Cari Lettori di iCrewPlay Arte anche oggi vorrei condividere con voi una delle tappe della mia vacanza. La meta di questa giornata è il Castello di Corigliano Calabro. Si parte per un vero e proprio viaggio artistico – culturale che racconta più di mille anni di storia.
Castello di Corigliano Calabro
Le prime notizie riguardanti la presenza di un avamposto fortificato risalgono all’XI secolo. Durante le campagne di conquista della Calabria e della Sicilia, i Normanni innalzarono una prima roccaforte, volta alla difesa del borgo di Corigliano e al controllo della piana di Sibari.
L’attuale forma del Castello si è ottenuta dopo un gran numero di interventi di restauro voluti e dettati dalle necessità dei tre feudatari: i Sanseverino, i Saluzzo e i Compagna. Ma procediamo per gradi.
Sotto il dominio aragonese della Calabria, Ferdinando I d’Aragona sottrasse alla famiglia Sanseverino il feudo di Corigliano e nel 1489 ordinò che venissero svolti lavori di ampliamento e di ristrutturazione. Venne, così, a completarsi l’assetto difensivo del Castello costituito dal perimetro murario e dai presidi.
Mentre per quanto riguarda il Mastio normanno, questo venne incorporato all’interno di un impianto quadrangolare, dove furono collocate tre torri, dirette secondo i punti cardinali. Si tratta di un tipo di sistemazione che risponde ad esigenze di natura bellica e in grado di assorbire i colpi delle artiglierie. Diversi elementi suggeriscono l’attribuzione dei lavori ad Antonio Marchesi da Settignano.
Fu solo nel 1506 che il feudo di Corigliano e il Castello rientrano sotto il dominio di Antonio Sanseverino che nel 1516 ristabilì la sua residenza e, per incrementare il livello di sicurezza, avviò nuovi interventi di ristrutturazione. A testimonianza del suo nuovo stato di efficienza, nel 1551, il Castello viene destinato a sede di un presidio militare.
Nel 1616 il feudo di Corigliano Calabro passò nelle mani dei Saluzzo di Genova che, allo scopo di renderlo più idoneo alla propria residenza, eseguirono ulteriori lavori di adeguamento funzionale sulla struttura fortificata. Tra questi, si ricordano le costruzioni della torre della cappella di Sant’ Agostino, nuove rampe di accesso al cortile interno, come pure alcuni ambienti destinati alla residenza.
L’esigenza di abitare il Castello anche durante i periodi estivi e autunnali spinse Agostino Saluzzo nel 1720 a adeguare alcuni ambienti interni. Nel 1806 questo subì l’assedio e il saccheggio ad opera delle truppe francesi. In seguito a questi episodi i Saluzzo si trasferirono a Napoli e decisero di cedere il Castello e gli altri loro beni a Giuseppe Compagna di Longobucco.
Luigi Compagna, secondogenito di Giuseppe, nel 1870 apportò modifiche aggiuntive agli ambienti interni della rocca: fu costruito il corridoio interno; fu nuovamente affrescata la cappella di Sant’Agostino; fu abbattuto il piano superiore del Rivellino, per ricavarne ambienti adibiti all’amministrazione del Casato. Con il trasferimento degli ultimi membri della famiglia Compagna a Napoli, si conclude il ciclo storico del Castello di Corigliano Calabro.
Il percorso di visita del Castello di Corigliano Calabro
La visita al Castello di Corigliano Calabro inizia dal piano ammezzato; una volta entrati ci si imbatte inizialmente nella Prigione del Monaco, dove sono conservati anche due strumenti di tortura. Proseguendo lungo il corridoio si incontrano le cucine ottocentesche – che si compongono di due ambienti utilizzati per la preparazione e per la cottura dei cibi – e la Santabarbara, luogo di deposito delle munizioni.
Una volta usciti dal piano ammezzato, la visita prosegue alla volta della Cappella di Sant’ Agostino i cui recenti lavori di restauro hanno portato alla luce gli affreschi raffiguranti la chiesa celeste e quella terrena. Si continua con tutte le stanze del Piano Nobile: la Camera da letto del Barone, chiamata anche Sala degli stemmi; la Sala di Apollo, così denominata per via degli affreschi che decorano il soffitto.
E ancora, la Camera da letto della Baronessa, la Biblioteca (o Studio del Barone). Dal Salone degli Specchi si accede al Corridoio delle Armi – realizzato nella seconda metà del 1800 – e alla Sala da pranzo imbandita con ceramiche e porcellane dell’epoca.
In ultimo la Torre Mastio snodata su tre livelli ognuno dei quali affrescato rispettivamente con motivi geometrici, scene delle crociate e scene di mitologia greco – romana. Definito come uno fra i castelli più belli e meglio conservati esistenti nell’Italia meridionale è un monumento nazionale dal 1927 ed è divenuto un museo storico artistico culturale.