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Lettura: Ukiyo-e: il mondo fluttuante di Hokusai e Hiroshige che ha incantato l’Europa
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Arte giapponeseNotizie

Ukiyo-e: il mondo fluttuante di Hokusai e Hiroshige che ha incantato l’Europa

L’ukiyo-e di Hokusai e Hiroshige ha rivoluzionato l’arte giapponese e influenzato Monet, Van Gogh e gli impressionisti. Un ponte tra Oriente e Occidente.

Massimo 2 mesi fa Commenta! 7
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Parlare di ukiyo-e significa entrare nel cuore dell’immaginario giapponese tra Seicento e Ottocento. Queste stampe, realizzate con la tecnica della xilografia, raccontano la vita urbana di Edo, i paesaggi del Giappone e l’universo di attori, cortigiane e viaggiatori che popolavano la società del tempo. Con artisti come Katsushika Hokusai e Utagawa Hiroshige, l’ukiyo-e diventa non solo un fenomeno culturale nazionale, ma un ponte che influenza profondamente l’arte europea dell’Ottocento, dall’impressionismo al post-impressionismo.

Contenuti
Le origini dell’ukiyo-eHokusai: l’artista del Monte FujiHiroshige: il poeta del viaggioIl dialogo con l’EuropaPerché l’ukiyo-e ha cambiato l’arte occidentaleL’attualità dell’ukiyo-eUn ponte tra Oriente e Occidente

Le origini dell’ukiyo-e

Ukiyo-e tecnica

Il termine ukiyo-e si traduce come immagini del mondo fluttuante. Nato in un periodo di pace e prosperità durante lo shogunato Tokugawa, rappresentava il nuovo gusto della borghesia urbana che cercava intrattenimento, bellezza e raffinatezza. Le stampe erano prodotte in serie grazie alla xilografia, rendendo l’arte accessibile a un pubblico ampio e non solo alle élite.

I primi soggetti erano attori di kabuki e cortigiane delle case da tè di Edo. Con il tempo, però, il genere si arricchisce di paesaggi, scene stagionali, fiori, animali e momenti della vita quotidiana. Questa varietà diventa la cifra distintiva dell’ukiyo-e, che unisce estetica raffinata e spirito popolare.

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Hokusai: l’artista del Monte Fuji

Katsushika Hokusai è probabilmente il nome più celebre dell’ukiyo-e. Nato nel 1760, ha prodotto migliaia di opere, ma resta nella memoria collettiva per la serie Trentasei vedute del Monte Fuji. La più famosa, La grande onda di Kanagawa, è diventata un’icona mondiale.

Questa stampa, con le sue curve dinamiche e i contrasti tra il mare in tempesta e la montagna immobile sullo sfondo, incarna l’essenza della natura come forza superiore. Hokusai non si limita a illustrare un paesaggio, ma costruisce una narrazione visiva che parla di fragilità e resistenza, di armonia e conflitto.

La sua opera spazia dai manuali di disegno agli studi botanici, fino a rappresentazioni di fantasmi e leggende popolari. Con lui, l’ukiyo-e si apre a una dimensione quasi enciclopedica, capace di abbracciare l’intero universo visibile e invisibile.

Hiroshige: il poeta del viaggio

Ukiyo-e

Se Hokusai ha dato al Monte Fuji un volto eterno, Utagawa Hiroshige ha reso immortale il ritmo dei viaggiatori lungo le strade del Giappone. Nato nel 1797, è autore di serie come Le cinquantaquattro stazioni del Tokaido e Le cento vedute di Edo.

Le sue stampe raccontano ponti, piogge improvvise, notti di neve, campi e fiumi attraversati da viandanti. Ciò che colpisce è la capacità di rendere l’atmosfera, quasi la sensazione tattile del tempo meteorologico e del momento vissuto.

Hiroshige introduce composizioni ardite, con prospettive ribaltate e tagli diagonali che anticipano il linguaggio fotografico. Le sue vedute non sono mai statiche, ma piene di movimento, di emozioni sottili e di dettagli che invitano a soffermarsi.

Il dialogo con l’Europa

Ukiyo-e

A metà Ottocento, il Giappone esce dall’isolamento imposto dallo shogunato Tokugawa e apre i porti agli scambi internazionali. Con le merci, arrivano in Europa anche stampe ukiyo-e usate come carta da imballaggio. Gli artisti occidentali ne restano affascinati e nasce il fenomeno del japonisme.

Claude Monet collezionava decine di stampe e decorò la sua casa di Giverny con esse. Edgar Degas e Toulouse-Lautrec ne trassero ispirazione per le composizioni e per l’uso del colore piatto. Vincent van Gogh copiò direttamente alcune stampe di Hiroshige, reinterpretandole con la sua tavolozza vibrante.

Il contatto con l’ukiyo-e porta gli artisti europei a riconsiderare prospettiva, luce e composizione. L’idea di uno spazio bidimensionale, privo di profondità classica, si combina con il gusto per il colore puro e per la sintesi visiva. È un cambiamento radicale che contribuisce alla nascita dell’impressionismo e del post-impressionismo.

Perché l’ukiyo-e ha cambiato l’arte occidentale

Ukiyo-e 2

L’arte europea, da secoli legata alla prospettiva rinascimentale, trova nell’ukiyo-e un’alternativa sorprendente. Le stampe giapponesi insegnano che un’immagine può essere potente senza rispettare le regole della tridimensionalità classica.

Tre aspetti risultano decisivi:

  • la sintesi grafica, che permette di comunicare emozioni con pochi tratti essenziali;
  • la centralità della natura e delle stagioni, che rimette l’uomo in un rapporto diretto con l’ambiente;
  • l’uso innovativo dello spazio, con tagli arditi e prospettive inusuali che catturano l’attenzione.

Questi elementi influenzano pittura, grafica, illustrazione e persino il design moderno, aprendo la strada a una visione dell’arte più libera e immediata.

L’attualità dell’ukiyo-e

Oggi l’ukiyo-e continua a esercitare fascino in tutto il mondo. Le stampe di Hokusai e Hiroshige sono esposte nei musei più importanti e ispirano illustratori, fotografi e designer contemporanei. L’estetica del mondo fluttuante vive anche nei manga e negli anime, che riprendono la capacità giapponese di sintetizzare emozioni e narrazione visiva.

Mostre e pubblicazioni contribuiscono a rinnovare l’interesse per questo patrimonio, mentre collezionisti e appassionati cercano stampe originali come testimonianze di un’epoca in cui l’arte era popolare, accessibile e allo stesso tempo di altissimo livello.

Un ponte tra Oriente e Occidente

Ukiyo-e

L’ukiyo-e non è stato solo un genere artistico, ma una rivoluzione culturale. Ha cambiato il modo di rappresentare il mondo in Giappone e ha offerto agli artisti europei un nuovo linguaggio visivo. È diventato un ponte tra Oriente e Occidente, dimostrando che le arti, quando dialogano, generano nuove forme di bellezza e nuove possibilità di comprensione reciproca.

Hokusai e Hiroshige hanno trasformato il loro tempo in immagini eterne. Le loro opere continuano a parlarci non solo di paesaggi e di città, ma di emozioni universali: il viaggio, la natura, il fluire della vita. Guardare un’onda di Hokusai o una pioggia di Hiroshige significa ancora oggi imparare a osservare il mondo con occhi diversi.

Secondo te, quale artista europeo ha saputo interpretare meglio l’eredità dell’ukiyo-e? Condividi la tua opinione nei commenti e seguici su Instagram: @icrewplaycom.

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