Alberto Sordi è entrato nel centenario, ma ha lasciato un segno indelebile nella memoria del suo pubblico. Le strade di Roma, che sono stati i vari set delle sue numerose pellicole, vibrano ancora di ricordi e descrivono frammenti della nostra storia.
“È un appuntamento fondamentale per Roma, ma direi per l’Italia intera. Alberto Sordi ha sempre valorizzato il suo rapporto con il pubblico, che ha sempre ringraziato perché, come spesso ha raccontato, da giovane faceva la fame insieme al suo amico Federico Fellini. Nel corso della sua vita ha interpretato con delicatezza e precisione il romano medio, mettendone in luce gli aspetti positivi e negativi. Non c’è nessuno di noi che, vedendo uno dei suoi film, non si sia riconosciuto almeno in qualche aspetto. Nel centenario della sua nascita dobbiamo sentirlo parte della nostra famiglia ed alimentarne il legame. È un regalo per tutti i romani».
Questo è quanto afferma la sindaca Virginia Raggi che il 15 giugno 2020, giorno del centenario di Alberto Sordi, ha annunciato le nuove date della mostra a lui dedicata. L’evento, sospeso a causa dell’emergenza Covid19, avrà finalmente luogo dal 16 settembre e proseguirà fino al 31 gennaio 2021. Due saranno i luoghi che la ospiteranno: La Villa dell’attore in piazzale Numa Pompilio, vicino alla Terme di Caracalla e il tempio dei Dioscuri in via Piacenza.
Ciò è stato possibile grazie alla Fondazione Museo Alberto Sordi, in collaborazione con L’Istituto Luce e il Campidoglio. I curatori della mostra sono Gloria Satta, Alessandro Nicosia e Vincenzo Mollica. Il progetto punta a fornire una visione completa sull’artista e sull’uomo.
Alberto Sordi e la prima tappa della mostra: la villa dell’attore in Piazzale Numa Pompilio
La storica villa di Alberto Sordi, che l’attore acquistò nel 1958, verrà aperta per la prima volta al pubblico ed è destinata a diventare un Museo. Prima del centenario e del Covid19 era possibile prenotare delle visite per piccoli gruppi presso la Fondazione Casa Museo Alberto Sordi. La villa e gli oggetti in essa contenuti sono stati dichiarati beni di interesse culturale e sottoposti al vincolo dei Beni culturali e ambientali.
Molto curato è l’Archivio storico di Alberto Sordi. L’attore lo aggiornava personalmente con una precisione maniacale come testimonia Gloria Satta, curatrice della mostra e giornalista de “Il Messaggero”:
“Lui è stato l’archivio storico di se stesso. La cosa che amava di più quando era in vita era raccontare la storia della sua carriera. In particolare contestualizzare i film dell’epoca storica in cui erano stati girati. Aveva catalogato in modo quasi maniacale tutto il materiale della sua carriera. La carriera è stata la sua vita”.
Questo prezioso archivio, ristrutturato e tenuto in deposito presso il Centro Sperimentale di Cinematografia, andrà a costituire il primo nucleo del futuro Museo, al fine di diventare un centro di documentazione e studio per tutto il cinema italiano dal 900.
Questa villa rappresentava un rifugio per Alberto Sordi, un luogo dove coltivare la propria interiorità, lontano dai riflettori. Amava quindi circondarsi di bellezza e aprirla a pochi intimi.
Gli arredi rispecchiano il gusto borghese romano dei primi anni 60, fine anni 70. Troviamo infatti velluti, broccati floreali, porcellane cinesi, argenti antichi contenuti nelle vetrinetti, quadri con vedute del 700. E’ possibile vedere anche gli abiti di scena e il guardaroba privato, curato dalla sorella Aurelia.
E’ presente un piccolo teatro che Sordi aveva fatto ricavare dalla legnaia durante i lavori di ristrutturazione. Qui si esibiva e invitava gli amici a fare altrettanto. Le nicchie sono impreziosite da sculture dell’artista Andrea Spadini.
Teatro dei Dioscuri
La mostra prosegue al Teatro dei Dioscuri in via Piacenza 1, con il focus Storia di un italiano, ispirato al programma TV degli anni 70. Lo spazio è stato messo a disposizione dall’Istituto Luce di Cinecittà. E’ presente una video-installazione, curata da Roland Sejko.
Per informazioni e prenotazioni vai su questo link.
Caro Icrewer per prepararti a conoscere e a riscoprire questo grande artista, ascolta questo magnifico sonetto di Gigi Proietti: