Ciao Icrewer, hai sentito le ultime notizie? Dalla statua del Canova dedicata a Paolina Bonaparte, ai tetti delle case di Pompei, la cronaca narra di turisti che fanno quello che gli pare, manco fossero a casa loro, facendo pure danni. Tutto in nome del selfie migliore da poter postare sui social a memoria della vacanza. Ti pare che non potevo chiedere a Sasà un parere su questo? Però, eh sì c’è un però, sono andata a trovarlo e c’era la casa vuota e un laconico biglietto “Mi prendo una vacanza, io e mi amor partiamo per un giro attorno al mondo in barca a vela, ma non pensare di liberarti di me, ti scrivo presto!”
E ora che si fa? Continuo io la rubrica? Ma come posso andare avanti senza quella vespetta irriverente e dispettosa? Con chi parlo dei vari argomenti di arte e costume se lui non c’è? Insomma Icrewer puoi capire come fossi disperata in queste settimane, gli argomenti mi passavano sotto gli occhi e non avevo con chi discuterne, che fare?
Poi proprio oggi, mi sono trovata una mail, l’ho aperta ed era di Sasà! Sembra che quella vespa sia telepatica, vieni con me a leggere cosa ha scritto!
Dal Canova a Pompei, hai visto quanti maleducati?
Buongiorno cara, come stai? Noi veleggiamo felici lontano da tutto e tutti e a giudicare dalle ultime notizie sui contagi, facciamo bene! Non ti sto però scrivendo per parlare di Covid, mi sembra che l’abbiamo trattato abbastanza durante il lockdown tra canzoni al balcone e girovita che cresceva! Anche se sono in barca non ho smesso di leggere e informarmi e le ultime cronache turistico-culturali, mi hanno lasciato a bocca aperta!
Paolina Borghese del Canova, uno sfregio all’arte
La celebre Gypsoteca Canoviana di Possagno, in provincia di Treviso, è meta di turisti che possono ammirare i modelli in gesso e i bozzetti in terracotta delle sculture di Antonio Canova, il celebre scultore. Tra le varie opere presenti, c’è anche il modello in gesso della celebre statua raffigurante Paolina Borghese, una delle opere più note del Canova, che raffigura una delle donne più affascinanti della sua epoca.
Deve essere stato proprio ammaliato dal fascino di Paolina, il turista austriaco che al cospetto della statua del Canova, ha pensato bene di sdraiarcisi affianco per fare un selfie (ti ho messo anche il video)! Peccato che alzandosi sia scivolato e abbia rotto le dita dei piedi di gesso! E oltretutto, non ha nemmeno avvisato i responsabili del museo, allontanandosi con aria indifferente dalla statua.
A denunciare il fatto è stato Vittorio Sgarbi, presidente della Fondazione Canova, indignato (e per una volta tanto sono d’accordo con lui!) dal comportamento dell’uomo e dalla sua assoluta mancanza di rispetto per le opere esposte. Il turista ha poi mandato una mail al museo scusandosi per l’accaduto e offrendosi di pagare le spese per riparare il danno. Diciamo che avrebbe potuto pensarci prima, nei musei bisogna entrare con rispetto e sentirsi grati della fortuna di poter ammirare certi capolavori. Dimmi te se devo essere io, una piccola vespa, a sottolineare certe cose!!
Pompei, un selfie val bene un danno
Se il turista austriaco, seppur in ritardo, si è palesato e ha fatto pubblica ammenda, ancora non c’è traccia della turista che a Pompei, in totale spregio di avvisi e divieti, è salita sul tetto delle Terme centrali per fare non si sa se un selfie o una diretta. Qualche like sui social vale mettere a rischio la propria incolumità e un monumento dalla tale portata storica?
Possibile che in Italia se non c’è qualcuno a vietare, il semplice buon senso non basti? Ora le immagini sono al vaglio dei Carabinieri del posto fisso degli Scavi di Pompei (purtroppo necessari a causa dei furti perpetrati negli anni dai tombaroli che, approfittando della ricchezza di reperti, non esitano a scavare illegalmente per impossessarsene. Se ti ricordi ne avevamo parlato in occasione della riapertura del sito archeologico).
Le Forze dell’ordine pensano di riuscire a risalire alla temeraria pseudo influencer, incrociando gli orari di entrata dei biglietti nominali con quelli di quando è stata scattata la foto. Certo è che se verrà trovata, la signora rischia fino a un anno di carcere e tremila euro di multa!
Quando iniziò il lockdown si diceva che ne saremmo usciti migliori, a me sembra che invece ne siamo usciti ancora più menefreghisti, non trovi?
Ora ti saluto, stiamo per lasciare il porto, preparati perché alla prossima tappa ti scriverò ancora!
Sasà