Su un’altura nelle immediate vicinanze di Anghiari, accogliente e suggestivo borgo d’Italia, popolato da poco più di cinquemila anime, si erge possente il Castello di Sorci, divenuto però famoso per ospitare ancora all’interno delle antiche sue mura, l’anima errante e vendicativa del famigerato Baldaccio Bruni.
Ogni cinquant’anni, a partire dall’anno 1441, esattamente allo scoccare della mezzanotte del 6 settembre, il fantasma del capitano di ventura Baldaccio Bruni, ribattezzato Baldaccio d’Anghiari, torna per una notte a rianimare le stanze del maniero in cerca di vendetta, tremenda vendetta.
Una morte ingiusta la sua e per opera di quella mano da cui mai ci si aspetta il tradimento, una mano amica.
Siamo in provincia di Arezzo, nel territorio dell’odierno comune di Anghiari, precisamente nella frazione di San Lorenzo, dove il Castello di Sorci rappresenta una delle attrazioni d’interesse storico della zona a prescindere dalle presenze soprannaturali, a causa delle quali però, bisogna dirlo, il castello si è animato di nuovi consensi.
Tra il 1234 e il 1650 fu residenza estiva dell’influente famiglia ghibellina dei Tarlati di Pietramala a cui apparteneva Baldaccio.
Chi era Baldaccio di Anghiari, ce lo dicono le parole di Machiavelli,il quale lo definisce senza mezzi termini, un valoroso uomo di guerra eccellentissimo.
Figlio di Piero di Vagnone Bruni, Baldaccio vide i suoi natali a Ranco, presso Anghiari intorno al 1400.
All’età di vent’anni già ebbe modo di distinguersi nell’arte del combattimento e gli annali lo raccontano alla guida di una banda poco raccomandabile e ben armata con la quale compie rapine e saccheggi di ogni sorta.
Per le vicissitudini legate a questa vita da balordo, fu condannato a morte per ben due volte, una nel 1420 e una nel 1425 ma riuscì sempre a sfuggire alla cattura.
divenne poi Capitano generale della fanteria fiorentina, e proprio in questo ruolo ebbe modo di denuncia Bartolomeo Orlandini per aver quest’ultimo abbandonato il castello di Marradi davanti alle truppe del Piccinino.
Divenuto quest’ultimo a sua volta Gonfaloniere di Giustizia, trovò il modo di vendicarsi dell’affronto subito e così 6 settembre 1441, dopo aver convocato Baldaccio a Palazzo Vecchio lo fece uccidere a tradimento.
Ma non fu tutto, Orlandini, fermamente convinto che l’onta subita andasse lavata in pubblico, fece prendere il corpo ormai ferito a morte di Balduccio d’Anghiari e lo fece defenestrare.
Al suo corpo infine, nel cortile di Palazzo Vecchio, ancora in vita, in preda ad una sofferenza indicibile, venne tagliata la testa.
Tale accadimento ebbe una così grande risonanza che tutta la città di Firenze si mostrò commossa alla narrazione dell’accaduto, compreso lo stesso papa Eugenio IV.
Come diretta conseguenza di questo tragico episodio, non lascia stupiti il fatto che il fantasma di Baldaccio a distanza di secoli abbia ancora sete di vendetta.
Un fatto molto singolare va però segnalato; infatti alcuni ospiti hanno segnalato di aver sentito strani rumori ma erano all’oscuro della macabra storia di Baldaccio.
Infatti ci sono reali testimonianze che riportano di aver sentito nitidamente il suono assimilabile a quello di un’ocarina o di un pianoforte.
Altri invece riferiscono di aver addirittura udito urla, pianti e il rumore di un’armatura che si muove, ovvero il più classico dei classici del paranormale a portata di castello.
Alla ricerca di una traccia scientifica per gli episodi paranormali di Anghiari
All’interno del castello di Sorci, negli anni, son passati innumerevoli gruppi di ricerca e quasi tutti hanno recuperato del materiale.
Il fatto che, secondo loro, ci sia materiale interessante non significa che esista il fantasma.
D’altra parte, il mistero serve anche ad attirare turisti. Infatti, il Castello di Sorci si anima con tantissime iniziative culturali. Ugualmente ci sono tanti appassionati di misteri e di occulto che partecipano a visite che durano sino a tarda notte.
In tal modo è possibile provare con l’aiuto di acchiappafantasmi, le emozioni di manifestazioni.
In particolare, gli ospiti sono intrattenuti dalla presentazione di libri che parlano del castello. Però la notte è possibile visitare stanze e cantine dove non mancano di sentirsi rumori, urla e suoni d’oltretomba. In altre parole sembra proprio che, nel suo castello, Baldaccio compaia come un guerriero decapitato, in cerca di vendetta e di giustizia.