Assisi, San Francesco nasce proprio qui su queste colline umbre a nord del monte Subasio nel lontano 1182. Figlio di un papà mercante di tessuti e mamma francese da cui prende origine il suo nome, visse nella ricchezza per molti anni, ma non per sempre.
Ha combattuto la guerra tra Perugia e Assisi e, sconvolto da tale violenza al suo ritorno decide di cambiare vita rinunciando a tutte le ricchezze di famiglia per diventare un servo di Dio.
Da subito San Francesco stabilì un forte contatto con la natura e gli animali, tanto da considerarli “suoi fratelli”, la sua bontà e buona fede catturarono l’attenzione di altri uomini che iniziarono a seguirlo e a praticare il suo modo di vivere nella natura.
Nacque così l’ordine dei Francescani. Non solo uomini si unirono a San Francesco d’Assisi, ma anche donne tra cui Chiara, una sua amica che fondò un gruppo di monache chiamato Clarisse.
San Francesco d’Assisi: predicatore storico, portatore di pace percorriamo il suo cammino
San Francesco d’Assisi predicò in diversi parti del mondo dal Marocco alla Palestina, passò dunque la vita a predicare, portava a tutti un segno di pace in un periodo storico dove la pace era poco accettata perchè le guerre erano ‘quotidianità’.
Pur sposando il suo credo, non era facile vivere secondo le rigide idee di San Francesco che imponevano la “povertà integrale”.
Scrisse il “Cantico delle Creature”, il testo poetico più antico della letteratura Italiana, la sua stesura risalirebbe a due anni prima della sua morte avvenuta nel 1226; anche se si pensa sia stato scritto in tre momenti diversi.
Il Cantico è una sorta di inno alla vita, una visione positiva della natura e proprio ad Assisi San Francesco ha pensato di lasciare un bosco il “Bosco di San Francesco”.
Ottocento anni di storia in 64 ettari, un cammino di riflessione personale interiore che porta a riscoprire l’armonia tra Uomo e Natura, quell’armonia che San Francesco d’Assisi cercò di tramandare nel mondo.
Se vuoi essere uno dei protagonisti di questo Pellegrinaggio del Terzo Millennio il cammino si svolge partendo ai piedi della Basilica di San Francesco d’Assisi, attraverso una visita guidata percorrerai uno stretto sentiero che porta alla Selva di San Francesco (di proprietà della Basilica Papale).
Boschi, campi, radure e oliveti faranno da sfondo alle tue riflessioni; un itinerario storico che unisce storia, natura e spiritualità. Il FAI (Fondo Ambiente Italiano) nel 2008 ha acquisito 64 ettari di quest’area (grazie alla donazione di Intesa San Paolo) risistemandola e dando vita al Bosco di San Francesco d’Assisi.
Possiamo dire che il percorso si snoda in tre parti interconnesse tra loro, la prima parte attraversa la Selva, rappresenta il rapporto con la natura nella parabola Francescana.
Il secondo momento riscontra la Filosofia di Vita Benedettina nel bosco; il terzo momento è l’arrivo “il Terzo Paradiso” un momento personale nel quale puoi provare a sentire il senso armonico tanto evocato lungo il percorso.
E’ un percorso di 2,5 km nel quale scoprirai i resti di un piccolo centro abitato da Monache Benedettine intorno al XII e XIV secolo, la chiesa romanica di Santa Croce, un mulino attivo fino ai primi del 900, resti di un monastero e un’antica torre (la Torre Annamaria usata per macinare il grano o l’olio sfruttando l’energia idraulica delle acque del torrente Tescio che azionavano il mulino) eretta in difesa di un opificio da dove ammirerai il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto.
Nel giorno di apertura ufficiale dei lavori di restauro Michelangelo Pistoletto ha tracciato il solco dell’opera ‘Land Art’ donata alla fondazione, simbolo di unione armonica tra uomo e natura.
Il Terzo Paradiso è un uliveto di oltre 3000 metri quadrati, un disegno che rappresenta il simbolo dell’infinito, 121 ulivi sono disposti su doppie file che formano tre elementi circolari tangenti tra loro, quello al centro è maggiore e presenta un’asta alta dodici metri, l’unione tra cielo e terra.
Due mondi differenti, il primo quello che sposa San Francesco d’Assisi, il paradiso dove la vita sulla terra è in armonia con la natura, il secondo mondo quello creato dall’uomo dove prevalgono bisogni, piaceri e comodità.
E’ dunque un invito a ritrovare il giusto equilibrio e la giusta armonia per stare bene con se stessi naturalmente.
Se vuoi contribuire il FAI lancia una campagna di adozione dei 160 ulivi per legare il nome di ogni donatore all’opera d’arte di Michelangelo Pistoletto che disegnerà il simbolo del Terzo Paradiso su una lastra autografata e verrà donata a chi adotterà un ulivo.
Il Biglietto d’ingresso è Gratuito.
A sostegno delle attività del FAI si suggerisce un contributo di 3 euro.
Per informazioni:
Ufficio Gestione Proprietà FAI
02 467615282 – e mail: proprieta@fondoambiente.it
.