Il periodo blu di Pablo Picasso è solo uno dei tre in cui l’autore spagnolo si immerse con la totalità cromatica delle sua produzione artistica.
Il blu, il rosa e lo scuro.
Entrambi i primi due furono legati alla sua giovinezza; ad inaugurare per così dire il filone fu proprio il periodo blu che a sua volta fu in seguito fagocitato da quello rosa certamente più sereno.
Ti vorrei portare qui all’approfondimento del periodo blu che tanta letteratura ha fatto convergere su di sé, complice certamente ed in primis i motivi che hanno spinto la personalità dell’autore, così giovane, a focalizzare i mondi che dipingeva con scene grondanti di tristezza e avvolte nella monocromia del colore blu.
Scelta che di fatto Picasso mantenne ferma per un lasso di tempo tendenzialmente ben definito compreso tra il 1901 e il 1904.
E’ un Picasso appena ventenne quello che intraprende il suo personalissimo percorso blu e non lo fa però in patria, ovvero tra Barcellona e Madrid dove aveva fino a quel momento condotto la sua vita ma nell’allora effervescente Ville Lumiere.
Nella Parigi dei primi del ‘900 del secolo scorso, già svettava fiera da un decennio la Tour Eiffel, eretta per il centenario della rivoluzione francese e poi salita agli onori di monumento nazionale ed era in pieno svolgimento l’edizione dell’esposizione universale dal titolo: valutazione di un secolo.
Un momento storico certamente di bilanci ma anche di conferme e soprattutto conquiste in ambito di diritti umani, progresso e aspettative future.
Perché allora il giovanissimo Picasso incontra dentro se stesso il periodo blu? E’ proprio Lui, senza possibilità di fraintendimento, a dircelo:
Ho iniziato a dipingere in blu quando ho saputo della morte di Casagemas
La morte di un amico dunque, a quanto emerso in seguito, per motivi sentimentali che pose fine alla sua vita il 17 febbraio del 1901 proprio nella capitale francese, il motivo scatenante del periodo blu.
In effetti c’è in parte uno slittamento di date poiché Picasso soggiornò per la prima parte di quell’anno in Spagna per trasferirsi solo successivamente a Parigi e l’inizio preminente del suo periodo blu si tende a datarlo intorno alla metà dell’anno 1901.
Su questa incertezza di datazione molti critici, anche tra i più autorevoli, hanno elaborato l’idea che forse la morte dell’amico c’entri poco o solo in parte nello sviluppo del periodo blu ma chiamandoci fuori dalle dinamiche che possano muovere l’affermazione di tali teorie, va certamente detto che emotivamente una sorta di contraccolpo per un determinato accadimento, può avere il suo effetto non necessariamente nell’immediatezza dei fatti.
E poi è bene ripeterlo, consapevole del fatto che esistono le mezze verità, rimane pur sempre la chiara affermazione dell’artista e non è poco, proprio no.
Colore austero il blu declinato in tutte le sfumature possibili unito ad un susseguirsi di rappresentazioni di scene dolorose con protagonisti mendicanti, prostitute o ubriachi e sullo sfondo una depressione che nell’animo dell’artista si faceva sempre più strada.
Tale cupezza dell’anima perdurò diversi anni ma il Picasso artista seppe in qualche modo uscirne ed a partire esattamente attraverso i suoi dipinti dove si videro i primi spiragli nel successivo periodo rosa.
Le opere più famose del Periodo blu
- La Vita
- Le due sorelle
- Il vecchio chitarrista cieco
- La bevitrice d’assenzio
- Il vecchio ebreo
- Madre con bambino malato
- Poveri in riva al mare
- Ritratto di Suzanne Bloch
- La Celestina
- Ritratto di Soler
- Il pasto del cieco
- Il pasto frugale
- Le gourmet
- Donna con frangia
- Desemparats
- Donna che stira
- La stanza blu