Bal au Moulin de la Galette: ti suggerisce qualcosa? E’ un quadro famosissimo di Renoir. Sembra una fotografia, nemmeno un dipinto! Se osservi bene da vicino il quadro in questione, per un momento ti sembra di essere lì a divertirsi con quelle persone, al Moulin de la Galette.
Alcuni giovani uomini sono seduti ad un tavolo a sorseggiare qualcosa di fresco, mentre due donne sembrano conversare con un uomo di spalle. Gli occhi della ragazza più in basso sono rivolti dolcemente verso il ragazzo seduto di cui vediamo soltanto il capo. Renoir ritrasse i suoi amici e le due sarte, diventate modelle per l’occasione, per narrarci un ballo all’aperto e ricco di movimento.
“Bal au Moulin de la Galette” a Montmartre
A Montmartre, quartiere popolare alla periferia di Parigi, mentre impazza la Belle epoque, si riuniscono gli artisti del tempo e Renoir decide di dipingere questo vecchio mulino trasformato in una balera, a testimonianza di un’epoca meravigliosa di balli, canti, opere artistiche e di moda che propone questi vestiti lunghi e svolazzanti delle dame che li rendono fiabeschi mentre ballano, i cappellini fioriti o di paglia e le acconciature raccolte e femminili.
Pare che il quadro all’inizio fu criticato perché non vi era nulla sullo sfondo che facesse da costrutto. Fu giudicato un’accozzaglia di colori scomposti, privi di una linea che rendesse l’idea della tematica raccontata. Invece, poi, fu proprio questa originalità a decretare il suo grande successo, tanto che anche Picasso e Toulouse Lautrec lo replicarono.
“Bal au Moulin De la Galette”: esplosione di emozioni
Ogni colore sembra delineare e continuare la tonalità del vestito dei personaggi che compongono questo quadro. Il colore dominante è l’azzurro e le sue sfumature: è il colore della tranquillità, mista a gioia, quando è celeste, che si mescola poi con il blu, portatore di mistero intrigante. Le righe del vestito della ragazza con gli occhi fissi sul ragazzo seduto di fronte a lei si mescolano e si confondono con gli abiti delle donne che ballano alle sue spalle e con le luminarie, di un azzurro quasi impalpabile.
Sulla sinistra in basso una mamma dai capelli castani sorride alla sua bambina bionda, anche lei vestita di azzurro, con un fiocco blu scuro fra i capelli. La coppia sullo sfondo balla teneramente abbracciata. L’espressione dei volti sono d’ilarità e dolcezza insieme.
Inutile dire che immergersi in questo quadro è come rivedere lo stesso meraviglioso film che ci ha appassionato, infinite volte e, ogni volta, ricavarne qualche altro particolare che era sfuggito la volta prima. E’ un capolavoro della vista che si perde e dell’anima che precipita piacevolmente in un tripudio di movimenti, colori, azioni. Pare quasi di sentir le voci di questi personaggi, mentre conversano fra loro. Sembra proprio di partecipare al ballo o di osservarlo da vicino, anche noi vestiti alla moda parigina di fine Ottocento.
Bal au moulin de la Galette: curiosità
La “galette” è solo una frittella che però ci ricorda la Madelaine di Marcel Proust e il suo racconto di una memoria risvegliata dal gusto del dolce, che mangiava da piccolo. Ed è un luccichio di emozioni di un’epoca effervescente che ci dona anche Renoir.
Il quadro ebbe una vita particolare: venduto, nel 1990, ad una cifra spropositata ad un miliardario giapponese, Ryoei Saito, fu oggetto di scandalo quando questi dichiarò di volerlo portare con sé nella tomba e che quindi sarebbe stato cremato con lui. Fu salvato dalla distruzione, per distrazione di Saito, al quale fu trafugato e rimesso sulla piazza. Un collezionista svizzero possiede una versione identica, ma più piccola, anch’essa uscita dal pennello di Renoir.
Come si spiega questo successo? Basta farsi trasportare dalla vitalità che ci comunica il quadro per perdersi in un clima di gioia e di festa. Mai come oggi abbiamo bisogno di vita, di sorridere e di sognare anche con l’aiuto dell’arte che da sempre illumina i lati più oscuri della nostra esistenza, ci costringendoci a guardarci dentro e a rendere belle anche le emozioni che consideriamo negative.