A un secolo di distanza dalla scomparsa di Franz Kafka, un vero tesoro emerge dalle pieghe del tempo. In rete è disponibile il programma radiofonico “Il Guardiano della tomba”, una perla rara che ci porta direttamente nell’universo kafkiano.
Nel lontano 1951, la radio italiana trasmetteva questa opera unica, scritta specificamente per la scena da Kafka. Protagonista dello spettacolo è Ubaldo Lay, noto attore dell’epoca, che interpreta il guardiano di una tomba, in un contesto narrativo teso e cupo.
Una reliquia ritrovata: la riproduzione storica di Franz Kafka
Il programma, recuperato da un antico “padellone“, un disco in pasta vitrea su metallo, offre un’esperienza d’ascolto quasi mistica. La storia si dipana intorno al guardiano incaricato di sorvegliare la cripta di una famiglia nobile, che si trova in un vasto parco. Il suo compito si rivela essere molto più di una semplice vigilanza: deve impedire ai morti di lasciare la cripta.
Mentre il guardiano condivide le sue notti insonni, combattendo contro le anime degli antenati che tentano di sfuggire, il pubblico è trasportato in una dimensione dove il confine tra il vivente e l’oltretomba si assottiglia. Le sue battaglie notturne con i defunti, che si manifestano con un bussare insistente alla sua porta, culminano con l’arrivo dell’alba, quando i morti, riconosciuta la loro sconfitta, si disperdono.
Questo racconto non solo ci connette con il genio letterario di Kafka, ma ci immerge in una riflessione profonda sull’eternità, sul rispetto per i passati e sulla lotta eterna tra la vita e la morte.
E tu, hai mai sentito come se una storia del passato potesse ancora influenzare il presente?