Non ho l’ ambizione di essere compreso da tutti, ma vorrei che fosse letto per quello che è, il mio tormento, la tempesta dell’ anima: LAURO
LAURO, l’ ultimo disco di Achille Lauro dal 16/04 fuori ovunque, ultimo prima di tornare a vivere. L’ artista stesso ha dichiarato di aver bisogno di stimoli prima di tornare a scrivere perchè i suoi testi derivano dall’ esperienza, dal suo vissuto, dai tormenti, pensieri, amore, passione, arte, posti che visita, persone che conosce, deriva dalla sua anima.
Il suo album LAURO è il prodotto artistico che più lo rappresenta. Oltre a simboleggiare la completezza dell’ essere, nasconde un altro significato che è quello etimologico lauro= vittoria, trionfo, per sottolineare il suo totale raggiungimento dell’ essere e del successo.
Immagini, significati dall’ inizio alla fine a partire dalla grafica con l’ omino del gioco dell’ impiccato, fino ad ogni singola parola delle sue tracce. Parole che disegnano testi colorati, pieni di significato, dove però non mancano scene bianche e nere toccando temi particolari come l’ amore, la donna nella società, il divertimento, la generazione x.
LAURO
La grafica della copertina dell’ album presenta l’ omino del gioco dell’ impiccato, anche qui Achille Lauro gioca con le immagini ed il significato, un omino impiccato (game over) con il nome intero (win). “In questo gioco ho barato” dice Lauro e ci spiega perchè:
“Nel gioco dell’ impiccato, classico gioco dei bambini, l’ impiccato muore quando la parola non viene indovinata.
Non esiste via di mezzo. O si vince o si perde.
Nella cover del nuovo album invece, si vede come l’ impiccato abbia perso, ma il nome è scritto per intero, grazie ad un’ aggiunta successiva, la “O rossa”.
Un pò come quando a scuola ti correggevano il compito. Ho giocato, ho perso. Ho barato e mi sono preso la mia seconda possibilità”
“Le immagini rappresentano la chiave di lettura della storia, questo è molto affascinante. Io voglio portare qualcosa che non sia comune, che non sia uno standard, ma che susciti qualcosa nelle persone, che faccia dire “genio” come “pagliaccio”. Cerco un punto di rottura, però io non voglio che passi il messaggio che mi travesta per fare casino, tutto questo serve solo per sostenere la musica.”
È alquanto insolito e difficile parlare di Achille Lauro, complesso quanto lo è il suo personaggio o perlomeno quanto la sua personalità. È difficile perchè bisogna pensare anche all’ impatto sociale che avrà ogni singola parola, il giusto peso e significato che spesso viene deviato.
Achille Lauro è colui che mette in contrapposizione i pareri, colui che mette confusione al pensiero personale, un’ artista definito strano, particolare, per il suo modo di fare da show man e uno scrivere quasi futuristico ma che fa immergere nella realtà.
Un ragazzo presentatosi con Rolls Royce, una canzone che per molti è una chiara incitazione alla bella vita e al libero consumo di stupefacenti, ha per certi versi indignato la santità mondiale, la parte pudica di ognuno di noi pensando al crollo culturale che persone come “lui” contribuiscono a dare.
Con LAURO, Achille mostra 12 facce di sè e non prega di essere compreso, ma ascoltato avendone cura.
La musica in immagine: LAURO letto attraverso le sue tracce
Per chi ha scelto di essere e di goderne.
Per chi se ne frega.
Per chi ha conosciuto la fine
e della fine ha fatto il suo nuovo inizio.
Per tutti gli incompresi,
come lo siamo noi.
La track-list dell’ album LAURO è la seguente:
PREQUEL:
Siamo soli ma
Come finirà
Siamo soli in terra ma
Siamo soli ma
Sai che finirà
Siamo soli in terra ma
SOLO NOI: <<E noi senza un’ anima, senza umanità solo noi immoralità, bipolarità, mezza manica, senza dignità senza identità, senza eredità>>
Solo Noi è il brano che Achille già presentò ed interpretò in uno dei suoi quadri al festival di Sanremo, un brano che si rivolge a tutti, a tutte le persone che si sentono escluse da ogni contesto, a tutti i giudicati, alla generazione odierna, un brano introdotto dalla Lettera all’ umanità, che si trova nella versione deluxe dell’ album: “distante, scostante, aliena, io so come ti senti.. sono qui trafitto dai tuoi preconcetti”
Magari vedendo l’ esibizione di Solo noi a Radio Italia Live presentata da un Achille Lauro semplice nella sua complessità e senza maschere, travestimenti e rappresentazioni artistiche simboliche, ma ascoltandone solo le parole e i messaggi ci si può realmente discostare dai quei preconcetti così come dice l’ artista.
