Dal 19 ottobre 2024 al 2 marzo 2025, le Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino ospiteranno un’imperdibile esposizione dedicata ai capolavori della grande arte italiana del secondo dopoguerra. Intitolata “1950-1970. La grande arte italiana”, la mostra presenta una collezione di 79 opere provenienti dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea (GNAM) di Roma, riunite per la prima volta fuori dal museo capitolino.
L’esposizione rappresenta un momento cruciale per l’arte moderna italiana, con opere di 21 artisti simbolo di una stagione artistica irripetibile. Prodotta da Musei Reali e Arthemisia in collaborazione con la GNAM, la mostra è curata dalla direttrice della GNAM, Renata Cristina Mazzantini, e dallo storico dell’arte Luca Massimo Barbero.
Tra i capolavori esposti, spiccano i nomi di artisti iconici come Lucio Fontana, Alberto Burri, Pino Pascali, Ettore Colla, Franco Angeli, Afro, Piero Dorazio e molti altri. Questa è un’opportunità unica per gli appassionati di arte contemporanea di ammirare opere che hanno segnato la storia dell’arte italiana ed internazionale, esplorando il vivace fermento artistico che ha animato il dopoguerra.
Il percorso espositivo: dialogo tra artisti e opere
La mostra si snoda attraverso 12 sale, offrendo un percorso avvincente che racconta i dialoghi artistici tra i protagonisti del periodo. La prima sala si apre con due opere simboliche: Rilievo con bulloni (1958/59) di Ettore Colla e L’arco di Ulisse (1968) di Pino Pascali, proseguendo con capolavori di Giuseppe Capogrossi come la sua monumentale Superficie del 1963.
Un punto centrale dell’esposizione è il confronto tra le opere di Lucio Fontana e Alberto Burri, due dei più importanti rappresentanti dell’arte italiana del dopoguerra. Tra le 11 opere esposte, spicca il confronto tra il Concetto spaziale. Teatrino (1965) di Fontana e il Nero cretto G5 (1975) di Burri, che creano un dialogo profondo tra spazio e materia.
L’esposizione esplora anche il fervore creativo che si sviluppò a Roma tra gli anni ‘50 e ‘60. Tra le opere esposte troviamo l’enorme Décollage di Mimmo Rotella del 1957 e lavori di artisti di rilievo come Carla Accardi, Giulio Turcato, Toti Scialoja, Giosetta Fioroni e Tano Festa.
Burri Alberto Gobbo, 1950
Olio e vernici su tela di sacco sagomata da una struttura di rami d’albero incrociati nel telaio, 56×64 cm
Fondazione Palazzo Albizzini-Collezione Burri, Città di Castello
Novelli Gastone Poetry reading tour, 1961
Olio, grafite, pastelli, acrilico e tempera su tela,220x330x3 cm
La mostra si conclude con un omaggio al dissacrante concettualismo di Pino Pascali, protagonista assoluto dell’ultima sala con opere iconiche come Ricostruzione del dinosauro (1966) e Bachi da setola (1968).
Secondo Mario Turetta, Capo Dipartimento per le Attività Culturali del Ministero della Cultura e direttore dei Musei Reali di Torino, questa mostra è un evento di portata nazionale e internazionale, che arricchisce ulteriormente l’offerta culturale torinese. La città, già nota per eventi come Artissima e Luci d’Artista, si conferma un polo di riferimento per l’arte contemporanea grazie alla presenza di importanti collezioni pubbliche e private.
L’esposizione mette in risalto la collaborazione tra due prestigiose istituzioni, la GNAM e i Musei Reali, offrendo ai visitatori una visione unica dell’arte italiana del dopoguerra. La mostra è inoltre supportata da Ricola come special partner, Frecciarossa come mobility partner e La Stampa come media partner.
La mostra “1950-1970. La grande arte italiana” sarà aperta al pubblico dal 19 ottobre 2024 al 2 marzo 2025 presso le Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino. Un’occasione imperdibile per tutti gli amanti dell’arte contemporanea che desiderano immergersi in uno dei periodi più vitali e innovativi della storia dell’arte italiana.