Non domandatemi chi sono, né chiedetemi che io rimanga invariato – queste le parole di Amedeo Modigliani.
Chi è Amedeo Modigliani?
Conosciuto anche come Modì, è un artista italiano che, come la maggior parte dei suoi colleghi, ha lasciato la terra d’origine per trasferirsi nella città dell’arte e delle opportunità: Parigi.
Parigi è il simbolo della cultura. È un luogo di confronto e di stimolo, un continuo dare e avere.
Qui entra in contatto con personalità eclettiche e magnetiche quali Brâncuși, Chagall, Soutine (appartenenti alla Scuola di Parigi), ma anche Picasso e gli italiani Boccioni, Severini e Carrà.
Un altro aspetto che li accomunava era il vivere nel quartiere di Montparnasse, in un edificio chiamato l’alveare, destinato a studio per tutti coloro che non si erano arruolati in guerra.
Amedeo Modigliani: la vita
È nato nel 1884 a Livorno e inizia la sua formazione artistica in Italia sotto la guida del macchiaiolo Guglielmo Micheli.
Prima di approdare a Parigi, segue dei corsi a Firenze e a Venezia presso l’Istituto delle Belle Arti, dove matura un forte interesse per gli artisti rinascimentali.
La sua è una pittura che guarda in varie direzioni: da Gustav Klimt al periodo blu di Picasso, passando per Paul Cézanne.
Non soddisfatto delle sue opere pittoriche, decide di dedicarsi alla scultura, senza abbandonare del tutto la pittura da cavalletto.
Nei suoi primi lavori si evince una forte matrice familiare: si diletta, infatti, nel ritrarre i membri della sua famiglia (di cui non sono pervenute molte testimonianze).
Maggiori, invece, sono gli schizzi fatti agli amici, nei caffè parigini, dove l’artista si abbandona ad una vita sregolata.
Nel 1917 conosce e si innamora della giovanissima pittrice Jeanne Hébuterne, dalla quale avrà una figlia.
Nel 1918 con l’aggravarsi della malattia, Modigliani si trasferisce a Nizza, dove dipinge gli unici paesaggi della sua intera carriera.
Nel 1920 a seguito delle complicazioni di salute si spegne all’Hôpital de la Charité.
Amedeo Modigliani: la carriera artistica
I suoi primi esordi pittorici avvengono a Livorno, interpretando a modo suo lo stile dei macchiaioli. La sua arte cambierà completamente dopo il trasferimento a Parigi. Fondamentale sarà l’ausilio di Brâncuși.
Della produzione scultorea, infatti, sono inconfondibili le particolari figure allungate, ma anche la riduzione al minimo, in termini di semplicità delle linee e delle forme. I soggetti sono principalmente teste di donne e figure femminili.
A tal proposito, in Testa (1911 – 1912) mette in pratica quanto appreso dal suo mastro. Ciò che si evince è la volontà da parte di Modigliani di deformare quello che dovrebbe essere un normale volto umano. Le proporzioni, infatti, sono del tutto sconvolte, a favore di un allungamento di naso, bocca e occhi.
Dalle teste, passò poi ai ritratti con la figura intera. Si tratta di nudi disegnati con una linea ondulata, che costituiscono il suo marchio di fabbrica. Sono opere che colpiscono perché in grado di catturare l’attenzione con pochi semplici tratti. Si riesce a cogliere l’essenza dei suoi soggetti, arricchendola di un’eleganza senza tempo.
Un tipico esempio è il Nudo sdraiato a braccia aperte (1917) che all’epoca causò grande scandalo. Nella tela il volto della donna è animato dal colore acceso del suo rossetto e dal nero corvino dei suoi capelli. Il corpo – sinuoso e flessuoso – è delimitato da una linea morbida e dal colore dell’incarnato che contrasta con le tinte blu del cuscino dove è sdraiata.
Amedeo Modigliani: i falsi. Il caso di Palazzo Ducale.
Amedeo Modigliani è considerato dai più un artista maledetto: ottenne il riconoscimento del grande pubblico solo sul finire della sua carriera. È anche l’autore più falsificato della storia dell’arte. Così tante riproduzioni derivano dal modo stesso di procedere dell’artista, ma anche dalla sua forte personalità.
Inoltre, non tutte le sue opere sono firmate (probabilmente perché frutto di una collaborazione a quattro mani), rendendo ancora più arduo fare una distinzione tra gli originali e i falsi. Intorno a Modì, infatti, si è sviluppato un vero e proprio mercato di falsari.
A distanza di tanti anni l’artista è al centro di numerosi scandali. L’episodio che ci interessa più da vicino è il caso di Palazzo Ducale di Genova. Il fondatore della Casa Natale di Modigliani insieme all’ausilio di un gruppo di studiosi dell’artista, avevano sospettato che alcune delle opere esposte in rassegna fossero dei falsi.
Rarissime sono le opere autentiche esposte a Genova – puntualizza uno degli esperti. Il mio invito è di verificare le opere che sono state riunite nell’allestimento, perché ho la certezza che ce ne siano parecchie non autentiche – dichiara Carlo Pepi, tra i massimi esperti e conoscitori di Modì.
Infatti, 21 dei 70 dipinti in mostra nelle sale di Palazzo Ducale sono stati considerati non autentici (attraverso una serie di indagine da parte di esperti e storici dell’arte) e sottoposti a sequestro da parte degli organi di competenza.
Palazzo Ducale si è sempre dichiarato innocente e come parte fortemente lesa nella vicenda. Tre risultano, ad oggi, gli indagati accusati di truffa aggravata, messa in circolazione di falsi e riciclaggio.