Artemisia Gentileschi, è stata una donna che ha esaltato la libertà e l’indipendenza del ruolo femminile in un periodo storico di una società estremamente maschilista del XVII secolo. La National Gallery di Londra le dedica una mostra da sabato 3 ottobre 2020 fino al 24 gennaio 2021, spostata dopo il lockdown. Semplicemente “Artemisia Gentileschi”, con 35 opere provenienti da collezioni pubbliche e private di tutto il mondo che raccontano il percorso dell’artista e di una vita fatta di arte, intrighi e traguardi. La mostra è curata da Letizia Treves e ha come sponsor Intesa San Paolo, che vuole valorizzare e diffondere a livello internazionale la cultura italiana.
Artemisia Gentileschi chi era la “Pittora” ribelle
Ovunque si cerchino notizie su questa grande artista, ci sono solo parole di stima e di talento. Una rarità del panorama artistico del Seicento con uno stile drammatico ed espressivo. Una vita condiziata da alcuni drammi. Una donna nata nel 1593, che si è ribellata allo stato della società in cui ha vissuto. Suo padre Orazio era un pittore e istruì la giovane Artemisia nello stile di Caravaggio, (secondo alcuni critici fu anche la sua amante) dal quale derivò l’uso di personaggi realistici e non idealizzati, all’interno delle sue opere. Prima donna a diventare membro dell’Accademia di Arte del Disegno di Firenze.
Google le ha anche dedicato un doodle nel giorno dell’anniversario della sua nascita, l’8 luglio 2020.
“Sin dall’età di 16 anni inizia a dipingere in maniera indipendente, con una prospettiva femminile unica”. (Letizia Treves, curatrice della mostra)
Il dramma di Artemisia della violenza subita
Nel 1611 fu stuprata dal suo maestro Agostino Tassi, a cui l’aveva indirizzata il padre Orazio. Tassi promise di sposarla ma Artemisia decise di denunciarlo, cosa rara all’epoca. La donna venne però sottoposta a interrogatori sotto tortura da parte delle autorità giudiziarie per verificare la veridicità delle sue accuse. Tassi venne infine condannato. Questo episodio fu di grande impatto sulla vita dell’artista, che portò sulla tela le conseguenze psicologiche della violenza subita anche ritraendo eroine bibliche, quali Giuditta, Giaele, Betsabea o Ester che con il loro coraggio hanno affermato il proprio diritto sulla società.
In questo modo Artemisia Gentileschi, già poco dopo la morte diventa una sorta di femminista ante litteram, perennemente in guerra con l’altro sesso e capace di incarnare il desiderio delle donne di affermarsi.
Nel corso della sua vita Artemisia dipinse dei veri e propri autoritratti, non soltanto figurativi ma anche psicologici. Molto forti e violenti. Artemisia Gentileschi realizza tuttavia anche alcuni tra i più sensuali nudi femminili, che rappresentano la sua figura.
La “Pittora” visse la sua vita tra Firenze, Roma e Inghilterra e morì nel 1653 a Napoli. Fu seppellita presso la Chiesa di San Giovanni Battista dei Fiorentini, sotto una lapide che recitava due semplici parole: “Heic Artemisia” (qui giace Artemisia).
Sul web, una mostra virtuale su Artemisia
Sono 14 le opere in alta definizione di una mostra virtuale sul sito Google Art & Culture, che in collaborazione con la National Gallery di Londra, in parallelo alla mostra, ospita una retrospettiva digitale. Grazie alla tecnologia art-camera, saranno disponibili fotografie ad ultra-risoluzione. Perciò per chi non avrà possibilità di vedere dal vivo l’esposizione dedicata all’artista, può ammirarla nella mostra online. Oltretutto, ci sarà anche la volta affrescata della Marlborough House di Londra, un’opera non accessibile al pubblico. I muri affrescati rappresentano “Un’allegoria della Pace e dell’Arte”, un lavoro che Artemisia ha realizzato con il padre Orazio.
Artemisia Gentileschi fonte di ispirazione per le donne
Una donna fuori dagli schemi per il periodo in cui ha vissuto. Un esempio per le donne, anche di oggi, dove le battaglie non finiscono mai e per esaltare questo aspetto è stata coinvolta la musicista Fka twigs che ha prestato la sua voce per accompagnare tre video art-zoom incentrati su altrettante opere della pittrice.
“Artiste come lei hanno lottato così tanto per farsi apprezzare ed è incredibile che io abbia potuto contribuire a far luce sulla sua splendida opera.” (Fka Twigs)