Il 23 settembre 1916, nasceva a Maglie, in provincia di Lecce, Aldo Moro. Nel giorno della sua nascita vogliamo ricordarlo attraverso alcune opere d’arte che in questi anni hanno omaggiato la sua figura e il suo spessore di uomo e di politico, ma soprattutto hanno ricordato quei 55 giorni di prigionia che hanno costituito uno dei momenti più bui dell’Italia degli anni di piombo.
Aldo Moro visto dall’artista Francesco Guadagnuolo
Nel centenario della nascita del celebre statista, nel 2016, l’artista Francesco Guadagnuolo scelse di rendergli omaggio attraverso un ritratto, strumento attraverso il quale l’artista metteva in evidenza l’interiorità dei suoi personaggi.
Il ritratto fu inserito nel volume monografico Metamorfosi dell’iconografia nell’arte di Francesco Guadagnuolo a cura di Antonio Gasbarrini e Renato Mammucari, edito da Angelus Novus Edizioni e Edizioni.
L’opera è collocata nella pagina in cui ci sono i ritratti dei padri fondatori dell’Unione europea: Konrad Herman Josef Adenauer, Robert Schuman, Alcide De Gasperi.
“Nessuno è chiamato a scegliere tra l’essere in Europa e nel Mediterraneo, poiché l’Europa intera è nel Mediterraneo”
Questo era il pensiero di Aldo Moro.
L’installazione di Francesco Arena: 3,24 mq
Nel corso delle celebrazioni per il quarantennale della morte di Moro, Francesco Arena realizzò l’installazione dal titolo 3,24 mq, fu realizzata per la Galleria Monitor e poi per il Maxxi di Roma, nella mostra evento che celebrava lo statista.
Un’anonima cassa di legno si trasforma in un monumento funebre ad un uomo che per 55 giorni visse in una cella di 3,24 metri. L’opera è fruibile attraverso due punti di vista, uno esterno e l’altro interno attraverso uno spioncino che ci restituisce la misura di un incubo.
Una sensazione claustrofobica ci attanaglia e ci fa percepire dunque il senso della privazione di libertà molte volte provato nel corso della storia, ma duramente espresso nell’opera. L’autore si è infatti ispirato alle lettere di Moro dalla prigionia.
«Ecco, nell’Italia democratica del 1978, nell’Italia del Beccaria, come in secoli passati, io sono condannato a morte…»
(Lettera a Zaccagnini 22 aprile 1978)
Manu Invisibile: Fattispecie. La street art celebra Moro
Lo Street Artist Manu Invisibile postò sul suo profilo Facebook:
“Siamo alla fine degli anni 70 e le Brigate Rosse, non risparmiano nulla, il quarto governo, la Fiat 130 con la scorta, l’iconica Renault rossa e tanto meno la vita dell’allora presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro”
Nel 2022 egli realizzò un murale nel Comune di Pula, sulle pareti della scuola intitolata allo statista ucciso dalle Brigate Rosse.
Manu Invisibile afferma di aver dato il titolo Fattispecie per sottolineare il fatto che Aldo Moro fu un grande giurista e che anche in un cortile di una scuola e in un contesto spensierato dovrà essere in grado di far fiorire l’impegno nei giovani cuori.
L’ha dedicato infine “A tutte le persone che metteranno impegno nel far rifiorire le aiuole in prossimità della parete, come simbolo di pace e fratellanza, coinvolgendo le classi dell’istituto scolastico”.
E tu conosci altre opere d’arte dedicate ad Aldo Moro?