Antichi sci sono riemersi dai ghiacci norvegesi e intorno a loro inevitabilmente gravita un serie di misteri che storici e scienziati contribuiranno, attraverso uno studio attento e sistematico, a chiarire ma si teme ci vorrà del tempo.
Per ricostruire al meglio gli accadimenti di questi giorni bisogna tornare a qualche anno fa, quando un gruppo di ricercatori nell’area del Digervarden Ice patch, che si trova nel Sud della Norvegia, si sono imbattuti in quello che ad una più attenta analisi si è dimostrato essere un significativo ritrovamento e per giunta decisamente ben conservato tanto da essere definito dagli stessi in prima battuta:
Abbiamo trovato gli sci preistorici meglio conservati di sempre!
Era il 2014 e l’entusiasmo per l’inattesa scoperta è racchiusa tutta in questa breve affermazione ma che la dice lunga su come un team possa sentirsi ricompensato già nell’immediatezza dal veder affiorare dai ghiacci qualcosa di unico.
Ed infatti era uno sci risalente a 1300 anni fa nell’epoca storica che per la Norvegia corrisponde alla tarda età del ferro scandinava, altrimenti citata come Era di Vendel o Merovingia.
Fu chiaro fin da subito che tale ritrovamento fosse in origine in coppia e quindi si andò da subito alla ricerca degli Antichi sci che molto probabilmente erano a pochi metri uno dall’altro.
Ma dove fosse l’altro sci è diventato un mistero da risolvere durato ben sei anni.
L’ipotesi paventata, che fosse cioè nei pressi, però poteva non essere del tutto realistica poiché i luoghi del ritrovamento sono senz’altro soggetti a valanghe che possono spostare anche di centinaia di metri un oggetto, compresi un paio di Antichi sci.
Misterioso ritrovamento archeologico di Antichi sci si tinge di giallo
Ben presto la storia degli Antichi sci si è trasformata in un fitto mistero poichè le fremmentarie notizie in merito al primo ritrovamento, di conseguenza rendevano ancora più complicato tentare il secondo.
Lo abbiamo sperimentato anche in Italia nell’intera vicenda che ha portato al ritrovamento di Otzi.
L’archeologo Runar Hole e il collega Bjørn Hessen, sorprendentemente si sono imbattuto, appena qualche giorno fa nel secondo sci.
In effetti il luogo del secondo ritrovamento non era lontano dal primo riemerso non lontano e stando alle primissime testimonianze sembra che la distanza tra i due Antichi sci fosse solo di cinque metri.
Si intuisce facilmte che la caratteristica dei luoghi ed il loro continuo mutare anche repentino a causa delle abbondanti nevicate, abbia reso tutto ancora più complicato.
Gli esploratori hanno raccontato di come il secondo sci fosse ben saldamente avvolto nel ghiaccio motivo per cui sono stati costretti a non procedere seduta stante alla rimozione del reperto.
L’equipaggiamento a loro disposizione non era adatto alla circostanza riscontrata sul luogo e procedere ostinatamente avrebbe senz’altro compromesso la qualità del reperto stesso che straordinariamente a prima vista, sembrava in condizioni migliori del primo.
E’ facile immaginare con quanto dispiacere abbiano dovuto decidere di lasciare intatto lo sci nel posto del naturale ritrovamento con la promessa di tornare in tempi brevissimi e con l’attrezzatura giusta per disseppellirlo.
Si sa però che l’uomo propone e Dio o il fato dispone e infatti una copiosa nevicata si frappose tra l’idea di tornare pressoché nell’immediatezza e la possibilità di farlo.
Complici però tecniche e attrezzature sempre più all’avanguardia l’intero Team di ricercatori è potuto tornare sul posto dopo circa sei giorni, un’eternità dicono a denti stretti ma ormai con stampato sul volto il sorriso di chi sa di avercela fatta
La più antica testimonianza è uno sci di legno datato 6300/5000 a.C., stato trovato a 1.200 km a nord-est di Mosca, nel lago Sindor Vi sono poi alcune antiche pitture rupestri della località di Rødøy, in Norvegia, che risalgono a 2500/3000 a.C..
Ma tra tutti questi sono la coppia di Antichi sci meglio conservati.