Hai mai pensato a cosa significhi vedere un’opera d’arte tornare al suo antico splendore? Il restauro del ciclo pittorico di Giotto nella Cappella Bardi a Firenze è uno di quei progetti che fanno rivivere una parte preziosa della nostra storia. Se sei un amante dell’arte o semplicemente curioso di sapere come un’opera tanto antica possa essere restaurata, sei nel posto giusto.
Un’opera leggendaria che torna alla luce
Il ciclo pittorico delle Storie di San Francesco realizzato da Giotto nella Cappella Bardi è uno dei capolavori dell’arte trecentesca. Ma con il passare dei secoli, queste pitture hanno subito danni che ne hanno compromesso la bellezza e, in alcuni punti, la leggibilità. Nel 2022, è stato finalmente avviato un atteso intervento di restauro, a cura dell’Opificio delle Pietre Dure, che si prevede verrà completato entro l’estate del 2025.
Non trovi affascinante come un’opera che ha resistito così a lungo possa essere riportata in vita grazie alla dedizione di esperti restauratori? Questo progetto non riguarda solo la conservazione, ma anche la scoperta di nuovi dettagli sulla tecnica pittorica di Giotto, uno degli artisti più influenti della storia dell’arte italiana.
Il passato tormentato della Cappella Bardi
Il ciclo pittorico di Giotto non ha avuto vita facile. Dopo essere stato completato intorno al 1317, ha subito una serie di modifiche e danni. Nel 1730, l’opera fu addirittura coperta da uno “scialbo”, una sorta di imbiancatura a calce, perché considerata fuori moda. Puoi immaginare? Un capolavoro nascosto sotto uno strato di pittura per quasi un secolo! E non finisce qui: nel 1800 furono inseriti monumenti funerari che distrussero intere porzioni delle pitture.
Solo nel 1851 iniziarono a riaffiorare parti delle opere, e nel secolo scorso ci furono vari tentativi di restauro. Quello attuale, però, è il più innovativo e approfondito, grazie all’uso di tecnologie avanzate.
Le sorprese del restauro
Durante la prima fase di questo restauro del ciclo di Giotto, sono emerse scoperte interessanti. Gli esperti hanno trovato pennellate di prova utilizzate dall’artista per testare i colori, rivelando come Giotto sperimentasse tecniche miste di pittura a secco e a fresco per ottenere effetti cromatici innovativi. Inoltre, la struttura del cantiere giottesco è stata ricostruita grazie ad alcuni fori rinvenuti durante il restauro.
Non è incredibile pensare che dietro un’opera tanto famosa ci siano stati esperimenti e prove, proprio come farebbe un pittore moderno?
Visite al cantiere del restauro
Se sei un appassionato d’arte o se semplicemente vuoi vedere da vicino uno dei capolavori di Giotto, sappi che già da ottobre 2024 sarà possibile partecipare a visite guidate al cantiere del restauro. Questo ti permetterà di vedere da vicino l’evoluzione dei lavori e osservare dettagli che normalmente non sarebbero accessibili. Un’opportunità unica per chi si trova a Firenze e vuole vivere un’esperienza davvero speciale.
Fai parte di questa rinascita
Sei curioso di vedere come il ciclo di Giotto tornerà a splendere? Segui i progressi del restauro e non perderti l’occasione di partecipare alle visite al cantiere. E se vuoi restare sempre aggiornato su notizie e curiosità dal mondo dell’arte, ti invito a seguirci sui nostri social e a commentare o condividere l’articolo su iCrewPlay.it.