13 Marzo 1930, Clyde Tombaugh annuncia la scoperta di Plutone. Nei primi mesi del 1930, Plutone è stato scoperto da un ragazzo di campagna del Kansas, senza alcuna formazione in astronomia. L’annuncio nel marzo, della scoperta di Plutone, è stato un momento di grande eccitazione sia per gli scienziati che per la gente comune.
Plutone è un pianeta nano orbitante nelle regioni periferiche del sistema solare, con un’orbita eccentrica a cavallo dell’orbita di Nettuno; fu scoperto nel 1930 da Clyde Tombaugh e inizialmente classificato come il nono pianeta. Riclassificato come pianeta nano il 24 agosto 2006 e battezzato formalmente 134340 Pluto dalla UAI, Plutone è il più grande tra i pianeti nani del sistema solare e il secondo più massiccio, superato in questo caso solo da Eris.
Il suo status di pianeta fu messo in discussione dal 1992 in seguito all’individuazione di diversi oggetti di dimensioni simili nella fascia di Kuiper; la scoperta di Eris nel 2005, un pianeta nano del disco diffuso che è il 27% più massiccio di Plutone, ha portato, infine, l’Unione Astronomica Internazionale a riconsiderare (dopo un acceso dibattito) la definizione di pianeta e a riclassificare così Plutone come pianeta nano il 24 agosto 2006.
Dopo che l’osservatorio ebbe ottenuto fotografie di conferma, la notizia della scoperta fu telegrafata all’Harvard College Observatory il 13 marzo 1930.
Le sue caratteristiche
Dopo la sua scoperta il nuovo corpo celeste venne battezzato in onore di Plutone, divinità romana dell’oltretomba; le prime lettere del nome (PL) sono anche le iniziali dell’eminente astronomo Percival Lowell che per primo ne postulò l’esistenza. Il suo simbolo astronomico è il monogramma di Lowell.
Pur avendo la sua orbita il semiasse maggiore più lungo di quello dell’orbita di Nettuno, esso si avvicina al Sole più dello stesso Nettuno. Plutone è stato assunto quale elemento di riferimento della classe dei pianeti nani transnettuniani, denominati ufficialmente plutoidi dall’Unione Astronomica Internazionale.
Plutone ha cinque satelliti conosciuti, il più massiccio e importante dei quali è certamente Caronte, scoperto nel 1978 e avente un raggio poco più della metà di quello di Plutone. Lanciata dalla NASA nel 2006, dopo oltre nove anni di viaggio, la New Horizons è divenuta la prima sonda spaziale ad effettuare un sorvolo ravvicinato di Plutone, avvenuto il 14 luglio 2015 a una distanza minima di 12.472 km dalla superficie del pianeta nano.

13 Marzo 1930, Clyde Tombaugh annuncia la scoperta di Plutone
Clyde Tombaugh nacque il 4 febbraio 1906 in Illinois, e visse i suo primi anni in una fattoria in Kansas. Si interessò di astronomia da adolescente dopo aver osservato i crateri sulla Luna e gli anelli di Saturno con il telescopio di suo zio.
Nel 1928 Tombaugh costruì il suo terzo telescopio e lo ha utilizzò per fare mappe di Marte e Giove. Mandò i suoi disegni a Vesto M. Slipher, il direttore del Lowell Observatory di Flagstaff, Arizona. Dopo una breve corrispondenza, Slipher gli offrì un posto di lavoro presso l’osservatorio. Il suo compito sarebbe stato quello di cercare il Pianeta X. Il Pianeta X era stato previsto da Percival Lowell.
Lowell fu un uomo d’affari e astronomo noto per la sua convinzione che esistesse una rete di canali su Marte e che questa era la prova di una civiltà aliena intelligente, l’Osservatorio Lowell fu costruito per dimostrare la sua teoria. Ma quando fu chiaro che non vi era alcuna prova di questa teoria, cominciò a concentrarsi sulla ricerca di un nuovo pianeta.
Aveva osservato alcune particolarità nelle orbite di Urano e Nettuno e aveva pensato che ci dovesse essere un altro pianeta con una massa paragonabile a Nettuno in orbita intorno al sole oltre a Nettuno stesso. Lowell cercò il pianeta che chiamò Pianeta X, dal 1905 fino alla sua morte nel 1916.
