Beverly Pepper ha dato il suo ultimo saluto alla sua amata Todi il 5 febbraio 2020. L’artista statunitense era residente dal 1972 e viveva su una collina all’interno del Castello medievale che chiamava Beverly’s Hill. Aveva di recente inaugurato nella stessa cittadina il 14 settembre 2019 il primo parco monotematico di scultura a lei intitolato e nel quale viene ripercorsa la sua traiettoria artistica dagli anni sessanta agli anni 2000. “Il mio nuovo progetto per Todi vuole portare una nuova energia alla città che sposa la sua storia con il mio legame vitale con la scultura e il contesto naturalistico. Per me arte e natura stimolano l’uomo in una ricerca interiore che tende all’infinito”, questa la testimonianza della scultrice del suo amore per Todi. Il parco è costituito da alte colonne in acciaio Inox.
Studiò arte, design pubblicitario, fotografia, design industriale presso l’Art student’s League a Brooklyn e negli anni Quaranta frequentò l’Academie de La Grande Chaumiere a Parigi. Nasce prima come pittrice, ma nel 1960 dopo un viaggio in Cambogia ad AngKor Wat si orientò verso la scultura privilegiando legno e argilla. Espose per la prima volta come scultrice nel 1961 a New York e poi a Roma nella Galleria Pogliani con presentazione e intervento critico di Giulio Carlo Argan.
La sua svolta in Italia fu nel 1962 quando cominciò a frequentare l’Italsider a Piombino dove impara a lavorare il ferro e la ghisa e realizza due importanti sculture in metallo per la sezione scultura del Festival dei Due mondi a Spoleto.
Creò inoltre delle grandi opere ambientali tra il 1971 e il 1975, il Dallas Land Canal and Hillside Dallas. Dalla fine degli anni Settanta le sue opere furono caratterizzate dal verticalismo.
Nel 1972 dopo aver partecipato alla trentaquattresima biennale di Venezia, si trasferisce a Todi, nella cui famosa Piazza del Popolo è rimasta impressa la presenza dell’artista attraverso le Todi Columns, delle possenti strutture verticali. Nel 2014 realizza Circles all’Ara Pacis di Roma, ma di fondamentale importanza fu nel 2018 la sua partecipazione al progetto legato alla città de L’Aquila , “Nove artisti per la ricostruzione”; Amphisculture di Beverly Popper è un Anfiteatro legato alla riqualificazione post-sisma dell’area di Collemaggio. “Riflettendo su quanto sia rigido l’inverno in Abruzzo” affermava l’artista “ho avuto l’idea di realizzare un anfiteatro scoperto dove organizzare spettacoli e convegni l’estate, so che gli aquilani vanno molto a teatro, e una pista di ghiaccio l’inverno”. Per questo progetto la Pepper ha ricevuto una menzione speciale per il Premio Nazionale del Paesaggio e per il Premio del Paesaggio nel Consiglio d’Europa.
Amphisculture viene considerata un’opera appartenente alla corrente della Land Art, che nacque intorno al 1967 negli Stati Uniti e punta all’intervento diretto dell’artista con la natura. Dei solchi tracciati in un campo di grano possono costituirne un esempio.
La Pepper in realtà amava sperimentare e non voleva essere rinchiusa in una corrente artistica, I critici per comodità tendono però ad accostarla alla Minimal Art, altra corrente statunitense che si sviluppò dal 1960 al 1967 caratterizzata da forme semplici e da rigide geometrie e dall’uso dei materiali della moderna tecnologia industriale. Una sintesi tra pittura, architettura, scultura e ambiente, ridotta molto all’essenziale.
E’ stata tumulata nel cimitero della frazione di Torregentile a Todi, luogo in cui ha vissuto, che ha amato e nel quale è stata prolifica in nome della sua personale libertà artistica.