Con “Giovani Superficiali”, la giovanissima ALLIMAC (Camilla Visentin) firma un esordio potente e viscerale, un piccolo manifesto musicale che fotografa con lucidità e dolore la realtà di una generazione lasciata ai margini. Pubblicato da Altafonte/BOC music group/Lab22, l’EP è composto da tre tracce che si muovono tra introspezione, denuncia e sperimentazione sonora.
L’istantanea di una generazione dimenticata
Nel panorama musicale contemporaneo, dove spesso domina la forma più che il contenuto, Giovani Superficiali emerge come un racconto autentico. La scrittura di ALLIMAC è diretta, sincera e disarmante, capace di trasformare la fragilità in una forza narrativa. Le sue parole diventano un grido collettivo: quello di una gioventù che cerca spazio, riconoscimento e ascolto in un mondo che sembra voltarle le spalle.
L’EP si apre con “È colpa nostra”, un brano che segna l’incontro tra culture e linguaggi grazie al featuring con il rapper francese King David. Il dialogo bilingue tra i due artisti crea un confronto frontale, quasi una riflessione a due voci sulla responsabilità condivisa e sull’urgenza di guardarsi dentro.
Nel secondo brano, “Mama”, ALLIMAC e il suo produttore sperimentano un terreno inedito: un featuring con l’intelligenza artificiale, dove voce umana e voce sintetica si intrecciano per esplorare i limiti dell’autenticità e i nuovi linguaggi della musica digitale. Il risultato è un brano sospeso tra emozione e inquietudine, che apre un dialogo attuale su tecnologia e identità.
La title track “Giovani Superficiali” chiude il percorso con un tono più crudo e collettivo. È un inno generazionale, un canto di rabbia e riscatto dove il ritornello diventa un coro che unisce, un grido per chi si sente invisibile. Tra melodie essenziali e un sound asciutto ma incisivo, la voce di ALLIMAC emerge come diario emotivo di una generazione che cerca luce nel caos.
Una voce nuova, un’urgenza vera
Nata a Savona, Camilla Visentin si avvicina alla musica a soli 12 anni studiando canto e scrivendo i primi testi a 15. Dopo il singolo d’esordio Egoista (2024, prod. Lukino), con Giovani Superficiali si presenta come una delle voci emergenti più promettenti del nuovo pop italiano.
Con una scrittura che intreccia rabbia e vulnerabilità, e una produzione minimalista che lascia spazio alle parole, ALLIMAC costruisce un racconto sonoro che non accusa, ma interroga: chi siamo, cosa ci resta, e quanto vale ancora la sincerità in un’epoca dominata dall’apparenza.