Il 5 febbraio 1887 segna una data storica per il mondo dell’opera lirica: il Teatro alla Scala di Milano ospitava il debutto di Otello, una delle opere più celebri di Giuseppe Verdi. Il compositore italiano, già autore di capolavori immortali come La traviata e Rigoletto, tornava sulle scene dopo anni di silenzio con un’opera ispirata all’omonima tragedia di William Shakespeare.
La genesi di Otello
L’idea di mettere in musica Otello nacque grazie all’insistenza dell’editore Giulio Ricordi e del librettista Arrigo Boito, che riuscirono a convincere il compositore a tornare alla composizione. Dopo il successo di Aida nel 1871, il maestro si era ritirato dalla scena operistica, ma il fascino della storia di Shakespeare e la collaborazione con Boito lo spinsero a creare un’opera rivoluzionaria per l’epoca.
Il debutto alla Scala
La prima rappresentazione di Otello si tenne il 5 febbraio 1887 al Teatro alla Scala di Milano, con un’accoglienza trionfale. Il tenore Francesco Tamagno interpretava il ruolo del protagonista, mentre Victor Maurel vestiva i panni di Jago. L’opera fu acclamata per la sua innovazione musicale, la potenza drammatica e la perfetta fusione tra parola e melodia.
L’eredità di Otello
Considerata una delle opere più straordinarie di Verdi, Otello è ancora oggi rappresentata nei più grandi teatri del mondo. Il capolavoro verdiano ha influenzato generazioni di compositori e continua a emozionare il pubblico grazie alla sua intensità musicale e narrativa.