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Pillole di Storia Medievale, l’uomo nel Medioevo, il falso mito dei Templari

Curiosità dal Medioevo

Isotta Franci 6 mesi fa Commenta! 8
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Poche epoche hanno avuto quanto il Medioevo cristiano occidentale (XI-XV) la convinzione dell’esistenza universale ed eterna di un modello umano. L’uomo nel Medioevo, nell’eterogenea società in cui vivevano, c’era un modello che si adattasse al re, al mendicante, al ricco come al povero, alla donna come all’uomo. Una società dominata dalla religione, dalla più alta espressione di scienza religiosa come la teologia.

Contenuti
L’uomo nel MedioevoI falsi miti sui Templari

Un panorama che riscontriamo nei film ma che, storicamente, va escluso dalla visuale dell’uomo medievale era quello di chi in modo assoluto non crede. Per l’antropologia cristiana medievale l’uomo è la creatura di Dio, credenti o no questo era ciò che si credeva in quest’epoca.

L’uomo nel medioevo

L’uomo nel Medioevo aveva una vocazione nell’essere signore di una natura dissacrata dalla terra e dagli animali, Adamo istigato da Eva, a sua volta corrotta dal serpente, cioè dal male, ha commesso il peccato; due esseri ora abitano in lui: quello stato fatto a immagine e somiglianza di Dio e quello che ha commesso il peccato originale, causandone l’allontanamento dal paradiso terrestre. La condanna alla sofferenza si concreta con il lavoro manuale per l’uomo e i dolori del parto per la donna.

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A seconda delle epoche la Cristianità medievale insisterà sull’immagine positiva dell’uomo (contrariamente a ciò che si pensa, confondendo il Medioevo con il Rinascimento), essere divino, creato da Dio a sua somiglianza e associato alla creazione, chiamato a ritrovare il paradiso che ha perduto con la propria colpa.

La visione pessimistica, invece, dell’uomo debole, umiliato davanti a Dio viene accentuata durante la fase finale dell’Alto Medioevo (IV-X), mentre una visione positiva, l’immagine divina e quella di salvarsi prenderà il sopravvento dal Medioevo centrale fino al tardo Medioevo (XII-XIV).

L’uomo nel Medioevo

Il Medioevo si divide in tre periodo, per alcuni storici in quattro: Alto Medioevo, Medioevo centrale e Basso medioevo (Alto Medioevo, Medioevo centrale, Medioevo tardivo e Basso Medioevo). In tutto l’arco Medievale, però, l’uomo è diviso in due concezioni, l’homo viator, l’uomo che cammina e l’uomo penitente.

Dante alighieri, uomo medievale

L’uomo nel Medioevo ha una vita in viaggio dove cammina per l’eternità (vita e morte), ecco svelato il mito del pellegrinaggio. Vediamo come esempio l’uomo medievale in San Francesco d’Assisi. I pellegrinaggi medievali sono fissati a Gerusalemme, Roma e Santiago di Compostella.

L’uomo come penitente anche da laico è tipico del periodo Medievale, ma non come lo intendiamo noi. La confessione era il primo mezzo di penitenza, potevano seguire anche quelle più estreme come l’autoflagellazione privata (la vediamo in Luigi re di Francia) o pubblica.

L’uomo nel Medioevo è monaco, cavaliere o contadino. La società medievale è stata più di molte altre piena di contrapposizioni, si pensa a quest’epoca come i secoli dei roghi (non medievali, ma antico uso dei romani ripreso nel Rinascimento), dell’inquisizione (rinascimento: inquisizione romana, spagnola e portoghese) e dei templari (una piccolissima parte che tratta le crociate). Questo ci ha portato a credere in falsi miti, complotti e creato storie inverosimili.

I falsi miti sui Templari

I falsi miti sui Templari riguardano spesso la loro presunta sopravvivenza dopo la repressione del 1307, la loro implicazione in complotti e la loro conoscenza di antiche verità religiose e scientifiche che ritroviamo soprattutto nei film non ha fatto che incrementare il falso mito. Uno dei falsi più diffusi è quello della sopravvivenza di Gesù e Maria Maddalena, che sarebbe stato un figlio di Gesù o della scoperta di documenti che proverebbero questi fatti.

Storia medievale, l’uomo nel medioevo, il falso mito dei templari

Libri come Il santo Graal sostengono che i Templari avessero trovato documenti dai quali si conferma che Gesù fosse sopravvissuto alla crocifissione o che si fosse sposato con Maria Maddalena e avesse avuto figli.

Altri miti attribuiscono ai Templari la conoscenza di antiche verità che sarebbero state nascoste alla Chiesa.  La presenza dei Templari in America prima di Cristoforo Colombo, mito diffuso da alcuni studiosi e scrittori, sostiene che i Templari avessero colonizzato il continente americano prima dell’arrivo di Colombo. 

La loro implicazione in complotti accusano i Templari di essere coinvolti in complotti politici e religiosi, come quello della Rivoluzione francese.  Spesso vengono anche assoggettati al tema della loro conoscenza segreta, suggeriscono che i Templari fossero membri di sette segrete che praticavano riti e simboli misteriosi. 

Questi miti sono spesso basati su interpretazioni errate dei documenti storici, sulla speculazione e sulla congettura. In realtà, i Cavalieri Templari, erano un ordine cavalleresco-religioso medievale fondato nel 1118 per difendere i pellegrini cristiani in Terrasanta. L’ordine si estinse nel 1307 per ordine del re Filippo IV di Francia, accusato di eresia e tradimento.

San Bernardo da Chiaravalle nel trattato In lode della nuova cavalleria definì i Templari come “più miti degli agnelli e, nel contempo, più feroci dei leoni“. Nascevano appositamente come milizia di monaci-cavalieri il cui ora et labora era un ora et pugna (prega e combatti). I protettori della terra Santa cominciarono a cadere quando persero nell’ultima ultima crociata partendo per il rientro da Acri (1291).

la reputazione pubblica dei Templari, unico argine al mantenimento della loro rete di potere militare ed economico, svanì dopo la perdita dell’Oltremare. Un’altra credenza che diede l’inizio a un ennesimo mito fu la tradizione di riti d’iniziazione camerateschi e di prove di fedeltà in caso di caduta in mano ai musulmani. Questa venne trasformata nella narrazione processuale degli inquisitori in un mito di riti orgiastici e dissacranti a opera dei monaci-guerrieri.

I “poveri compagni d’armi di Cristo e del tempio di Salomone”, la profondità della missione li ha visti associati a ogni sorta di leggenda, prima fra tutte quella che li vedeva come i custodi del Santo Graal. La fine dell’ordine venne decretata nel Concilio di Vienne nel 1312 dalla Chiesa per tutelare i processi civili fatti ai membri, i quali entrarono in altre congregazioni. La successiva morte sul rogo decisa di Jacques de Molay, assolto dalla Chiesa, furono fusi in un unico contesto nella leggenda nera.

L’Ordine del Cristo combatté nella fase finale della Reconquista contro i mori della penisola iberica e nel XV secolo, guidato dal Gran Maestro Enrico il Navigatore, infante del Portogallo, gestì le rendite delle terre africane e delle nuove isole colonizzate (Azzorre e Madera). La storia, e non leggenda, afferma che oggi “l’ordine” esiste ancora, secolarizzato, avendo come Gran Maestro il Presidente della Repubblica del Portogallo.

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