La magia delle feste si prepara a tornare a Gubbio, dove anche quest’anno prenderà vita l’Albero di Natale più grande del mondo, un colosso di luci che ogni inverno trasforma il Monte Ingino in un simbolo di pace e speranza. L’accensione ufficiale, prevista per il 7 dicembre, sarà affidata a una figura d’eccezione: il comandante della nave scuola Amerigo Vespucci, Nicasio Falica, scelto per rappresentare i valori di unità e perseveranza che legano il mare e la montagna, la tradizione e il futuro.
Un albero che unisce il cielo e la terra
Visibile a chilometri di distanza, l’Albero di Natale di Gubbio è una delle icone italiane più conosciute nel periodo natalizio. Disegnato sul fianco del Monte Ingino con migliaia di luci colorate, è un’opera di ingegno collettivo lunga oltre 750 metri e larga più di 450, l’equivalente di circa 30 campi di calcio. Dalla sua cima, la stella luminosa si estende fino alla basilica di Santo Ubaldo, il patrono della città, che domina il paesaggio umbro dal 1981, anno della prima accensione.
Dietro la spettacolarità dell’evento si nasconde un lavoro di mesi, condotto dai volontari dell’Associazione Alberaioli di Gubbio, che ogni anno curano con passione ogni dettaglio del gigantesco disegno luminoso. È un’impresa di comunità, un gesto condiviso che riflette l’identità profonda della città.

L’omaggio della Marina Militare
Il protagonista della cerimonia di quest’anno sarà il comandante Nicasio Falica, al vertice della leggendaria Amerigo Vespucci, la nave scuola della Marina Militare italiana. Il suo gesto simbolico, accendere l’Albero, unirà due mondi solo apparentemente lontani: quello del mare e quello della montagna, entrambi legati da un senso di disciplina, coraggio e appartenenza.
Durante la conferenza stampa di presentazione del programma “Gubbio è Natale”, il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha inviato un messaggio sottolineando il valore di questa tradizione: “L’Italia è uno scrigno di tesori da tutelare, e l’Albero di Gubbio è uno di quei simboli capaci di unire la bellezza alla speranza”.
Il sindaco Vittorio Fiorucci ha ricordato il motto inciso sul ponte della Vespucci, Non per chi inizia ma per chi persevera, attribuito a Leonardo da Vinci: “È una frase che descrive perfettamente gli eugubini e la loro tenacia nel mantenere viva una tradizione che ogni anno illumina il cuore di chi guarda verso il Monte Ingino.”
Gubbio è Natale, la città si trasforma in un villaggio delle luci
L’accensione dell’Albero sarà solo l’inizio di un ricco calendario di eventi. Dal 7 dicembre fino a gennaio, Gubbio ospiterà la manifestazione “Gubbio è Natale”, che animerà piazze e vie con mercatini, installazioni artistiche, spettacoli e momenti musicali.
Le strade medievali della città si riempiranno di luminarie, presepi e decorazioni, mentre la grande pista di pattinaggio e il villaggio di Babbo Natale accoglieranno famiglie e bambini. Anche la Rocca e il Palazzo dei Consoli saranno illuminati per l’occasione, offrendo scorci suggestivi tra arte, storia e atmosfera natalizia.
Ogni anno, Gubbio rinnova il proprio spirito di condivisione. L’Albero, visibile anche dallo spazio e già salutato da astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, è diventato un messaggio di pace universale, capace di superare i confini geografici.
Un faro di luce per il mondo
Dal 1991, l’Albero di Gubbio è entrato nel Guinness dei Primati come l’albero di Natale più grande del mondo. Le sue oltre 700 luci principali e le centinaia di punti luminosi minori compongono un’immagine che si estende per oltre 130.000 metri quadrati, rendendolo visibile fino a decine di chilometri di distanza.
Negli anni, la sua accensione ha assunto un significato sempre più profondo. A spingere il pulsante simbolico sono stati, di volta in volta, personalità della cultura, della scienza e dello sport, ma anche figure legate alla solidarietà e alla cooperazione internazionale.
Nel 2014 fu Papa Francesco ad accendere l’Albero con un collegamento dal Vaticano, mentre nel 2022 toccò ai medici dell’ospedale di Perugia come segno di gratitudine verso chi aveva affrontato la pandemia.
Con la partecipazione della Marina Militare, il 2025 si annuncia come un anno di rinnovata emozione. L’Albero di Gubbio non è solo un capolavoro luminoso, ma un racconto collettivo che ogni dicembre riaccende la fiducia e la speranza nel futuro.
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