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Lettura: A che gioco giochiamo: arte, formazione e creatività all’Auditorium Elica di Fabriano
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Notizie

A che gioco giochiamo: arte, formazione e creatività all’Auditorium Elica di Fabriano

La Fondazione Ermanno Casoli invita a una riflessione collettiva sul potere del gioco come linguaggio dell’arte e strumento educativo

Valentina Paradiso 1 mese fa Commenta! 6
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Mercoledì 29 ottobre alle 17.30, presso l’Auditorium Elica di Fabriano (via Ermanno Casoli 2), la Fondazione Ermanno Casoli presenta A che gioco giochiamo, una conversazione aperta al pubblico dedicata al rapporto tra arte, gioco e formazione.
L’incontro nasce come un dialogo dinamico tra mondi differenti – scuola, musei, impresa e arte contemporanea – uniti da una stessa domanda: che ruolo ha oggi il gioco nella crescita, nella creatività e nella conoscenza?

Contenuti
Il gioco come chiave per comprendere e creareE-STRAORDINARIO for Kids: quando il gioco diventa arteArte e impresa: un dialogo possibile

Moderato da Marcello Smarrelli, Direttore Artistico della Fondazione, il talk vedrà la partecipazione di Alfio Albani, Manuela Alessandrini, Deborah Carè, Patrick Tuttofuoco e Saverio Verini, figure che rappresentano esperienze educative, artistiche e manageriali complementari.

Il gioco come chiave per comprendere e creare

Il titolo dell’incontro richiama il celebre saggio A che gioco giochiamo di Eric Berne, fondatore dell’analisi transazionale, e diventa spunto per indagare il gioco come dispositivo di consapevolezza e trasformazione.
Nella visione della Fondazione Ermanno Casoli, il gioco non è evasione, ma una forma di pensiero che libera la mente, apre spazi di relazione e genera innovazione.

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Durante la conversazione, ogni ospite offrirà una prospettiva diversa sul valore educativo del gioco.
Alfio Albani, Presidente della Fondazione Chiaravalle Montessori, presenterà il punto di vista montessoriano, in cui il gioco è parte integrante della crescita e della costruzione dell’identità del bambino.
Manuela Alessandrini, responsabile del Dipartimento Educazione del Museo Tattile Statale Omero, mostrerà come il gioco possa trasformarsi in esperienza sensoriale e inclusiva, capace di coinvolgere anche attraverso il tatto e la percezione.
Dal mondo aziendale, Deborah Carè, Chief Human Resources Officer di Elica, racconterà l’esperienza di formazione aziendale basata sul gioco, dalla co-creazione con artisti nei progetti promossi dalla Fondazione fino alle attività di gamification per i neoassunti, dove i partecipanti gestiscono un’azienda virtuale affrontando situazioni reali in un contesto protetto.
Lo sguardo dell’artista Patrick Tuttofuoco si concentrerà invece sulla dimensione ludica dell’arte: le sue installazioni immersive e colorate, ispirate all’immaginario del videogioco, trasformano lo spazio in energia condivisa.
Infine, Saverio Verini, Direttore dei Musei Civici di Spoleto, rifletterà sull’infanzia come territorio complesso, fatto di regole da esplorare e da infrangere, spesso al centro delle ricerche di molti artisti contemporanei.

E-STRAORDINARIO for Kids: quando il gioco diventa arte

Nel corso dell’evento verrà proiettato il video dedicato all’XI edizione di E-STRAORDINARIO for Kids, il progetto ideato da Marcello Smarrelli per la Fondazione Ermanno Casoli e realizzato in collaborazione con Elica.
Quest’anno l’iniziativa ha coinvolto l’artista Giovanni Termini, autore dell’opera collettiva Dietro ai miei occhi, simbolo del passaggio, della scoperta e dello sguardo oltre il visibile.

E-STRAORDINARIO for Kids è un progetto pensato per avvicinare i figli dei dipendenti Elica all’arte contemporanea, permettendo loro di partecipare alla creazione di un’opera condivisa insieme agli artisti.
Dal 2013 ad oggi hanno aderito protagonisti come Mario Airò, Elisabetta Benassi, Vedovamazzei, Perino & Vele, Patrick Tuttofuoco, Claire Fontaine e molti altri.
Grazie alla sua capacità di unire arte, educazione, impresa e comunità, l’iniziativa si è affermata come un modello di welfare culturale capace di generare valore sociale e promuovere cittadinanza attiva.

L’edizione 2025 è sostenuta nell’ambito dell’Accordo per la Coesione della Regione Marche 2021–2027 (Delibera Cipess n. 24/2024 – Fondo di Rotazione), a conferma della valenza formativa e territoriale del progetto.

Arte e impresa: un dialogo possibile

Fondata nel 2007 in memoria di Ermanno Casoli (1928–1978), fondatore di Elica, la Fondazione promuove da anni un approccio innovativo che mette l’arte al servizio della formazione aziendale.
Grazie a questa visione, la FEC è diventata un punto di riferimento in Italia per la formazione attraverso l’arte contemporanea, unendo creatività e processi organizzativi.

Il suo metodo è stato descritto nel volume Innovare l’impresa con l’arte. Il metodo della Fondazione Ermanno Casoli (Egea, 2018), tradotto in inglese nel 2021, e rappresenta oggi un modello riconosciuto anche a livello internazionale.

Per Elica, azienda marchigiana leader nei sistemi aspiranti da cucina e nel design applicato alla tecnologia, la collaborazione con la Fondazione conferma un’identità aziendale basata su innovazione, cultura e responsabilità sociale.
Il dialogo tra arte e impresa si traduce in esperienze concrete, dove il gioco, la sperimentazione e la creatività diventano strumenti di apprendimento e crescita collettiva.

A che gioco giochiamo è dunque più di un titolo: è un invito a ripensare il modo in cui impariamo, collaboriamo e costruiamo significato.
Perché, come ricorda Johan Huizinga nel suo celebre Homo Ludens, “la cultura stessa nasce dal gioco”.
E forse è proprio nel gioco che l’arte ritrova la sua forma più pura.

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