura due, poiché supererà i due milioni); ciò spinge la Dischi Ricordi a pubblicare il primo album, Bobby Solo, stampato anche all’estero (per l’occasione Una lacrima sul viso viene anche tradotta e cantata in diverse lingue).
Il 1965 gli porta la prima vittoria a Sanremo, con Se piangi se ridi, eseguita anche dai New Christy Minstrels: è una specie di “risarcimento” per il mancato trionfo dell’anno precedente; la canzone ripete il successo di Una lacrima sul viso, arrivando in 1ª posizione nella classifica dei singoli; nello stesso anno partecipa all’Eurovision Song Contest – tenutosi a Napoli, con lo stesso brano sanremese, classificandosi al 5º posto – e a Un disco per l’estate 1965 – con Quello sbagliato, canzone scritta da Alberto Testa e Flavio Carraresi, classificandosi al 6º posto, ma al 1º nella classifica di vendita dei singoli.
L’amicizia con Little Tony
Bobby Solo e Little Tony erano grandi amici, anche se i giornali li avevano dipinti come rivali. I due cantanti si sono conosciuti al Festival di Sanremo del 1964, come racconta lo stesso Satti. In un’intervista al Globalist, racconta:
“Ci siamo conosciuti al Festival, nel ’64, l’anno del mio debutto con “Una lacrima sul viso”, io avevo diciannove anni ero agli esordi mente lui era già Little Tony, un idolo della folla. Mi vide ciuffato come lui, molto teso, spaesato in mezzo a quei big del calibro di Paul Anka e Frankie Avalon, e mi invitò subito a cena. Capirai, avevo diecimila lire in tasca e non conoscevo nessuno, accettai subito. Davanti a un piatto di spaghetti solidarizzammo subito. Dopo, insieme a Gino Paoli che aveva scritto per lui “Quando vedrai la mia ragazza”, il brano che presentava insieme a Gene Pitney, andammo al Caponegro, un locale dove si faceva lo spogliarello. Era la prima volta che vedevo una donna nuda”.
Nel 2003, presentano insieme al Festival di Sanremo la canzone Non si cresce mai, un vero e proprio manifesto che celebra e conferma la loro amicizia: “Amavamo entrambi il rock ed Elvis, ma in modo diverso, lui aveva un atteggiamento da fan verso Presley, aveva addirittura una sua statua nel giardino della sua villa sull’Appia di quattro metri, io ero meno feticista, più che ai colpi d’anca e vestiti sgargianti, cercavo di imitare la voce del nostro mito”.
La carriera cinematografica
Oltre al successo come cantante, Bobby Solo si cimenta anche nella recitazione, partecipando a diversi musicarelli e film. Tra i più noti ricordiamo Una lacrima sul viso, Viale della canzone e Zingara.
Il talento e la versatilità di Bobby Solo sono stati fondamentali per il suo successo come cantante. Sin dai suoi esordi, ha dimostrato una grande capacità di adattarsi a diversi generi musicali, spaziando dal rock’n’roll al pop, passando per il beat e la musica leggera. La sua voce calda e potente gli ha permesso di interpretare con grande intensità sia brani romantici e malinconici, sia pezzi più ritmati e energici. Bobby Solo ha dimostrato anche una notevole abilità nell’interpretazione, riuscendo a trasmettere emozioni sincere attraverso le sue performance sul palco. La sua presenza carismatica e la sua capacità di coinvolgere il pubblico hanno contribuito a renderlo un’icona della musica italiana degli anni ’60. Il suo talento e la sua versatilità hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica italiana, influenzando numerosi artisti successivi.