Dopo Pompeo Batoni, dal 29 giugno al 6 ottobre 2024 i Musei Civici d’Arte Antica del Settore Musei Civici Bologna presentano al Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini la mostra Mrs Thomas Gainsborough.
L’eccezionale opportunità espositiva si inserisce nell’ambito della rassegna Ospiti promossa fin dal 1996 dai Musei Civici d’Arte Antica di Bologna come attività di valorizzazione del patrimonio e sviluppo delle relazioni scientifiche con istituzioni museali italiane e internazionali, attraverso lo scambio di opere attivato in occasione di prestiti per esposizioni temporanee.
Le opere di Thomas Gainsborough e Lavinia Fontana alla mostra
Un nuovo focus monografico incentrato su un’unica opera di un altro dei massimi protagonisti della pittura europea del Settecento con il dipinto Portrait of Mrs Gainsborough (Ritratto della signora Gainsborough) di Thomas Gainsborough (Sudbury, 1727 – Londra, 1788). L’opera proviene dall’Arp Museum Bahnhof Rolandseck di Remagen, in Germania, dove è conservata grazie a un prestito a lungo termine come parte della collezione di Gustav Rau.
L’opera del grande pittore inglese arriva a Bologna insieme al dipinto di Lavinia Fontana (Bologna, 1552 – Roma, 1614) Giuditta con la testa di Oloferne, che fa ritorno al Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini dopo un lungo periodo di uscita temporanea in Europa per alcune esposizioni di alto profilo culturale.
Il capolavoro della celebre artista bolognese, universalmente considerata nella storia dell’arte occidentale la prima donna a lavorare come professionista, è stato protagonista della mostra personale Lavinia Fontana: Trailblazer, Rule Breaker alla National Gallery of Ireland di Dublino (6 maggio – 27 agosto 2023), e in seguito della collettiva Maestras. Women Artists 1500-1900 nelle due tappe che si sono svolte presso il Museo Nacional Thyssen-Bornemisza a Madrid (31 ottobre 2023 – 4 febbraio 2024) e l’Arp Museum Bahnhof Rolandseck a Remagen (25 febbraio – 16 giugno 2024).
L’iniziativa, curata da Mark Gregory D’Apuzzo e Ilaria Negretti, offre l’occasione per ammirare lo straordinario virtuosismo di Thomas Gainsborough, celebre per i raffinati paesaggi naturalistici e i numerosi ritratti ufficiali di esponenti dell’alta borghesia e aristocrazia britanniche, attraverso una raffigurazione della moglie Margaret Burr (Sudbury, 1728 ca. – Londra, 1798). Eseguito intorno al 1777, il dipinto esemplifica la capacità dell’artista di restituire con fare improvvisatorio e sorprendente immediatezza la fisionomia dei suoi modelli, rendendoli quanto mai naturali e spontanei.
Chi è Thomas Gainsborough?
Nato nel 1727 a Sudbury, città mercantile nella contea orientale del Suffolk, Gainsborough si reca ancora giovanissimo a Londra, dove compie il proprio apprendistato tra il 1740 e il 1748. Dopo il matrimonio con Margaret Burr, figlia illegittima di Henry Somerset-Scudamore, III duca di Beaufort, divenuta sua sposa nel 1746, torna a Sudbury intorno al 1749 per poi stabilirsi definitivamente nella capitale inglese nel 1774.
Capolavoro della sua prima produzione è il ritratto di Robert Andrews e della moglie Frances (Mr and Mrs Andrews, 1750 ca., Londra, National Gallery), una sorta di scena di conversazione ambientata all’aria aperta, sullo sfondo di un bellissimo paesaggio gonfio di nubi, in cui con disinvolta informalità, in realtà solo apparente, i due esponenti della landed gentry sono raffigurati nella loro verdeggiante proprietà terriera.
Acquisita quindi una sicura padronanza dei mezzi espressivi, dopo una lunga permanenza a Ipswick (1752-1758), Gainsborough si trasferisce a Bath, cittadina termale, promettente luogo di commissioni perché frequentata da facoltosi visitatori. In effetti, il successo non tarda a rivelarsi: il pittore si afferma come ritrattista, riuscendo a rendersi interprete delle esigenze di una clientela abbiente e aristocratica in effigi di dimensioni anche ambiziose e quindi non solo busti, ma figure intere grandi al naturale, di tono ufficiale.
Innumerevoli esempi dimostrano le peculiarità stilistiche di una maniera che sa rinnovare la psicologia sottile e l’eleganza nervosa della ritrattistica di Antoon van Dick alla luce di una naturalezza apparentemente spontanea.
