Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura, tra un promontorio a destra, e un’ampia costiera dall’altra parte […].
Aprile 2021, 200 anni dei Promessi Sposi
Il 2021 è un anno molto ricco di anniversari e di ricorrenze culturali che meritano di essere ricordate. Dai 700 anni di Dante al 160° anniversario dell’Unità d’Italia sino ai 200 dalla nascita dei Promessi Sposi – celebre romanzo storico di Alessandro Manzoni.
Per questa occasione l’Università di Bologna con l’Università di Parma e con il patrocinio dell’Adi Scuola, ha organizzato per il giorno 23 aprile (h 16) sulla piattaforma Teams un incontro didattico intitolato Manzoni digitale: nuove proposte per la didattica e lo studio.
Questo incontro si rivolge in particolare al corpo docenti e insegnanti delle scuole superiori con l’obiettivo di illustrare il portale Manzonionline. Durante il seminario verranno presentati tutti i manoscritti, le lettere, i volumi della Biblioteca di Alessandro Manzoni e saranno illustrati anche una serie di strumenti digitali utili allo studio interattivo dei Promessi sposi.
Il portale Manzonionline nasce dalla collaborazione di ricercatori di eccellenti università quali l’Università di Parma, Milano, Pavia, Losanna (Svizzera), Bologna e Roma. A loro si appoggia anche la Biblioteca Nazionale Braidense e il Centro Nazionale di Studi Manzoniani.
Aprile 2021, 200 anni dei Promessi Sposi – trama
I protagonisti del romanzo sono Renzo e Lucia, i due promessi sposi. Il matrimonio viene ostacolato dal potente don Rodrigo e dalla codardia del curato don Abbondio. I due ragazzi cercano con ogni stratagemma di sposarsi senza riuscirci.
Verrà in loro soccorso da Padre Cristoforo che riuscirà a farli fuggire da Lecco. Una volta a Monza, Renzo prosegue il suo viaggio verso Milano, mentre Lucia viene affidata alle cure della monaca di Monza. Per i due innamorati le difficoltà non sono finite, perché Lucia viene rapita da Egidio, e condotta verso il castello dell‘Innominato.
In preda alla disperazione decide di fare un voto rinunciando all’amore per Renzo che nel frattempo si ritrova coinvolto nella sommossa di Milano. Dopo tanti momenti di sconforto e di sofferenza, i due giovani amanti si ricongiungono. Lucia rinuncia al suo voto e i due possono finalmente unirsi in matrimonio.
Aprile 2021, 200 anni dei Promessi Sposi – Giovanni Fattori
Molti artisti hanno scelto di rappresentare su tela il celebre romanzo I Promessi sposi e tra questi ricordiamo Giovanni Fattori. L’artista che è particolarmente noto per i suoi paesaggi della campagna maremmana, si confrontò anche con la rappresentazione di storie prese dalla letteratura.
Giovanni Fattori, infatti nel 1895 realizzò i disegni per I Promessi Sposi. Manzoni stesso, infatti, aveva capito che per coinvolgere maggiormente il pubblico e far circolare il suo romanzo avrebbe dovuto aggiungere alla scrittura delle illustrazioni.
Giovanni Fattori – i disegni
Giovanni Fattori ricevette la richiesta dall’editore milanese Ulrico Hoepli di partecipare ad un concorso per illustrare i Promessi Sposi. Dopo un breve momento di incertezza, dovuto al fatto che Fattori non sentiva che il romanzo non gli apparteneva…
E’ con tutto l’entusiasmo che io mi metterò a concorrere all’illustrazione e tanto e vero che ti diceva di avermeli procurati per leggerli il Civelli e che sto leggendo e che trovo bellissimi e scritti da un uomo di cuore, e onesto – le parole di Giovanni Fattori.
Don Abbondio, non nobile, non ricco, coraggioso ancor meno, s’era dunque accorto, prima quasi di toccar gli anni della discrezione, d’essere, in quella società, come un vaso di terra cotta, costretto a viaggiar in compagnia di molti vasi di ferro– così lo apostrofa Manzoni.
Don Rodrigo è un personaggio malvagio e incarna appieno quel Seicento di cui Manzoni ha fornito un’ampia descrizione. Appiè del poggio, dalla parte che guarda a mezzogiorno, e verso il lago, giaceva un mucchietto di casupole, abitate da contadini di don Rodrigo; ed era come la capitale del suo piccolo regno. Bastava passarvi, per esser chiarito della condizione e de’ costumi del paese.
Il padre Cristoforo da *** era un uomo più vicino ai sessanta che ai cinquant’anni. Il suo capo raso, salvo la piccola corona di capelli, che vi girava intorno, secondo il rito cappuccinesco s’alzava […] e subito s’abbassava, per riflessione d’umiltà. È colui – forse l’unico – nella storia che si prende il carico di prendere decisioni importanti come la fuga di Renzo e Lucia.
Di costui non possiamo dare né il cognome, né il nome, né un titolo, neanche una congettura sopra niente di tutto ciò […] per tutto un grande studio a scansarne il nome, quasi avesse dovuto bruciar la penna, la mano dello scrittore […] colui che noi, grazie a quella benedetta, per non dir altro, circospezione de’ nostri autori, saremo costretti a chiamare l’innominato.
I Promessi sposi è un romanzo che focalizza la sua attenzione sul popolo, in particolare sul male nella storia e la sofferenza degli innocenti. I Promessi Sposi propongono una visione della storia come continuo fronteggiamento di catastrofi.