Blub – L’arte sa nuotare! Hai mai visto – tra le strade di città – piccoli disegni di personaggi del cinema o personalità artistiche e storiche raffigurati immersi sott’acqua il cui segno distintivo è una maschera da sub? A me sì, innumerevoli volte. Mi sono sempre chiesta chi fosse questo singolare artista.
Blub – L’arte sa nuotare
Si tratta di Blub! Blub è uno street artist italiano (fiorentino doc) e il progetto che sta portando avanti è L’arte sa nuotare. Come fanno le bollicine? Blub! È nato così, senza ragionamenti, attingendo da sotto, dal profondo. Nelle opere di Blub, la maschera da sub è un elemento simbolo che accomuna Freddy Mercury, Dalì, La Gioconda… Quando sei sott’acqua non c’è né peso, né tempo, i pensieri spariscono, fluttui in un’altra dimensione, in simbiosi con questo elemento.
L’arte sa nuotare – l’inizio del progetto
Non si sa nient’altro di lui – come per ogni artista di strada che si rispetti; sappiamo solo che Blub con la sua arte vuole alleggerire il peso della quotidianità. L’arte sa nuotare nasce nel novembre 2013, quando la crisi economico – sociale aveva invaso il Paese. Blub era allora in vacanza a Cadaquès (un piccolo paese di pescatori particolarmente caro a Salvador Dalì), in Catalogna.
La cittadina è tradizionalmente piena di sportellini dei contatori dipinti dagli artisti del luogo, soprattutto con paesaggi marini. Amici del posto mi avevo chiesto di dipingere uno sportello delle utenze di fronte a casa loro. Nelle vie del paese sugli sportelli delle utenze i pittori locali ci dipingono soggetti marini. Lì mi è venuto in mente di dipingere il bimbo dei miei amici con la maschera da sub.
Il progetto L’arte sa nuotare si è concretizzato una volta rientrato a Firenze, dove non avrebbe avuto senso ritrarre i medesimi soggetti di Cadaquès. Per le strade della città – patria del Rinascimento – occorrevano personalità in sintonia con il contesto. Ed è per questo che ha realizzato le icone artistiche che la identificano come Leonardo Da Vinci, Dante Alighieri, la Dama con l’ermellino ecc.
Il fine di Blub e del suo progetto è mescolare passato e presente portando l’arte nelle strade delle città. Dietro la realizzazione di queste opere (la maggior parte realizzate su sportelli del gas e dell’elettricità) vi è la volontà di resistere, il riuscire ad adattarsi alle circostanze soprattutto come sta accadendo in questo periodo storico.
Blub – che tecnica usa per le sue opere?
I dipinti non sono eseguiti direttamente sul muro o sul metallo, ma vengono prima elaborati su carta e poi applicati sugli spazi scelti attraverso una pennellata di wheatpaste, colla di farina. Siamo con l’acqua alla gola? Nonostante crisi o difficoltà, l’arte nelle sue più ampie manifestazioni, anche meno artistiche come l’operato umano, sa nuotare, se la cava come ha sempre fatto, dalle caverne fino ad ora.
I suoi personaggi appaiono tutti dall’aria spensierata e leggera, sommersi da quell’acqua che rappresenta la vita stessa, immersi letteralmente nel mare della quotidianità in cui tutti arranchiamo ogni giorno. Incontrare questi personaggi non è cosa consueta. Vivaldi, sempre così serio, la maschera e le bollicine lo sdrammatizzano.
Il gioco e la sdrammatizzazione sono uno stile di vita. Viviamo sempre nel dramma, tutti commentano tutto, con aggressività e superficialità. Dovremmo stare più in silenzio e mettersi in ascolto, alleggerire la vita, dare una botta di colore. Non prendersi sul serio, alla fine è tutto un sogno.
Blub al MANN
Da quella prima apparizione (la mattina del 5 novembre 2013 – il giorno dopo l’anniversario dell’alluvione di Firenze), Blub ha attirato le attenzioni da parte di giornalisti, blogger e cittadini. La sua grande capacità espressiva è stata notata dal direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) che con grande intuito, ha realizzato per lui nel 2019 una rassegna personale, che ha riscosso un notevole successo di critica e pubblico.