Per anni dopo la morte di Lowell, l’osservatorio Lowell è stato ostacolato da una costosa battaglia legale con sua la vedova. Nel 1927 l’osservatorio fu pronto a riprendere la ricerca del Pianeta X, con un nuovo acquisto per raggiungere lo scopo scopo: un nuovo telescopio rifrattore da 13 pollici.
Slipher assegnò il compito a Tombaugh, che arrivò a Flagstaff nel gennaio 1929. In primo luogo, Tombaugh usò il telescopio per fare molte lastre fotografiche, scattando sistematicamente e immortalando regioni del cielo notturno in cui il nuovo pianeta avrebbe potuto essere.
Per ogni regione, Tombaugh fece due foto, scattate ad alcuni giorni di distanza. Trascorse molte notti fredde nella cupola dell’osservatorio studiando le sue osservazioni. Dopo aver creato un buon numero di tali coppie di lastre, avrebbe potuto confrontare i due elementi di ciascuna coppia. Le stelle lontane dovevano essere nella stessa posizione su entrambe le piastre, ma un pianeta si sarebbe mosso nei giorni trascorsi tra le due esposizioni. Tombaugh utilizzò un dispositivo chiamato comparatore lampeggiante per fare il confronto.
Il dispositivo presentava sezioni delle due lastre fotografiche da confrontare, alternandole più volte al secondo. Il più delle volte le foto erano uguali e Tombaugh non poteva notare nessun cambiamento, ma se un oggetto si era mosso tra le due esposizioni, Tombaugh avrebbe visto una rapida variazione che gli sarebbe balzata all’occhio come un lampeggio. Era un lavoro incredibilmente noioso che richiedeva intensa concentrazione, ma Tombaugh lo preferiva di gran lunga al tornare a lavorare alla fattoria, così insistette.
Dopo mesi di ricerche, aveva trovato diversi asteroidi, ma niente che soddisfava i criteri per il Pianeta X. Infine, nel febbraio del 1930, durante la scansione di lastre che aveva preso qualche settimana prima, vide qualcosa che si muoveva. Tombaugh calcolò che l’oggetto si era spostato di circa 3 mm sulle lastre tra le due esposizioni, il che indicava una distanza orbitale di circa 40-43 AU, posizionandolo fuori l’orbita di Nettuno e circa al posto giusto per essere il pianeta previsto.
Tombaugh disse a Slipher che aveva trovato il Pianeta X, e il 13 marzo 1930, l’Osservatorio annunciò la scoperta del nuovo oggetto. La data di annuncio fu scelta in coincidenza sia con l’anniversario della scoperta di Herschel di Urano nel 1781 sia con il compleanno di Percival Lowell nel 1855.
Il pubblico e gli astronomi furono entusiasti del nuovo pianeta. Più tardi nello stesso mese l’oggetto fu ufficialmente denominato Plutone, come il dio romano degli inferi, che secondo la mitologia aveva il potere di rendersi invisibile. Il nome fu suggerito da una ragazza di 11 anni in Inghilterra. Un’altra ragione secondaria per la scelta del medesimo nome fu per le prime due lettere: le iniziali di Percival Lowell.
Anche se emozionante, il pianeta era piccolo, solo un punto sulla fotografia e alcuni astronomi dubitarono subito che avesse abbastanza massa da influenzare l’orbita di Urano e Nettuno. La massa di Plutone non fu nota fino al 1978, alla scoperta della sua luna: Caronte. La massa di Plutone è di circa 0,002 della Terra e quindi troppo piccola per influenzare l’orbita di Nettuno.
Alla fine Plutone ha perso il suo status di pianeta. Altri oggetti in prossimità di Plutone sono stati scoperti negli ultimi anni, tra cui molti di dimensioni paragonabili a Plutone. Nel 2006, con grande disappunto dei bambini in tutto il mondo, l’International Astronomical Union ha ridefinito il pianeta. La nuova definizione di un pianeta richiede che l’oggetto debba orbitare attorno ad una stella, essere abbastanza grande da diventare sferico per la forza di gravità, ed aver eliminato dalla sua orbita gli altri detriti.
Dopo la scoperta di Plutone, Tombaugh ricevette una borsa di studio per studiare astronomia presso l’Università del Kansas. Iniziò come matricola nel 1932 e continuò a lavorare nel campo dell’astronomia per molti anni. Tombaugh fu in seguito conosciuto come uno dei pochi scienziati a prendere sul serio gli UFO. Morì nel 1997, prima della retrocessione del suo pianeta al rango di un nano.