Baby Pit Stop è il nuovo progetto che verrà presentato questa sera, Giovedì 15 Luglio alle 19:30, al MANN di Napoli.
Il MANN, sin dalla sua riapertura alla fine Aprile, si è dato molto da fare con tantissime nuove iniziative, tra cui mostre temporanee, incontri ed eventi, in modo da riprendere al meglio le attività che purtroppo sono state quasi del tutto ferme durante i mesi di lockdown.
È in questo clima di ferventi iniziative che si stanzia anche il progetto Baby Pit Stop che è promosso dall’Unicef e da Soroptimist International Italia, un’associazione mondiale dedicata al sostegno dell’avanzamento della condizione femminile nel mondo del lavoro. Lo scopo principale di questa associazione è quello di creare uno spazio dedicato alle donne e ai bambini all’interno del Museo Archeologico Nazionale di Napoli rispettando quanto stabilisce la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Il progetto che è completamente incentrato sul tema dell’allattamento. Soroptomist, per l’occasione, ha dedicato una poltrona di design chiamata “Big Mama” che rende il Baby Pit Stop del Museo un luogo dove riscoprire, attraverso l’arte degli antichi, il significato dell’allattamento nel corso delle ere.
Le opere esposte in Baby Pit Stop
Le opere punta di questa esposizione sono tre, tutte prese dai depositi del Museo e recentemente restaurate. La prima è il bronzetto, facente parte della collezione Borgia, che rappresenta la dea Iside lactans seduta in trono mentre allatta il figlio Horus/Arpocrate. L’opera è datata tra 664 e il 332 A.C, nel tardo periodo dinastico; la seconda è un altro bronzetto che raffigura una donna che porta sulle spalle il simulacro della gatta Bastet, simbolo di fecondità, maternità e attenzione al mondo riproduttivo femminile. L’opera è datata tra il 332 e il 330 A.C. e quindi risale all’età tolemaica.
L’ultima opera, infine, è un gruppo votivo in bronzo che ritrae una gatta mentre allatta dei cuccioli. Essa rappresenta sempre la dea Bastet, stavolta nel ruolo di madre e nutrice della prole. Il reperto, in questo caso, è di epoca romana ed è datato tra il I secolo A.C. e i I secolo D.C.
Tre reperti di epoche differenti che seguono un medesimo filo conduttore legato alla maternità, al rapporto madre-figlio, al ciclo dell’allattamento, alla dolcezza, alla nuova vita che si fa strada nel mondo. Un tema originale per un luogo come il MANN, spesso legato alle storie narrate dalle varie sculture, ognuna rappresentate uno specifico evento tratto dalla mitologia.
Ben presto la mostra sarà integrata anche dal restyling dell’Atrio che vedrà presente a Baby Pit Stop anche una libreria corredata da volumi dedicati all’infanzia donati dall’azienda Coelmo.
Questa sera, all’inaugurazione, saranno presenti il Direttore del MANN Paolo Giulierini, la Presidente di Soroptimist Italia Mariolina Coppola e la presidente di Unicef Campania Emilia Narciso che introdurranno al pubblico il focus principale del progetto, ovvero la simbologia legata all’allattamento nel passato e nel presente.
Un argomento molto importante questo, se si pensa che siamo in un mondo in cui la figura femminile sta ancora cercando di affermarsi appieno e se si riflette sul fatto che il mondo dei beni culturali è popolato principalmente da figure professionali femminili.
L’allestimento della mostra è stato a cura dell’Ufficio Mostre del MANN che si occupa sempre con grande dovizia di tutto ciò che riguarda le organizzazioni delle mostre al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Auguriamo al MANN tanta fortuna con questa mostra improntata su una scia di innovazione e cultura.
Per ulteriori informazioni sull’evento consultare il sito internet ufficiale del MANN al seguente link: https://www.museoarcheologiconapoli.it/it/ .