Caro lettore, oggi ti parlerò di Aquino (FR), collocata nel basso Lazio, nella Valle del Liri. Avrai sicuramente pensato alla città che ha dato i natali a San Tommaso, ma procediamo con ordine e partiamo dall’etimologia.
L’antico nome era Aquinum, ossia acqua e ci indica che il territorio è caratterizzato dall’abbondanza di acqua ed è collocato sulla via Latina, dove convergono la A1, la via Casilina, le tratte ferroviarie Roma-Napoli. Fu originariamente fondata dai Volsci, successivamente divenne colonia romana e nel 211 a.C. divenne Urbs, prerogativa che apparteneva solo a Roma. Essa era infatti composta dalla Civitas, ossia la città vera e propria dotata di un confine sacro e il pomerium, la linea di questo confine sacrale.
L’importanza strategica di Aquino fu destinata a crescere con la distruzione nel 125 a.C della vicina Fregellae, la cui collocazione viene contesa tra i vicini comuni di Pontecorvo, Arce e Ceprano. Da allora Aquinum divenne il nucleo più importante tra Roma e Capua.
Nel Medioevo fino al III secolo d.C fu tra i comuni che acquisirono il diritto di monetazione.
La moneta di Aquinum era in bronzo e recava nella parte anteriore l’effige di Minerva, mentre nella parte posteriore un gallo. Furono trovate monete simili anche presso le antiche città della Campania di Cales, Suessa Aurunca, Caiatia, Telesia, Teanum.
Aquino come raggiungerla e i suoi “biglietti da visita”
All’uscita del casello autostradale “Pontecorvo-Castrocielo” incontri la Porta Romana, detta di San Lorenzo, perfettamente allineata alla via Latina e la bellissima Chiesa della Madonna della Libera risalente al IX secolo, in stile romanico ed edificata sulle rovine dell’antico Tempio di Ercole Liberatore.
Paesaggi da sempre protagonisti delle vecchie cartoline che mio padre collezionava e che spesso, quando non c’era Internet, inviavo alle mie amiche per dare una testimonianza delle estati della mia infanzia, La Porta Romana e la Chiesa della Madonna della Libera costituivano testimonianza di un passato in cui la classicità e il Medioevo convivevano in questo antico borgo che ogni estate mi trascinava in una nuova dimensione.
Aquino, Porta di San Lorenzo o Porta Capuana
E’ detta anche Porta Capuana, per la sua posizione perfettamente allineata con la via Latina che conduceva a Capua. E’ realizzata in pianta rettangolare con blocchi di travertino ben squadrati e posati senza calce.
La denominazione di San Lorenzo deriva da una chiesa medievale dedicata a San Lorenzo che si trovava sul lato meridionale.
L’antica strada pavimentata, i resti dell’anfiteatro e degli edifici termali, testimoniano la presenza dell’antica Aquinum.
Di recente l’associazionismo del territorio ha creato l’evento Aquinozio, sfruttando un particolare effetto del sole visibile dall’arco di porta Capuana. Ogni anno infatti in corrispondenza dell’equinozio d’autunno, quindi tra il 22 e il 23 settembre, il sole che tramonta intorno alle 18 attraversa perfettamente l’arco di Porta Capuana e si allinea con il rosone della Chiesa della Madonna della Libera. Promotore dell’evento è l’Associazione Chiss d’Aquin e Officina creativa aquinate.
Museo della città d’Aquino
Posto all’ingresso del paese, inaugurato nel 2000 e riallestito nel 2014, presenta le varie fasi della storia aquinate ed è stata inserita nella rete museale del Sistema Proust della Regione Lazio. Il 18 settembre 2015 fu dedicato alla figura dell’archeologo siriano Khaled el Assad.
Tre sono le sezioni in cui è suddiviso il Museo: Preistoria e Protostoria, Epoca Pre-romana e Romana, Epoca Medievale.
E’ presente inoltre una sezione di approfondimento del mondo funerario romano e dell’antica area archeologica di Aquinum. Qui puoi trovare il sarcofago delle quadrighe, risalente al III sec. d.C.
L’ultima sezione è dedicati ai due Santi Patroni di Aquino: San Tommaso e San Costanzo vescovo.
E’ possibile visitare il Museo di Aquino dal venerdì alla domenica dalle 9 alle 13. Le visite in altri giorni della settimana verranno effettuate solo su prenotazione alla mail museo@comune.aquino.fr.it.
Nel biglietto di ingresso è prevista anche la visita all’arco di Marcantonio e alla Chiesa di Santa Maria della Libera.
Sarcofago delle quadrighe
Il sarcofago in alabastro, ha una forma a vasca e delle immagini raffiguranti la corsa delle quadrighe in rilievo. La sua scoperta all’interno della Chiesa della Madonna della Libera, risale al 1872. Le immagini sono rappresentate in maniera realistica, ma illustrano le varie fasi della vita. La meta rappresenta il passaggio nel Regno dei morti.
