L’Arco di Trionfo, simbolo di Parigi, posto al centro di un crocevia volutamente a stella, dove confluiscono le più importanti arterie cittadine, oggi vive l’ultimo giorno da impacchettato.
Il progetto ha preso vita il 18 settembre scorso e programmato per essere ammirato fino alla data odierna.
Un progetto di Christo e Jeanne-Claude, compagni di vita, esattamente con la stessa data di nascita sui documenti, che hanno trovato nel connubio artistico un naturale ulteriore completamento, dando vita ad un sodalizio durato per tutta la vita, fino cioè alla morte di Lei avvenuta nel 2009.
Christo si è sempre occupato della progettazione, firmando in esclusiva i disegni, mentre Jeanne-Claude si occupava della realizzazione di quei progetti.
L’Arco di Trionfo è un progetto di lungo corso che ha affascinato entrambi fin dagli albori della loro carriera a artistica ma la maestosità della realizzazione in un contesto urbano ha sempre rallentato la conclusione dell’opera.
Finalmente, non dopo una lungaggine laboriosa, l’imballaggio dell’Arco di Trionfo ha preso forma lo scorso 18 settembre ed è l’ sotto gli occhi di tutti come l’essenza dell’espressione artistica della coppia ideatrice del progetto prevede.
L’opera per Christo e Jeanne-Claude deve essere pienamente fruibile dal pubblico che ne diventa se vogliamo parte integrante sia pur un modo casuale e di passaggio.
L’artista Christo non osava neanche pensare ad una sua opera privata di questa componente ed infatti, nella realizzazione nel lago di Como, la conditio sene qua non era proprio che i visitatori potessero letteralmente camminare sull’istallazione stessa.
L’Arco di Trionfo realizzata l’installazione su progetto completo di Christo
Interamente rivestito di bianco, con uno speciale telo drappeggiato, l’Arco di Trionfo si è celato ma nello stesso tempo ha se possibile mostrato un suo volto inedito, facendo emergere l’essenza del suo significato che forse la maestosità strutturale in qualche modo inibisce.
Riverberi di luce e sinuosità dei drappi accarezzati dal vento ha mostrato ai fortunati di passaggio un Arco di Trionfo certamente inedito e che invita ad una riflessione.
E’ un simbolo L’Arco di Trionfo, voluto da Napoleone Bonaparte per celebrare le sue vittorie, ha assunto negli anni, attraverso i vari momenti storici, una dimensione sempre più ampia e allargata, fino ad ospitare dal dopoguerra del primo conflitto mondiale, la tomba del Milite Ignoto.
Divenuto depositario l’Arco di Trionfo dell’espressione massima di patriottismo nazionale, ha in questo senso completato il suo percorso storico dalla sua progettazione alla conclusione non facile e diluita nel tempo dei lavori di realizzazione.
Oltre alla simbolica presenza del Milite Ignoto, ogni iscrizione sulle pareti dell’Arco di Trionfo rappresenta una battaglia, corredata dai nomi dei generali che l’esercito francese l’hanno guidato contro il nemico.
Con l’installazione di Christo, proprio nello sventolio del bianco drappo, esercitato dal vento e accentuato dai raggi del sole, sempre diversi ad ogni ora del giorno, quei nomi, tutti, sembrano animarsi e per un attimo intenzionati a riprendersi il loro posto nella storia, quasi dando l’idea di voler uscire dall’oblio di quel luogo, tutti e tutti insieme.
Finalmente uno dei più grandi e complessi progetti di Christo, da lui rimaneggiato l’ultima volta nel 2019 quando tornò a riproporre di realizzare l’installazione alla città di Parigi riuscendo finalmente ad ottenere tutte le necessarie autorizzazioni per poter dare il via ai lavori, è realtà.
Dunque Christo lo sapeva che il suo progetto sarebbe a breve stato realizzato e finalmente un sogno pensato con la sua Jeanne-Claude prendeva finalmente la forma da loro tanto studiata e nel tempo più volte rimaneggiata.
Non ha potuto vederla realizzata sul campo poichè venuto a mancare nel maggio 2020 ma forse per un artista la vera realizzazione è nel pensiero e nel primo tratto di matita che poggiato sul foglio lo tramuta in realizzabile e non importa da lì in poi quanto tempo occorra.