Il 14 giugno di ottanta anni fa nasceva il patriarca dei cantautori, Francesco Guccini, figlio del toscano Ferruccio, impiegato delle Poste, e di Ester Prandi, casalinga di Carpi. E’ cantautore, scrittore e attore di successo, Guccini è stato anche docente di lingua italiana presso la sede bolognese dell’università americana “Dickinson College”. Il cantautore racconta il suo compleanno così:
Io sono nato 4 giorni dopo l’entrata dell’Italia nella seconda guerra mondiale e oggi sono il primo Guccini in famiglia ad essere arrivato a compiere 80 anni. Ho ricevuto tante telefonate dai miei amici, ho avvertito davvero un grande affetto e non posso che esserne lusingato. Festeggiamenti? Nessuno in particolare. Staro’ nella mia Pavana, dove passero’ anche l’estate e andrò’ a cena con mia moglie. D’altronde il momento che stiamo vivendo, questa assurda pandemia, non ci permette di fare diversamente.
Francesco Guccini: “Ottant’anni….attaccan a essere dimondi”
Una vita intensa e ricca di incontri ed avvenimenti importanti, è quella di Guccini. Ha fatto l’insegnante, ma è stato anche cronista alla Gazzetta di Modena, che lo mandò ad intervistare Domenico Modugno. Questo incontro/intervista è stata l’ispirazione giusta per comporre una canzone, L’antisociale, e il giusto trampolino per fare il cantante.
Ha mosso i primi passi nel mondo della musica come cantante e chitarrista per un’orchestra da balera. Ha iniziato ufficialmente la sua carriera, prima come autore per Caterina Caselli e per i gruppi Beat, Equipe 84 e Nomadi, che hanno portato al successo Auschwitz, Per fare un uomo, Dio è morto, Noi non ci saremo.
Francesco Guccini, nel marzo 1967 ha inciso un disco come “Francesco“, Folk Beat #1 che era fortemente influenzato dal folk americano di Bob Dylan. Le canzoni di Francesco Guccini sono caratterizzate da un forte personalismo, tutte raccontano una storia che ha colpito il Maestrone, oppure lunghi monologhi che, ad ascoltarli, riempiono il cuore e la mente. Sono vere e proprie poesie che raccontano di anarchia, di impegno sociale, ma anche di vita quotidiana e storie di amici.
Le canzoni-poesie di Guccini parlano anche di ricordi, come la canzone Radici, dell’omonimo album del 1972. Una canzone dedicata a Pavana e alla casa dei suoi nonni. Più amara è la canzone dedicata a Modena, Piccola città, descritta come la sua “nemica strana”. Nel ’78 incide Amerigo, un’altra canzone dove si intravede l’importanza dei legami familiari e della ricerca delle sue radici ed origini. La canzone è dedicata ad Enrico Guccini, suo prozio emigrato in America per cercare lavoro e che ritorna nel paese natale.
Sono 161 le canzoni da lui firmate, che si fermano con l’inedito Natale a Pavana (2019), presente nella raccolta Note di viaggio – Capitolo 1: venite avanti…. Un progetto discografico dedicato alle canzoni di Francesco Guccini, arrangiate per l’occasione da Mauro Pagani. Ad interpretare dodici brani del repertorio del cantautore, si è prestata una lunga lista di nomi noti della musica italiana, da Giuliano Sangiorgi ( Stelle) a Malika Ayane ( Canzone quasi d’amore), passando per Ligabue (Incontro), Elisa (Auschwitz), Samuele Bersani e Luca Carboni ( Canzone delle osterie di Fuori Porta), Manuel Agnelli ( L’avvelenata), Carmen Consoli ( Scirocco), Nina Zilli ( Tango per due), Brunori Sas ( Vorrei) e Margherita Vicario (Noi non ci saremo).
Guccini non è solo autore di canzoni, ma anche un affermato scrittore. Ha scritto e pubblicato 23 libri. Il suo primo libro è Cròniche Epafániche del 1989, ha poi pubblicato Vacca d’un cane (1993), e Cittanòva blues (2003), che costituiscono una serie di romanzi autobiografici, che trovano in Tralummescuro (Giunti 2019) l’ideale compimento.
Una diretta social per festeggiare Guccini con Ligabue e Bonaccini
Nonostante le dichiarazioni di Guccini nel voler festeggiare il proprio compleanno solo con la moglie, ha festeggiato online con una settimana di anticipo. Guccini, personaggio noto per la sua riluttanza alla vita mondana, si è ritrovato in una diretta social, il 7 giugno per festeggiare non solo il suo compleanno, ma anche per celebrare il suo inserimento, da parte della giuria del Premio Campiello, nella cinquina dei finalisti con il suo nuovo libro “Tralummescuro – Ballata per un paese al tramonto”.
All’evento social, organizzato dal Comune di Modena e Bper Banca, hanno partecipato Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, Luciano Ligabue e tanti altri artisti che non hanno perso occasione per omaggiare il cantautore italiano. Hanno inoltre partecipato alla ‘festa on-line’, collegati da altre sedi, il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ed Eugenio Tangerini, responsabile relazioni esterne di Bper Banca. Non è un riconoscimento volto ad esaltare la produzione dei suoi testi, ma è un riconoscimento alle sue doti di scrittore e autore di libri.
Guccini ha anche presentato in anteprima nazionale “Non so che viso avesse”, la “non autobiografia” del cantautore pubblicata e aggiornata da Giunti, con anche le pagine “Vita e opere di Francesco”, scritte dal poeta, critico e docente modenese Alberto Bertoni.
Un grande uomo con una grande storia e un’immensa cultura, chissà se avrebbe mai previsto tutto questo!
Ma s’io avessi previsto tutto questo
Dati causa e pretesto, forse farei lo stesso