Dopo questa esibizione si possono rileggere e comprendere meglio le parole dette dall’ artista nei video pre-esibizione Sanremo, soffermandosi sulle quelle evidenziate.
L’artista manda un messaggio su “chi è” realmente spiegando il motivo della sua esagerazione e diventando voce di tutte le persone che non possono esprimersi così come può fare lui al mondo:
“Sono il glam rock, sono un volto coperto dal trucco, la lacrima che lo rovina, il velo di mistero sulla vita, sono la solitudine nascosta in un costume da palcoscenico, sessualmente tutto, genericamente niente, teatralità, esagerazione, disinibizione, lusso e decadenza, peccato e peccatore, grazia e benedizione un brano che diventa nudità..
Sono gli artisti che si spogliano e lasciano che chiunque possa spiare nelle loro camere da letto e in tutte le stanze della psiche, esistere è essere, essere è il diritto di ognuno, Dio benedica chi è..”
LATTE+: <<Che fine stiamo facendo, ma posso fare di più, uh potrei chiamarlo sbando ma è solo un fuori menù, è un cavallo pazzo come sta gioventù>>
LATTE+ è una denuncia ed al tempo stesso un’ esaltazione della gioventù odierna, l’ inno di una generazione che vuole sempre ottenere tutto e subito e come dice il testo “posso fare di più”. Si può riferire alla parte buona del fare di più ma anche a quella generazione X che va fuori controllo, incapace di stare al mondo e allo sbando che ci viene presentato oggi. Una riflessione del bene e del male vista in chiave futuristica e moderna.
Marilù: <<Cos’ è la vita se non imparare a vivere la vita?>>
Poesia, manifesto femminista, tema centrale la figura femminile e la sua libertà.
“Per alcuni un manifesto femminista. Per altri la storia della vita. Per me imparare cosa vuol dire crescere”.
Ci sono delle canzoni delle quali a volte parlarne e aggiungere di più diventa superfluo, ma basta solo ascoltarle.
https://youtu.be/RPS7YYrm86w
Mia Marilù, hai rotto presto la campana di vetro
Non hai ascoltato i consigli di tua madre
Bambina agli occhi di papà
Donna agli occhi degli altri.
Seduzione, sesso, melanconiaUomini come giocattoli.
È solo la storia di tutti
Raccontata attraverso una canzone.
In fondo, cos’è la vita se non imparare a vivere la vita.
L’hai voluta tu, Marilù.
Ed è perfetta così
LAURO. <<“Sono mesi che non torni qui da me” “Mamma tranquilla che stasera sto con te”>>
LAURO parla della sua vita, di quella vita cambiata radicalmente con l’ arrivo del successo, ma anche della crescita personale e spirituale dell’ artista. Nonostante la vita sfrenata cambiata considerevolmente dopo il successo, LAURO ha però tenuto duro, restando la persona che è sempre stata e se si è inconsapevolmente a volte allontanato è poi sempre ritornato sui suoi passi.
“Mamma non mi riconosce più ma poi mi guarda e dice “LAURO sei sempre tu””
COME ME <<Ridi di me ,io di te, ma siamo uguali, soli ed uguali..>>
Una dedica d’ amore, una riflessione sul sentimento d’ amore. L’ amore visto dal lato psicologico, la comprensione che due persone realmente compatibili possono solo essere unite da quelle congiunzioni alchemiche che fanno nascere il vero sentimento.
“Che cosa vuol dire il tuo amore? Che cosa è alla fine sto amore che causa la fine? Che cosa vuol dire l’ amore?”
