L’oasi naturale di Torre Guaceto, situata lungo la costa adriatica della Puglia, ha recentemente svelato una scoperta archeologica di grande rilievo. Durante l’ultima campagna di scavi nella necropoli protostorica, sono state individuate altre 43 tombe, portando il totale delle sepolture a 108. Molte di queste tombe sono straordinariamente conservate e risalgono all’Età del Bronzo.
La necropoli di Torre Guaceto
Torre Guaceto si estende per 1.800 ettari tra Carovigno e Brindisi. Questo sito non è solo un’area di straordinaria bellezza naturale, ma anche un luogo di grande interesse storico e archeologico. Secondo Teodoro Scarano, professore dell’Università del Salento e direttore degli scavi, questa necropoli rappresenta “l’unico sepolcreto a cremazione dell’Età del Bronzo nel Mediterraneo centrale sul quale sia attivo un progetto di ricerca multidisciplinare.”
Dettagli delle nuove scoperte
Durante la quarta campagna archeologica, conclusasi di recente, sono state trovate 43 nuove sepolture. Più della metà di queste tombe sono state inviate a laboratori specializzati per ulteriori ricerche. Le sepolture si trovano in uno stato di conservazione eccezionale, permettendo agli archeologi di ottenere informazioni preziose sulla vita e le pratiche funerarie dell’epoca.
Di particolare interesse sono due tombe che si distinguono per i raffinati ornamenti in bronzo. Una di queste conteneva una fibula ad arco di violino e antichi bracciali, noti come “armille”, con terminazione a spirale. Molte delle urne funerarie ritrovate presentano decorazioni con motivi geometrici e risalgono alla fase finale dell’Età del Bronzo. Per la prima volta, inoltre, sono stati scoperti due cenotafi dedicati a individui che morirono lontano da casa, il cui corpo non è mai ritornato al villaggio.
Verso un museo dedicato
Maria Piccarreta, segretario regionale del Ministero della Cultura per la Puglia, ha sottolineato l’importanza di questa scoperta e l’eccellente stato di conservazione dei reperti. Secondo Piccarreta, queste scoperte dimostrano come una gestione sapiente delle tutele del patrimonio culturale e paesaggistico possa garantire uno sviluppo sociale ed economico sostenibile dei territori.
I ritrovamenti della spiaggia sono solo l’inizio di un progetto di riqualificazione più ampio. Teodoro Scarano ha infatti dichiarato:
“Ora è necessario che gli attori istituzionali e i portatori d’interesse del territorio si attivino per avviare un percorso di progettazione che conduca alla realizzazione di uno spazio museale dedicato, nel quale raccontare le storie degli individui che tra il XV e l’XI secolo a.C. hanno vissuto in questi luoghi.”
L’idea di creare un museo dedicato ai reperti di Torre Guaceto permetterebbe di valorizzare ulteriormente questo sito archeologico, rendendolo accessibile al pubblico e favorendo la divulgazione delle conoscenze acquisite grazie agli scavi. Un museo offrirebbe l’opportunità di esporre le urne funerarie, gli ornamenti in bronzo e ambra, e di raccontare le storie delle persone che vi sono sepolte.
L’importanza della conservazione
Questa scoperta mette in luce l’importanza della conservazione del patrimonio storico e culturale. La necropoli di Torre Guaceto, con le sue 108 tombe, rappresenta una testimonianza unica della vita e delle pratiche funerarie nell’Età del Bronzo. Gli scavi e le ricerche multidisciplinari permettono di approfondire la nostra comprensione di queste antiche civiltà e di preservare queste testimonianze per le future generazioni.
La necropoli di Torre Guaceto continua a rivelare i suoi segreti, offrendo uno sguardo affascinante sul passato. Le recenti scoperte sottolineano l’importanza della ricerca archeologica e della conservazione del patrimonio culturale. Un museo dedicato potrebbe rappresentare un passo significativo per la valorizzazione e la diffusione delle conoscenze acquisite.
Sei mai stato a Torre Guaceto o in altri siti archeologici? Quali sono le tue impressioni sulle scoperte di questo tipo? Condividi le tue esperienze e le tue opinioni nei commenti!