Conosci l’Anello di Caligola? Un bellissimo esemplare dell’oreficeria, un anello realizzato con pietra zaffiro incisa. Ha circa 2000 anni e si pensa sia appartenuto al terzo imperatore romano Caligola (37 a.C) il quale, stravagante come era, lo ordinò e fece incidere da un abile maestro delle gemme, per regalarlo alla sua quarta moglie.
L’incisione sull’anello ritrae, infatti, il volto di Milona Cesonia, la quarta moglie dell’imperatore Caligola.
L’anello apparve in una delle collezioni di gemme più ricche del mondo quella del Duca di Malborough, per poi essere venduta. Si persero tracce dell’opera fino alla sua apparizione nel 2019 ad un’asta.
La storia dell’Anello di Caligola e la stravaganza dell’imperatore
Per gli storici questo stupendo anello blu di zaffiro con l’incisione del volto di donna, appartiene proprio alla stravagante follia dell’imperatore romano Caligola. Ma non tutti ne approvano la teoria.
Caligola, terzo imperatore romano della dinastia giulio-claudia non è nient’altro che il soprannome di Gaio Giulio Cesare Augusto Germanico regnante con il nome di Gaio Cesare.
È da sempre stato considerato un despota dal carattere bizzarro e stravagante. Si considerava una divinità e appariva in pubblico vestito con lunghe vesti bianche e coroncine, per imitare dei e semidei del pantheon romano, tanto da identificarsi come Giove, il re degli dei, nelle cerimonie pubbliche.
Tiranno, cattivo, bramoso di potere, violento, un uomo di 24 anni che ha in mano il più grande impero del mondo Roma il suo regno del terrore durò 1400 giorni, fino a quando fu assassinato dai suoi prediletti.
Iniziò anche a peccare di blasfemia in quanto si riteneva dio come Giove e la sua pazzia arrivò a fargli venir la folle idea di rispondere ai fulmini semplicemente lanciando un sasso ogni volta che ne appariva uno dicendo “o tu elimini me o io te”. Tra l’altro Caligola aveva anche paura del temporale.
Viveva come un dio vivente in terra, consuetudine che di solito veniva riservata agli imperatori dopo la morte, quando si veneravano come dei.
Per quanto riguarda i matrimoni ne ebbe ben quattro, ma solo l’ultimo si può chiamare tale, perché i primi tre furono celebrati con donne di altri uomini che Caligola voleva per sé per poi lasciarle e costringerle a non avere rapporti con altri uomini dopo di lui. E nessuno poteva ribellarsi all’imperatore.
E proprio per l’amore e la passione sfrenata che provava per Milona Cesonia, pare che fece incidere il suo volto su un anello di zaffiro per affermare ancora di più il suo potere.
Inoltre testimonianze affermano anche che l’imperatore facesse sfilare nuda la sua donna per far sì che tutti potessero ammirare la sua bellezza.
Forse più per mania di protagonismo di entrambi i coniugi in quanto da fonti storiche deriva che Milona non era proprio una supermodella. Lo storico romano Svetonio descrisse anche lei come “una donna stravagante”.
Anche se molti studi confermano l’appartenenza dell’anello a Caligola, alcuni storici non sono convinti che il gioiello possa risalire ai suoi tempi.
Anello di Caligola nella collezione Marlborough e l’asta
La collezione di gemme di Marlborough era una delle collezione più preziose al mondo, assemblata da diversi duchi della dinastia. Conteneva 730 gioielli preziosi tra cammei, zaffiri, smeraldi e granati. Per mantenere però l’antica residenza al Blenheim Palace, il VII duca di Marlborough dovette prendere una dura decisione, mettere la collezione all’asta.
Tra questi gioielli preziosi vi era l’Anello di Caligola. Dal 1899 di tutti i gioielli preziosi venduti e acquisiti in collezioni private non si ebbe più notizia.
L’Anello di Caligola comparve nel 1971 a Londra ad un’asta di Sotheby’s e fu venduto per 750 sterline. Divenne così un pezzo importante di una collezione privata fino a quando fu nuovamente acquistato dalla gioielleria Wartski, gioiellieri della Regina Elisabetta e del Principe Carlo.
Nel 2019 l’anello fu nuovamente esposto al pubblico per essere poi acquistato all’asta.