FEMMINA <<Sì, lo sai, non lo sopporto, Che mi parli così, sì lo so, Uomo ad ogni costo, A ogni costo>>
Femmina è una canzone cantata da un uomo che si immedesima nel ruolo e nella condizione sociale e di parità di genere della donna. È una ballata cantata che si concentra sul rapporto d’ amore tra due persone dove c’è la figura dell’ uomo virile che vuole sovrastare la “femmina”, ma nel momento in cui lei comprende il suo valore mostra la sua di virilità femminile.
“Far finta di niente, È l’arte della disobbedienza, La disobbedienza”
Può anche essere vista, secondo il mio modesto parere, come denuncia della parola ingiustamente utilizzata verso un altro uomo, quando si vuole sminuire la sua persona non riuscendo a capire il carattere dolce ed onesto che lo caratterizza e quindi chiamarlo con l’ epiteto “femminuccia” “ti comporti come una femmina” “sei proprio una femmina” frasi utilizzate da quegli uomini che si credono forti ma che si sminuiscono da soli soltanto pronunciandole.
A UN PASSO DA DIO <<Quindi fammi male, sì, Così, è così Dolcemente, sì Fallo tu, prima che lo faccia io>>
Una riflessione cosmologica, una dedica all’ amore, una visione sfiduciata di chi ormai sà come va la vita di chi ormai non si aspetta più niente, emozioni buttate su carta. Una lettera d’ amore che diventa autoriflessione, consapevolezza della vita e del mondo.
“Allora il mondo è a testa in giù,Avere il mondo come chi,Puoi comandarlo come un dio,Ma che mondo è questo qui,Io che morirò per te,E poi ti ucciderò così,Il Paradiso è come me,Che ti mentirò, ma sì..”
GENERAZIONE X <<Generazione che non ha niente, che rifiuta la sua e anche la precedente>>
Generazione X parla in senso lato dell’ attuale generazione quella del digitale, del non interessamento, della ribellione su tutto, sui valori, sulla religione, di quella che non ha accettato paradossalmente neache la propria di generazione e ben che meno la precedente, chi non crede a niente, chi non è interessato all’ arte, chi mette tutto in discussione.
Generazione che non crea, che non ha interesse, che è dipendente “ma a noi sta bene così”
Oh, ‘sti figli dei fiori
Ma dei fiori del male
Dio non porge la guancia
Vuole litigare
BARRILETE COSMICO <<Dice il dottore: “Stai facendo progressi”
Ma il mio avvocato dice: “Troppi processi”>>
Una ballata allegra, leggera ma che nasconde un testo importante con richiami a varie canzoni, come Ba-ba-ba-ba-ba-barrilette, ma anche ad artisti, concetti, giochi di parole.
Non tutti sanno che Barrilete Cosmico è il soprannome dato a Diego Armando Maradona dal un cronista durante una partita di calcio, con questo titolo Lauro ha voluto omaggiare e immortalare il suo nomignolo anche in una canzone.
Un testo simpatico, leggero ma che sottolinea la strafottenza, il menefreghismo, la vita presa alla leggera senza pesantezza, le sere d’estate, le uscite divertenti, le esperienze un pò stravaganti di divertimento condivise in maniera diversa da tutti noi “Amico ma che è successo iera sera?”… E non ricordo”
Allo stellato chiedo pardon, pollo e patate
E ci indica l’uscita, il cameriere, si può accomodare
Io che mando tutto a puttane, sì, sul più bello
Ma non ci voglio andare da quel tipo che mi strizza il cervello, oh sì
PAVONE <<Sulla cartella scrivi pazzo di te. Oh, sulla cartella scrivi pazzo di te>>
Il pavone usato come termine del pavoneggiarsi, ostentare, compiacersi di sè stessi, mettersi in mostra. E’ una figura, una simbologia usata nel testo di LAURO con un’ accezione sessuale, una canzone disinibita, che non è però piena di doppi sensi come la celebre “il cobra non è un serpente” dove la gente ancora oggi si meraviglia di cosa ha cantato, ma nuda, cruda, forte, usa parole e versi che descrivono l’ attrazione, la sessualità, il gioco, il divertimento, il desiderio.
E il mio cuore col liquore, pole dance
Sei tu il pavone
Ti spogli lento come in uno strip club
STUPIDE CANZONI D’AMORE <<Mi hai detto basta e io non guarirò>>
Un testo con una musicalità quasi orchestrata, lenta, malinconica, triste come le parole nostalgiche di un amore finito, spezzato dalle bugie e dal non amare di uno dei due “‘St’amore risparmia chi di meno ti mostra” dice Lauro, una ferita che è difficile rimarginare dopo la consapevolezza di aver vissuto un’ illusione.
