Il CASVA – Centro di Alti Studi sulle Arti Visive apre la nuova sede nel quartiere QT8 di Milano, offrendo a studiosi, studenti, associazioni e cittadini un polo dove custodire e condividere quella cultura del progetto che ha reso la città un riferimento internazionale per design e architettura. Nato nel 1999 al Castello Sforzesco con l’acquisizione dell’archivio dell’architetto Luciano Baldessari, il CASVA è cresciuto fino a diventare un museo, biblioteca, archivio e spazio espositivo capace di tessere relazioni e produrre ricerca con 25 mostre realizzate negli anni e una collana editoriale, I Quaderni del CASVA, oggi al ventunesimo volume.
Il patrimonio del Centro comprende 44 archivi di architetti, designer, grafici, fotografi, art director e giornalisti, restituendo la trama storica e culturale della Milano progettuale. Tra i nomi spiccano Vittorio Gregotti, lo Studio MID, Enzo Mari, Roberto Sambonet, Nanda Vigo, la giornalista e illustratrice Maria Pezzi. Sono conservati tessuti disegnati da Gio Ponti, Lucio Fontana e Gianni Dova, nonché gli oggetti iconici dello Studio De Pas–D’Urbino–Lomazzi, protagonisti al MoMA di New York nel 1972, quando il Made in Italy venne consacrato sulla scena internazionale.
La nuova sede al QT8: spazi, archivi e prime mostre
Il trasferimento dall’antico complesso del Castello e dalla Fabbrica del Vapore all’ex mercato coperto del QT8 valorizza un patrimonio che trova nel quartiere ideato da Piero Bottoni per l’Ottava Triennale del 1947 il suo contesto simbolico. Il recupero dell’edificio, nel rispetto delle caratteristiche originarie, ha beneficiato del contributo ideativo del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano; lo studio di fattibilità tecnico-economica è stato curato da Architetti per Milano e donato al Comune da Fondazione Triennale. MM ha seguito progettazione definitiva ed esecutiva, direzione lavori e coordinamento della sicurezza.

Gli 1.254 mq del primo piano sono dedicati alla divulgazione con mostre, conferenze, laboratori e didattica, oltre a bar e bookshop. Al piano seminterrato, 1.715 mq accolgono archivi, sala di consultazione e sala di lettura. All’esterno, ampie superfici pavimentate disegnano un portico coperto e una terrazza con affaccio sul Monte Stella, mentre un cortile a livello seminterrato si presta ad attività culturali all’aperto.

Torna nel quartiere anche la Donnina di Milano di Marino Marini, scultura in pietra calcarea collocata negli anni Cinquanta sulla cima del Monte Stella e divenuta simbolo identitario del QT8. Restaurata dal Museo Nazionale Scienza e Tecnologia, oggi parte delle collezioni del Museo del Novecento, trova nuova casa al CASVA. L’esordio della sede è accompagnato dal percorso Un racconto in mostra: il CASVA tra archivi e formazione, che illustra il Centro come patrimonio vivo fatto di materiali di progetto, oggetti e prototipi di design. All’ingresso, una teca valorizza la collezione Roberto Sambonet. Accanto ai pezzi iconici di Baldessari, De Pas–D’Urbino–Lomazzi e Gregotti si sviluppa 6 racconti d’archivio, esito di un progetto realizzato con gli studenti dell’Università IULM.
Il CASVA si conferma così un laboratorio civico dove la memoria del progetto alimenta ricerca, formazione e partecipazione, connettendo la storia della città alle sfide culturali del presente.