La nave scuola Amerigo Vespucci, nell’ormai lontano 1931, venne varata esattamente il 22 febbraio nei cantieri navali di Castellammare di Stabia.
L’Amerigo Vespucci nasce sotto il Regno d’Italia come nave scuola. Negli annali della Marina Militare si legge in una nota, nella quale l’Amerigo Vespucci è annoverata tra i più importanti simboli d’Italia.
Nazione la nostra che in ambito marinaro ha una centenaria tradizione e che da sempre ha visto solcare il mare nei cui confini è immersa, da ogni tipo di nave.
Quest’anno l‘Amerigo Vespucci festeggia i suoi primi 90 anni di attività dal giorno del varo, avvenuto il 22 febbraio come detto, corrispondente al giorno esatto dell’anniversario della morte del grande navigatore fiorentino, da cui prende il nome, scomparso appunto il 22 febbraio del 1512 nella città spagnola di Siviglia.
Amerigo Vespucci fiore all’occhiello della Marina Militare italiana
La grandiosa Amerigo Vespucci fu progettata in coppia con quella che comunemente viene definita come la gemella che al varo prese il nome di Cristoforo Colombo ma che ebbe ben diverso destino.
Fu infatti annoverata tra le imbarcazioni costituenti bottino di guerra e assegnata all’Unione Sovietica e la consegna doveva avvenire nel porto di Odessa nel Mar Nero.
Purtroppo la gemella dell’Amerigo Vespucci, da quel momento si avviò verso un amaro destino che la portò a essere dismessa di lì a pochi anni. Qualche nostalgico che la vide partire dai porti italiani nei quai fece tappa, per l’ultimo viaggio con la bandiera Italiana, racconta ancora di quanto dispiacere
Il progetto, dal quale furono costruite entrambe le navi, portava la firma dell’ingegnere e tenente colonnello del Genio Navale Francesco Rotundi che all’epoca ricopriva anche l’incarico di direttore dei cantieri navali di Castellammare di Stabia.
Ora i tempi sono cambiati e l‘Amerigo Vespucci, pur mantenendo fieramente la sua patina di veliero d’epoca, continuando a mostrare con orgoglio il suo lucido legno pregiato sul quale maestosi alberi spiegano da sempre enormi vele di tela di lino, non ha però tralasciato di allinearsi ai moderni standard internazionali.
Per sua natura l’Amerigo Vespucci è un veliero definibile Green a pieno titolo, nell’accezione più moderna del termine poiché le sue magnificenti vele sono in grado di condurla ovunque purché ci sia vento favorevole.
Fin dall’inizio ma sempre in maniera più partecipata nel corso degli anni, la nave è diventata un simbolo e inequivocabile rappresentativo dell’Italia nel mondo.
Ogni qual volta la nave scuola Amerigo Vespucci arriva in un porto, richiama migliaia di persone, desiderose di ammirarne lo splendido stile e la magnificenza..
Un singolare e curioso aneddoto accaduto nel 1962 nelle acque del mediterraneo, le valse l’appellativo di nave più bella del mondo.
Quando l’Amerigo Vespucci incrociò la portaerei statunitense USS Independence si vide chiedere attraverso gli apparati radio di identificarsi tramite il segnalatore luminoso.
Come previsto, il segnale che partì dalla stazione radio dell’Amerigo Vespucci, fu così codificato:
Nave scuola Amerigo Vespucci, Marina Militare Italiana
La risposta dell’USS Indipendence non tardò:
Siete la nave più bella del mondo
E dopo questo meraviglioso complimento le venne riservato anche l’onore delle acque, dando modo così all’Amerigo Vespucci di passare per prima come si conviene ad una vera regina dei mari.
Una vicenda che a distanza di tanti anni viene spesso narrata e rispolverata in ogni occasione utile proprio perché fa leva su quell’orgoglio patriottico proprio forse ormai di altre generazioni.
Cinquantaquattro metri l’altezza del suo albero maestro che nell’arco di una sessione di addestramento a bordo della nave scuola, vede i 130 allievi ufficiali affrontarlo fino alla cima, più e più volte, ai piedi del quale, a fungere da motivatore per ogni scalata, vi è ben leggibile riportato il motto della nave.
Attirbuito a Leonardo Da Vinci, recita così:
Non chi comincia ma quel che persevera
Buon vento regina dei mari, compi novant’anni ma puoi dirlo sottovoce, come deve essere accordato ad una vera Signora.