Sì, colpisci, no, non rispondo
Sì, gli amori tornano, sì, ma non il nostro
No, amore, no, non mi basta
Io ho provato a amarti, sì, ma amando un’altra
Sì, illusione
Noi due e queste stupide canzoni d’amore
Sì, ‘st’amore è nulla, quest’amore è un proverbio
Sei tu che hai scritto una bugia su uno specchio
SABATO SERA <<Sabato sera mi sembravi sincera,
Voglio un figlio da te>>
Una malinconica presa di coscienza di una storia d’ amore, di un sentimento d’ amore puro, vero che viene vissuto solo da chi guarda e da chi rimane nell’ innocenza fanciullesca, in un’ atmosfera eterea e che cambia nel momento in cui si ritorna alla vita di sempre, alla vita dei grandi.
Sentimenti che si sovrastono fino a capire dell’ impossibilità di quell’ amore vissuto in questo caso da una ragazza appena entrata in questo mondo adulto e da chi lo conosce già da un pò di anni e attraverso le varie esperienze è abbastanza pronto per capire la fattibilità della storia d’ amore.
In un’ atmosfera magica ma malinconica, “sotto una pioggia a novembre io e te ma sono sotto casa tua, ti aspetto sotto casa tua”, un amore “che è una rosa per me ma una pistola per te”.
Sabato sera ti sembravo sincero
Era il mio meglio di me
Giovane e ingenua
Dici “Sali stasera, ma non dormo con te”Che ne sai, tu che mi vedi grande
Anche più grande di te (Anche più grande di te)
Non lo sai com’è finita con le altre
Nate prima di te (Con le altre nate prima di te)
È giunta la fine
Considerazioni finali LAURO
Un album rivoluzionario, un artista che spesso viene sottovalutato e mal-considerato soffermandosi solo sulle esibizioni artistiche stravaganti. Un ragazzo che in chiave ironica, malinconica ma anche bizzarra manda dei messaggi ben precisi.
Ci sono molti aspetti che spesso noi non consideriamo e quindi è facile giudicare la novità, la stravaganza, il non convenzionale.
Per molto tempo ci si è soffermati sul pregiudizio di Rolls Royce per il suo fraintendibile significato percepito da molti, canzone che per alcuni versi lo ha lanciato nel mondo dello spettacolo, lo ha reso indelebile alle menti, un artista che nel bene o nel male ha fatto parlare di sè.
Quanti si ricordano della canzone La mia signorina di Neffa? Successone ballato alle feste, con i figli, una canzone che con metafore e ritmo leggero e festoso che ben nascondeva il vero significato, in realtà signori abbiamo cantato io e la “mia marijuana”, l’ artista stesso ha esplicitamente affermato ciò anni fa.
Negli anni ’90 con i Prozac+ la canzone Acida, ” aCIDO-aCIDA-aCIDO-aCIDA” ricordate? Suonava nelle nostre case ballata da grandi e bambini.
Abbiamo ascoltato le note dei Rolling Stone di Sister Morphine o di Brown Sugar, spesso non curandoci del significato, ma ancora Lucy in the Sky with the Diamonds, un chiaro riferimento alla LSD, e tante tante altre anche di artisti italiani che in maniera non esplicita hanno esaltato la loro vita stravagante e giovane.
link di riferimento https://www.cinquecosebelle.it/cinque-grandi-canzoni-sulla-droga/
Ovviamente questo non vuole essere un incitamento, ma una riflessione sul giudizio dato ad un ragazzo strampalato che si presentò con un testo del genere e che smosse l’ indignazione del mondo.
La riflessione sta nel capire l’ artista il quale maturando ha continuato una sua carriera artistica ben pensata. La sua musica dipinta, le sue denunce in musica, nonostante la genialità, sono state sempre criticate perchè non si cerca di andare oltre al pregiudizio.
Andando oltre però, si può capire l’ incapibile, non giustificando i comportamenti sbagliati, non giudicando la vita privata di ognuno, pazzo, omosessuale, basso, alto, stravagante, ecc.. ma interessandoci solo del lato artistico geniale.