Eseguire dei lavori a Roma, non significa solo rallentare il traffico della Capitale, ma scoprire anche nuovi tesori. Durante queste vacanze di Natale sono stati trovati tre mausolei al quartiere Appio-Latino, precisamente in via Luigi Tosti, nei pressi dell’antica via Latina che da Porta Capena arriva fino a Capua.
Sulla stessa via Latina sono state rinvenute nel tempo numerose strutture funerarie, come l’ipogeo di Via Dino Compagni, scoperto nel 1956.
E’ successo durante le indagini di Archeologia preventiva che si sono svolte sotto la guida della Soprintendenza speciale in un cantiere di Acea Ato2 spa e della Sita srl che dovevano occuparsi della sostituzione della rete idrica. I lavori sono diretti dall’archeologa Angelina De Laurenzi della Soprintendenza Speciale di Roma e sono stati eseguiti da Archeo di Fabio Turchetta.
I tre mausolei appartenevano ad un unico complesso funerario risalente tra il I sec. a.C e il I sec. d.C.
Appio-Latino: dettagli sui tre mausolei
I tre mausolei hanno un basamento cementizio. Per quanto riguarda le pareti, una struttura le ha in tufo giallo, un’altra in opera reticolata e della terza resta solo un basamento. Molto probabilmente le tre strutture hanno subìto un incendio in quanto una delle tre presenta segni di combustione.
Rispetto all’attuale piano stradale, i ritrovamenti sono avvenuti ad una profondità di circa mezzo metro. Gli scavi hanno portato alla luce un’olla cineraria in ceramica contenente dei resti ossei e una sepoltura a inumazione di un giovane.
I tagli irregolari sul banco di tufo indicano che molto probabilmente le tre strutture sorgevano sulle basi di una cava di pozzolana abbandonata. Scavando negli altri strati sono stati inoltre trovati degli intonaci colorati e una testa canina in terracotta, un manufatto che in origine era usato come gocciolatoio e collocato sugli spioventi dei tetti. All’interno della struttura funeraria ha invece uno scopo ornamentale, perchè priva del foro di scolo.
Nell’attesa di ulteriori aggiornamenti ti parlerò dei tesori di via Latina.
Appio-Latino e la storica via Latina
La via Latina che attraversa il quartiere Appio-Latino è una delle strade romane più antiche. Essa procedeva verso Sud-Est per 200 km, attraversava i Monti Lepini, Ausoni e Aurunci, le valli fluviali del Sacco e del Garigliano e terminava a Casilinum, l’attuale Capua. Il percorso venne tracciato definitivamente tra il IV e il III secolo a.C., tuttavia sembra che essa venisse utilizzata anche in età preistorica e che gli Etruschi la percorsero per colonizzare la Campania tra l’VIII e il VI sec. a.C.
Sull’origine del nome esistono due ipotesi:
- Fu così chiamata perchè costruita nel 338 a.C alla fine della Prima guerra Latina, che segnò anche l’inizio della colonizzazione romana sul territorio.
- La seconda ragione si focalizzava sull’accesso della via al Mons Albanus, dove c’era il tempio di Giove laziale, uno dei principali luoghi di culto dei latini.
La via Latina iniziava da via porta Capena, zona dove si incontrano il Colle Celio, il Palatino e l’Aventino, insieme alla via Appia. Le due vie si separavano e ognuna aveva la sua porta che si apriva all’interno delle mura Aureliane: Porta Latina e Porta Appia (Poi Porta San Sebastiano).
La via Latina saliva su per il Monte Tusculano (l’attuale Tuscolo) e il Monte Albano, scendeva presso la piccola città di Algidum, posta nei pressi del passo dell’Algido, una zona posta tra Lariano e il Tuscolo. Si ricongiunge con la via Labicana, segue il percorso della valle fluviale del Sacco che attraversa anche il percorso ferroviario che collega Napoli a Cassino e percorreva le città collinari degli Ernici: Anagnia, Ferentinum, Frusino, Fabrateria Vetus (antico nome di Ceccano), Fregellae che scavalcava il fiume Liris, attraversava Aquinum e Casinum.
Passava il varco degli Appennini e penetrava in quella che è oggi una zona di confine tra Campania e Molise. Attraversava il gruppo vulcanico di Roccamonfina, girava verso San Pietro Infine, poi si dirigeva a Nord-Est verso Venafrum e attraverso le città di Isernia, Cubulteria, Alifae e Telesia, si raggiungeva il centro del Sannio.
Fu poi costruita un’altra variante per abbreviare il percorso: attraverso San Pietro Infine e Presenzano ci si ricongiungeva all’attuale stazione ferroviaria di Caianello, Teano, Cales e Casilinum (Capua).
Appio-Latino: antico tracciato della via Latina
Appio-Latino: Tombe di via Latina
L’area archeologica delle Tombe di via Latina fu istituita intorno al 1879. Lungo l’antico tracciato della via Latina è ancora possibile scorgere tombe risalenti al I-II secolo d.C.. Dalla strada è possibile raggiungere la Basilica di Santo Stefano, un impianto di origine Paleocristiana che fu eretto intorno alla metà del V secolo con il pontificato di Leone Magno.
La Tomba dei Valeri, con ipogei riccamente decorati, risalenti al II sec. d.C.. La Tomba è caratterizzata da un rivestimento in stucco bianco con 35 medaglioni e riquadri. Su ogni medaglione troviamo animali marini, soggetti dionisiaci, figure femminili, mentre all’interno del tondo centrale c’è una donna velata a cavallo di un grifone che rappresenta una defunta trasportata nell’al di là.
La Tomba dei Pancrazi si basa su una struttura moderna costruita sulla struttura antica che risale al I-II secolo d.C. Gli ambienti sotterranei sono caratterizzati da pavimenti decorati con mosaici. Le volte e le pareti, conservate in maniera eccellente, sono affrescate con scene mitologiche, immagini femminili, animali, paesaggi. Un grande sarcofago si trova al centro di una delle due camere ipogee.
Per ulteriori informazioni puoi consultare il sito https://www.parcoarcheologicoappiaantica.it/luoghi/tombe-della-via-latina/.