Sandro Botticelli e la sua meravigliosa Venere al centro di una spregevole azione dimostrativa, dove ancora una volta è l’arte, con le sue fragilità oggettive, ad essere presa di mira e in conseguente estremo pericolo, per azioni poi atte a cosa?
Ce ne sarebbe per la rubrica del mistero, dove spesso si indagano, lasciando spazio a diversi spunti interpretativi, alcuni dei numerosi aspetti oscuri dell’arte, in ogni loro forma e di certo il perché di questa azione scellerata, per me francamente un enigma lo è !
La notizia dell’aggressione, perché solo così si può definire, anche se nei confronti di un oggetto inanimato, da parte di due militanti di nome Laura e Simone, come ci tengono a specificare gli amministratori del profilo Twitter dell’agglomerato umano rispondente al nome Ultima Generazione, è trapelata fin da subito, quando nella giornata del 22 luglio, nelle ancor più calde prime ore del pomeriggio, i due non hanno trovato niente di meglio da fare che incollarsi alla Primavera del Botticelli.
L’urlo di battaglia è stato da subito declamato a voce limpida contestualmente all’ostensione di uno striscione inneggiante la protesta, proprio davanti ai loro piedi, mentre le delicate manine di Lauretta e Simo, ben intrise di colla, venivano inesorabilmente appiccicate sul vetro del capolavoro botticelliano, segnando così il punto di non ritorno, per la situazione in sé, per il loro curricula penale e per l’inutilità della loro presenza lì.
Il grido di protesta dei due intraprendenti giovincelli è così stato riportato, grazie anche all’immancabile supporto video fornito da altri militanti presenti sul posto e dagli ignari visitatori, improvvisatisi, loro malgrado, cronisti per un giorno:
Siamo ancora in tempo per salvarci, ma il #governo non agirà senza una fortissima spinta popolare. E’ il momento di smetterla con i combustibili fossili. Le alternative esistono! Unitevi alla resistenza civile!
Chissà se a scuola Simo e Laura avranno avuto il tempo di fare loro l’informazione, come da programma ministeriale, che un tal dei tali Savonarola, che di nome faceva però Girolamo, fu, alla fine del ‘400, impiccato e arso su una pila ben allineata di legname secco, alla fine per molto meno?
E ancora:
Galleria degli #Uffizi: Laura e Simone si incollano alla Primavera di Sandro Botticelli.
Se il clima collassa, collassa l’intera civiltà per come la conosciamo. Non ci sarà più turismo, né musei, né arte. #clima #caldo #siccità #climateEmergency #A22Network
Magari a collassare, con queste temperature proibitive potrebbe essere stata la loro capacità di discernimento ma tutto sommato se così fosse, verrebbe considerata un’attenuante ma queste sono digressioni che verranno certamente fatte nelle dovute sedi, dove questa amara vicenda trasferirà il suo strascico.
Botticelli messo in pericolo in diretta mondiale
Sembra inoltre, poiché è innegabile che ormai ogni attimo di vita abbia la sua eco on line, che, sempre Simo e Laura siano maledettamente somiglianti a due elementi che qualche settimana fa, hanno pensato bene di bloccare la più importante arteria stradale della capitale, brandendo uno striscione simile e costringendo centinaia di automobilisti ad una coda interminabile.
Orbene, tale azione non ha portato conseguenze dirette alla tela del Botticelli, poichè essa era protetta da uno spesso vetro con caratteristiche specifiche atte a tutelare quanto più possibile il bene preziosissimo che in trasparenza proteggono.
Certamente la presenza del vetro era nota ai dimostranti ma ciò non toglie peso al loro gesto sconsiderato che rimane tale in quanto gesto e basta.
Non mi dilungo in disquisizioni morali in merito all’aggressione o ai motivi sbandierati da Lauretta e Simo, lascio che li facciano chi ne sa più di me ma per davvero però e non ai gattini da tastiera che mimano un ruggito per dire la loro sempre e comunque.
Però una cosa terra terra la voglio aggiungere e se arrivasse alle orecchie di Simo e Lauretta mi farebbe anche piacere, ovvero vorrei ricordare loro che attraverso il plateale gesto hanno arbitrariamente impedito a molte persone che hanno pagato un profumato biglietto, di fruire una visione della Primavera del Botticelli come il dipinto merita.
Perché vale la pena ricordare che il Botticelli con i suoi dipinti rappresenta un bene prezioso per l’umanità intera.
Spero uno vada a finire tutto a tarallucci e vino e che la colpa delle mani incollate al vetro non sia data al povero Zefiro che poco più in là, nonostante le guance gonfie, non ha soffiato abbastanza forte da respingere l’assalto.
Sembra impossibile? Io intanto un nodo al fazzoletto me lo faccio.