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Lettura: Mostra al Thyssen-Bornemisza: Gaza raccontata dagli scatti dei fotografi Unrwa
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ArteFotografia

Mostra al Thyssen-Bornemisza: Gaza raccontata dagli scatti dei fotografi Unrwa

“Gaza attraverso i loro occhi”: al museo Thyssen-Bornemisza 27 fotografie raccontano la vita sotto assedio vista dai fotografi dell’Unrwa

Massimo 2 mesi fa Commenta! 3
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Il Museo Nazionale Thyssen-Bornemisza di Madrid ospita una nuova mostra fotografica dal titolo “Gaza attraverso i loro occhi”, dedicata alla quotidianità nella Striscia di Gaza vista attraverso l’obiettivo dei fotoreporter Unrwa. Un’esposizione che colpisce al cuore e interroga la coscienza collettiva.

Contenuti
Gaza sotto assedio: le immagini che raccontano l’invisibileIl ruolo dell’Unrwa e il silenzio imposto ai mediaFotografia di guerra come atto di resistenzaUna mostra gratuita per chi vuole capire senza intermediari

Gaza sotto assedio: le immagini che raccontano l’invisibile

Sono 27 gli scatti selezionati, tutti realizzati da fotografi palestinesi dell’Unrwa che operano in condizioni estreme. Nessuno di loro ha potuto firmare il proprio lavoro: per proteggere la loro identità, restano anonimi. In una terra dove, secondo l’Unrwa, più di 200 giornalisti palestinesi sono stati uccisi dal 2023, l’anonimato è l’unico scudo possibile.

La mostra documenta la vita quotidiana tra macerie, blackout, ospedali sovraffollati e momenti di fragile normalità. Un racconto per immagini di ciò che accade in un territorio in cui l’accesso ai media internazionali è attualmente vietato dalle autorità israeliane.

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Fotografia: l’arte di catturare emozioni in un istante
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Il ruolo dell’Unrwa e il silenzio imposto ai media

Secondo i dati ufficiali, oltre 360 membri dell’Unrwa sono morti negli ultimi due anni nella Striscia di Gaza. L’agenzia continua a operare sul campo, fornendo assistenza essenziale a una popolazione allo stremo. In questo contesto, la mostra diventa non solo un atto culturale ma anche un gesto politico, di resistenza e testimonianza.

Le immagini esposte al Thyssen-Bornemisza esistono perché qualcuno ha scelto di restare, anche quando tutto spingeva alla fuga.

Fotografia di guerra come atto di resistenza

Pietà di gaza

Durante l’inaugurazione, il ministro della Cultura spagnolo Ernest Urtasun ha definito l’esposizione “un appello alla coscienza collettiva”. Una definizione che rende bene il senso dell’intero progetto: non una cronaca distante, ma un racconto diretto, emotivo e senza filtro.

Il direttore artistico del museo, Guillermo Solana, ha parlato di “una sveglia per coscienze addormentate”. Mentre Raquel Martí, direttrice del comitato spagnolo Unrwa, ha ricordato che l’agenzia “continuerà a lavorare a Gaza fino alla fine”.

Una mostra gratuita per chi vuole capire senza intermediari

L’ingresso alla mostra è gratuito e resterà visitabile fino al 19 ottobre 2025. Un’occasione unica per confrontarsi con la realtà attraverso la lente di chi la vive. Nessuna spettacolarizzazione, nessuna retorica: solo immagini che parlano da sole, spesso più delle parole.

Se sei a Madrid o ci passerai, vale la pena fermarsi. Guardare negli occhi chi ha deciso di non smettere di raccontare.

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