Stupisce, inoltre, la verisimiglianza raggiunta nella resa dei modelli (such very great likeness scriveva Elizabeth Orlebar nel 1774, dopo aver visitato lo studio di Gainsborough a Bath), che condurrà il pittore ad insidiare l’autorevolezza di Sir Joshua Reynolds, fondatore e presidente della londinese Royal Academy of Arts, artefice di una ritrattistica volta principalmente a scoprire e a risaltare negli effigiati la loro elevata dignità umana, la loro levatura morale, le loro qualità immortali.
Fin dalla fondazione nel 1768 anche Gainsborough fa parte dell’importante istituzione londinese, partecipando alle esposizioni annuali con l’invio di suoi quadri. Ma nel 1774 è pronto per il definitivo salto di carriera, che si attua con il trasferimento a Londra, dove ottiene anche il privilegio di ritrarre i componenti della famiglia reale.
Appartiene a questa fase più tarda la famosa Passeggiata mattutina (Mr and Mrs William Hallett , The Morning Walk), 1785, Londra, National Gallery), doppio ritratto di William Hallett con la moglie Elizabeth, malinconici e assorti nella loro fugace e informale comparsa entro un suggestivo paesaggio indefinito.
La medesima nota estemporanea si rinviene nel quadro in mostra, che raffigura con velocità sicura e a tratti sprezzata l’ormai cinquantenne moglie di Gainsborough. A Margaret, il pittore dedica nel corso della vita numerosi ritratti, sembra uno ogni anno, in occasione dell’anniversario del loro matrimonio, così come alle figlie Mary e Margaret nella nuovissima invenzione delle due bambine alla rincorsa di una farfalla (Londra, National Gallery; circa 1756), in immagini dal carattere privato, privo di sofisticherie. Purtroppo soltanto pochi di questi dipinti sono giunti fino a noi.
Percepiamo tutta la tenerezza che il pittore prova verso il modello: ha eseguito con grande attenzione il bel viso, dall’espressione un poco triste e stanca, trattando invece gli elementi di abbigliamento in modo rapido e brioso. I toni caldi del bruno e del rosso, la pennellata vibrante e sicura rendono il ritratto commovente pieno di vita e di spontaneità.
Cécile Bouleau, in occasione della mostra La collezione Rau. Da Beato Angelico a Renoir a Morandi. Sei secoli di grande pittura europea presentata all’Accademia Carrara di Bergamo
Un affine spirito di naturalezza si coglie nel ritratto di Johann Christian Bach realizzato dallo stesso Gainsborough intorno al 1775-1776 e conservato a Bologna presso il Museo internazionale e biblioteca della musica (una seconda versione si trova presso la National Portrait Gallery di Londra). Figlio del celebre compositore Johann Sebastian, anche Johann Christian avrebbe seguito la carriera musicale del padre, divenendo organista e operista dopo essere stato allievo, qui in città, del frate francescano Giovanni Battista Martini, cui avrebbe poi fatto pervenire la propria immagine in segno di gratitudine e amicizia.
Il Ritratto della signora Gainsborough in mostra appartiene alla collezione di Gustav Rau (1922 – 2022), medico e filantropo che nell’arco di quarant’anni ha raccolto una delle più belle e importanti collezioni d’arte private, nota a livello mondiale. La raccolta si compone di 275 opere, tra dipinti e sculture, che documentano le principali scuole artistiche europee, dai primitivi italiani alla pittura rinascimentale, manierista e barocca, dall’arte impressionista a quella moderna del XX secolo fino a Giorgio Morandi, oltre a oggetti e mobili.
Anche nelle sue scelte collezionistiche, Rau ha espresso un particolare interesse per le persone: numerosi sono infatti i ritratti presenti, tra cui spiccano quelli eseguiti da El Greco, Pierre-Auguste Renoir Camille Pissarro ed Edgar Degas.
Nel 1999 Rau ha donato la sua straordinaria raccolta alla Fondazione UNICEF Germania, con lo scopo di aiutare i bambini bisognosi di tutto il mondo. Le sue volontà testamentarie prevedono che i dipinti e le sculture più preziose vengano rese accessibili al pubblico per una durata di 18 anni, attraverso la loro esposizione nei musei di tutto il mondo. Fino al 2026 ciò avverrà nella Kunstkammer Rau, appositamente allestita nell’Arp Museum Bahnhof Rolandseck.
Altri pezzi della collezione sono stati posti in vendita a favore di programmi di sostegno a lungo termine per l’infanzia in difficoltà.