Angela Salustri, attrice originaria di Albano laziale nei Castelli romani rappresenta l’esempio di come un’arte in movimento e precaria come il teatro, vive quando si nutre di immensa generosità e di scambio di energie. Instancabile attrice, autrice e regista, ha studiato presso la scuola Artès di Enrico Brignano, l’Istituto Teatrale Europeo, ha fatto anche varie tournèe teatrali con le famose commedie Il Marchese del Grillo e Il Malato Immaginario, ma mostra una grande voglia di imparare e mettersi continuamente in gioco.
Conduce laboratori di teatro, un’esperienza in cui per Angela Salustri, tra docente e discente prevale la reciprocità dello scambio. Si sta preparando per diventare Arte teatro terapista, ha ideato il format del DelittoTrek, una specie di cena con delitto che si svolge durante un Trekking.
Con Angela Salustri il teatro non è solo un sogno in un cassetto, ma ha la forza di un progetto continuo che bussa prepotentemente in quel cassetto e vive con la forza della passione e del dono.
Un aquilone che vola nelle terre dell’utopia fabbricando la sua leggerezza su basi solide.
Angela Salustri: intervista
Come nasce artisticamente Angela Salustri?
Bella domanda! Sono sempre stata innamorata del teatro. Il liceo mi ha fatto conoscere molti spettacoli teatrali, anche in lingua originale e questo mi ha fatto sognare ancora di più. Questo sogno l’ho chiuso in un cassetto come si fa spesso, ma lui ha bussato in continuazione finché non gli ho aperto e l’ho liberato!
Ho recitato in un piccolo gruppo amatoriale dei Castelli Romani dove avevo il ruolo di una vecchietta impicciona e ficcanaso. Il pubblico rideva e applaudiva e io ho conosciuto la vita, quella vera, quella in cui non hai paura perché ti senti di aver trovato te stessa. Da lì ho deciso che io e il Teatro saremmo sempre stati insieme.
Quali sono state le tue esperienze più significative e i tuoi maestri?
Ho due punti significativi nella mia vita: la scuola Artès di Enrico Brignano e l’Istituto Teatrale Europeo con l’insegnamento del metodo Hansen. Per il resto ho frequentato molti workshop.
Se dovessi citare i maestri dai quali ho imparato veramente qualcosa sono state sicuramente Annabella Cerliani e Maria Letizia Gorga, ognuna per motivi diversi, ma hanno rappresentato i pilastri fondamentali della mia recitazione.
La vera palestra dell’attore è il palco. Ho fatto diverse tournée in Italia portando commedie come Il Marchese del Grillo e Il Malato Immaginario e vedere come la gente reagisce nelle varie serate e nei diversi luoghi è interessante e riempie il cuore.
Come hai vissuto il lockdown?
Un artista è per principio un asociale, uno che vive di se stesso e che dona per amarsi ancora di più, un narcisista generoso potrei definirlo. Ho goduto di questa situazione sfruttandone l’opportunità di migliorarmi e di studiare.
A breve dovrò dare un esame per diventare Arte teatro terapista e stare lontano da tutti mi ha fatto eliminare ogni distrazione. Il ritorno in società è stato più difficile e attuato a piccoli step. Ancora a oggi non è tornato tutto come prima perché la prudenza non è mai troppa!
Qual è il punto di incontro tra Angela regista, Angela attrice e la tua drammaturgia?
Sono dell’idea che il long life learning non debba mai essere abbandonato: non si smette mai di imparare! Ringrazio la vita che mi ha dato questa possibilità e soprattutto l’umiltà di cercare di coprire le mie lacune.
La regista, l’attrice e la scrittrice si incontrano in questa voglia di imparare, ma anche nel desiderio di voler donare qualcosa. Chi non ha un messaggio non dovrebbe fare arte.
Cosa rappresenta per te condurre laboratori di recitazione?
I miei alunni coronano questa voglia di donare e sono nuova linfa per le mie creazioni. Mi piace pensare che non sono io a condurre, ma che facciamo un percorso insieme in cui ognuno di noi trae ciò che meglio crede.
Quale personaggio vorresti interpretare?
Tutti. Indistintamente. Belli, brutti, avidi, ricchi, poveri, meschini, eroi, donne, uomini. Dove devo firmare? Ogni personaggio è una nuova vita, un nuovo impegno, una nuova creazione.
Se proprio ne dovessi scegliere uno, prenderei il più maledetto: Lady Macbeth. Sperando di sopravvivere, mi piacerebbe incarnare la passione e la follia di questa donna, magari al Globe Theatre di Roma (anche Londra non sarebbe male!)!
Progetti futuri?
Con il Covid? Un po’ difficile da dire! Per il momento mi sto dedicando al format del DelittoTrek, una sorta di cena con delitto svolta durante un trekking, un’esperienza nuova per chi piace camminare e ama i gialli.
Su questa scia, sto progettando di scrivere un libro di copioni inerenti i delitti dato che me li chiedono spesso! Teniamo le dita incrociate!
La Redazione di Arte Icrewplay ringrazia Angela Salustri per averci donato la sua testimonianza.