Un bunker vero e proprio di dimensioni importanti a soli sessanta chilometri dalla capitale, suscita ancora un certo interesse poiché non sono stati chiariti tutti i segreti che ha di fatto nascosto.
A partire dalla sua costruzione infatti, per celare un evidente movimento intorno al Monte Soratte, si pensò bene di far circolare la notizia che i lavori in atto, riguardavano la realizzazione di una fabbrica di armi.
Erano gli anni ’30 e la cosa sembrò credibile ma fin dai primi lavori nella pancia del Monte Soratte i segreti si accavallarono, complice una situazione politica che si stava avviando all’instabilità dell’intero paese.
Furono coinvolte le più quotate maestranze per la realizzazione di questo Bunker, scelte si dice direttamente o quasi da Mussolini stesso.
Dopo un accurato studio di fattibilità, le parti coinvolte indicarono il Monte Soratte, in primis per la vicinanza a Roma e poi perché l’anima geologica del massiccio era calcarea.
Tale conformazione aveva già contribuito in epoche lontane a velare di un certo inquietante mistero l’area poichè, questo colle alto circa 671 Matri ricco di folti boschi era ricco anche di voragini e grotte tipiche della conformazione carsica.
La popolazione stanziale li chiamava i Meri, e proprio con questo nome sono giunti fino a noi.
Il loro terribile segreto era che sovente inghiottivano qualche ignaro esploratore o semplice avventuriero, incidenti che ai tempi non facevano altro che alimentare miti e leggende popolari.
Se anche questi particolari furono presi in considerazione per la scelta del posto, non lo sappiamo di certo ma ci piace pensare che l’alone di mistero nato intorno al bunker del monte Soratte, sia dovuto anche alle anime erranti disperse dalla notte dei tempi tra i suoi boschi.
Era il 1937 e i lavori in gran segreto presero il via per la costruzione del Bunker
L’opera che ne risultò fu davvero imponente, composta da una fitta rrete di gallerie, con rinforzo alle pareti dello spessore che arrivava, in alcuni tratti ai due metri in cemento armato.
Ogni galleria era e dotate munita da il più possibile indipendenti vie di fuga verso l’esterno; a cui si aggiungono porte blindate e e aeratori con filtri antigas con circuiti di rigenerazione dell’aria.
Il bunker era stato progettato affinché in una reale situazione di pericolo potesse ospitare proprio tutti i vertici politici e militari, compreso lo stato maggiore, i tecnici necessari ad allestire in quelle anguste caverne artificiali in una sala comando supersicura e in piena regola che oscurasse per efficacia i due bunker ufficiali conosciuti al tempo: quelli sotto il laghetto del Fucino e sotto il casino Nobile a Villa Torlonia, la residenza del Duce.