Il manufatto si può collocare tra la fine del III sec. d.C. e l’inizio del IV secolo. Molto probabilmente conteneva le spoglie di qualche illustre personaggio aquinate appartenente a qualche famiglia senatoria o equestre.
Verso la fine della Seconda guerra Mondiale, poichè scarseggiavano le risorse, lo storico parroco di Aquino, Don Battista Colafrancesco, decise di utilizzare il sarcofago come altare per la Chiesa della Madonna della Libera. Venne trafugato una prima volta nel 1990, poi nel 1991. Fu ritrovato nel 2011 grazie alle ricerche del “Gruppo tutela del Patrimonio Archeologico” della Guardia di finanza. Era nella collezione privata dell’americano Robert Hecht che in passato era stato responsabile di traffici illeciti di beni culturali. Ti lascio un video che documenta il recupero del sarcofago.
Nel 2016 fu portato in Brasile a Rio De Janeiro per rappresentare l’Italia alle Olimpiadi.
Chiesa di Santa Maria della Libera
E’ una Chiesa in stile romanico, fu eretta nell’XI secolo, sui resti di un’antica necropoli romana. Secondo lo studioso Giovanni Carbonara, la chiesa dovrebbe risalire negli anni dal 1070 al 1090 e della sua costruzione si occuparono delle maestranze provenienti dal cantiere dell’abbazia desideriana di Montecassino.
La parte sinistra è quella sottostante il campanile romanico ed è caratterizzata da marmi decorati, metope, cornici, rilievi tombali, frammenti epigrafici. Il portale di destra è molto più semplice con rosette decorative e un affresco raffigurante la Madonna e i Santi.
L’interno è diviso in tre navate divise da pilastri quadrati e absidi semicircolari. Sull’altare maggiore troviamo un sarcofago romano in marmo che ha sostituito il sarcofago delle quadrighe. Quest’ultimo fu rubato nel 1991 e poi recuperato nel 2012. Oggi è collocato nel Museo della città d’Aquino.
Alcuni lacerti sulle pareti testimoniano un interno che in passato molto probabilmente era stato decorato da cicli di affreschi.
Arco di Marcantonio
Viene datato intorno al I secolo a.C. si trova accanto alla Chiesa della Madonna della Libera e sul prolungamento di via Latina. Il fornice è inquadrato da due semicolonne con capitelli di ordine Corinzio. La ghiera dell’arco termina con una cornice che poggia su altre due semicolonne con capitelli di ordine Ionico.
Dalla fine del XVI secolo venne utilizzato come chiusa dei corsi d’acqua che alimentavano i mulini.
La zona archeologica di Aquinum
Di recente sono stati portati alla luce nuovi ritrovamenti nell’area archeologica di Aquinum che è divisa tra due comuni. Se lasciamo viaggiare i nostri occhi in quegli spazi verdi-azzurri possiamo scorgere il Capitolium, il Tempio Maggiore, nato sui resti di un tempo più antico.
La datazione potrebbe risalire alla fine del II sec. d.C., ma è difficile stabilire a quale divinità sia attribuito, poichè possiamo trovare una testimonianza in una satira di Giovenale che lo attribuisce a Cerere, ma attualmente in virtù del ritrovamento di varie iscrizioni viene attribuito a Luno Popluna.
L’autostrada del sole sorge sui resti di un antico anfiteatro. Sul ciglio dell’A1 possiamo quindi scorgere elementi architettonici in opus reticolatum. Possiamo inoltre scorgere 22 setti radiali che sostenevano la media cavea e 20 metri per la scaena. Con gli scavi sono venuti fuori altri tre gradoni.
Sempre con i recenti scavi sono venute fuori le terme di Aquino che si collocano alla fine del I sec. a.C. Ci sono tre ingressi e due frigidaria. Il frigidarium femminile avava un pavimento con un mosaico in bianco e nero con una grande iscrizione che riporta i nomi di due personaggi: Caius Plotius Albanus e Caius Mevius Festus. Nel frigidarium maschile c’è invece una grande iscrizione con la dedica al magistrato Marcus Veccius.
Il Borgo Medievale
Risalendo dalla Madonna della Libera, sulla destra ti incammini verso Piazza San Tommaso d’Aquino dove troverai la concattedrale di San Tommaso e San Costanzo, punto di ritrovo delle varie generazioni di aquinati. Ma l’angolo veramente affascinante che ti proietta in un altro secolo storico è il Borgo medievale sul quale svetta la Torre dei Conti di Aquino che aveva per lo più uno scopo difensivo. Sulla destra invece abbiamo la casa di San Tommaso d’Aquino, caratterizzata da una grande finestra con due bifore.
Tra la Torre e il Palazzo c’è un arco che conduce lungo la via di San Costanzo che regala al visitatore scorci suggestivi e bellissimi punti panoramici sul Vallone di Aquino realizzato dall’Amministrazione Comunale di Aquino nel 2000. Col tempo è diventato un parco pubblico e una sede per gli eventi.
Non mi resta che augurarti una buona visita
Per ulteriori informazioni visitare il sito del Comune di Aquino.