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Biblioteche nel Deserto, Chinguetti Patrimonio dell’Umanità

Pamela Rossi 5 anni fa Commenta! 6
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Biblioteche nel Deserto? Proprio così, siamo in Mauritania, Africa occidentale a confine con il Sahara: terre sperdute, antiche, terre arse dai raggi incandescenti del sole; terre di carovane, di viaggiatori, di tessuti lucenti, spezie e mercanzie.

Le preziose biblioteche si trovano più precisamente in quattro città della Mauritania: Chinguetti, Ouadane, Tichitt e Oualata, città che l’Unesco nel 1976 ha riconosciuto come Patrimonio da Proteggere.

Biblioteche nascoste e custodite gelosamente per tantissimo tempo, libri che portano il peso di un passato corposo, lunghe traversate nel deserto a cavallo di dromedari, si citano carovane composte da dodicimila cammelli a volte assediate da nomadi del deserto, un patrimonio storico e artistico dal valore inestimabile.

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 Biblioteche di Chinguetti: libri dal valore inestimabile nascosti sotto il Deserto del Sahara

Chinguetti è il settimo luogo santo dell’Islam, insieme alle altre città (Ouadane, Tichitt e Oualata) rappresentano le quattro tappe obbligate per le carovane che attraversavano il deserto. Regione particolare ove le donne non usano il velo sul capo, hanno amici e compagni che non sono familiari e, gli uomini hanno per amiche donne anche’esse fuori dalla famiglia.

Si dice fu fondata nel 777 e battezzata “Aber” ossia ‘piccolo pozzo’, già ai tempi disponeva di diverse moschee e scuole coraniche; oggi chiamata ‘città vecchia’, Chinguetti circonda con le sue strette vie la moschea più antica.

Case di color ocra fatte di pietra e argilla conservano e vegliano migliaia di volumi e manoscritti più antichi delle stesse costruzioni che li custodiscono “Le Biblioteche nel deserto”. 

Si tratta di testi redatti su pelle di gazzella e avvolti in pelle di capra, raccolgono testi religiosi, di astronomia o medicina, diritto e filosofia, botanica, viaggi di pellegrini verso la Mecca. 

Le Biblioteche nel Deserto testimoniano un tramandato scambio culturale e viaggi lunghissimi; pensa che il volume più antico ritrovato nella Biblioteca appartiene alla famiglia Habott, scritto su carta cinese e risale all’undicesimo secolo.

Chinguetti ha dodici Biblioteche nel Deserto private, gestite da famiglie locali che custodiscono manoscritti preziosi dell’undicesimo e dodicesimo secolo. Non sono certo paragonabili alle biblioteche che siamo abituati a vedere, si tratta di una stanza all’interno di una corte nella parte vecchia della città.

La Biblioteca Habott a Chinguetti ha circa duecento anni, realizzata da Ehel Habott, composta all’inizio dai suoi manoscritti, poi da volumi trascritti o ritrovati nell’Impero Musulmano.

Le Biblioteche nel Deserto sono costantemente minacciate dall’avanzare della sabbia e, potrebbero sparire per sempre; grazie all’impegno di Ginevra Bompiani (scrittrice, editrice, traduttrice e saggista Italiana) in collaborazione con Laura Alunno e Carmela Baffioni è stato possibile catalogare e restaurare la biblioteca della famiglia Habott.

Vengono comunque avanzate proposte e progetti per rivalorizzare queste città perdutesi nel tempo, riconosciute dall’Unesco come “Patrimonio dell’Umanità”. La promozione del patrimonio storico e culturale e un piano urbanistico, che ne conservi le origini e le caratteristiche di un tempo sono alcuni dei progetti proposti e avanzati.

Le calde temperature e l’avanzare del deserto stanno spopolando queste città, diverse famiglie hanno abbandonato queste terre portando con se i libri, altre li hanno abbandonati nelle case che sono poi crollate seppellendo tanto sapere. Le Biblioteche nel Deserto vanno tutelate ad ogni costo, un patrimonio a cui non si può rinunciare, un valore inestimabile che non si può lasciar soffocare e svanire sotto le sabbie del Sahara.

Chinguetti rispetto alla città che rappresentava in passato, oggi è un insediamento all’interno di un’oasi. Una lingua di sabbia divide la parte nuova dalla vecchia, una città che lotta contro le sabbie del deserto per restare viva e mantenere il suo valore.

La Mauritania è una terra che conserva ancora molti credo e tradizioni, terra di ‘clan tribali’ e di caste, terreno arduo per il progetto avanzato dall’Unesco per salvaguardare e conservare un tesoro dal valore inestimabile di questi libri ritrovati.

L’idea dell’Unesco di costruire una Biblioteca dove poter catalogare e conservare questi libri non è stata accettata dalle famiglie del posto che, volevano tenere questi tesori nelle proprie abitazioni.

Chinguetti, territorio desertico, dalla duna più alta della cittadina si gode di un bel tramonto; luoghi di tempeste di sabbia che annebbiano i colori, sotto le sue dune si nascondono “Biblioteche  nel Deserto”, un ritrovamento sensazionale di migliaia di volumi tutti redatti in lingua araba e provenienti dall’Andalusia Araba, dall’Egitto e dalla Siria, tutti libri di inestimabile valore dichiarati dall’Unesco “Patrimonio dell’Umanità.

 

 

 

 

 

 

 

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