La consuetudine di sposarsi fra consanguinei sarebbe all’origine dell’estinzione del ramo spagnolo degli Asburgo, che resse le sorti del regno di Spagna dal 1516 al 1700, e tutto questo accadde sotto Carlo II.
Filippo IV e Marianna d’Austria, genitori di Carlo, erano rispettivamente zio e nipote, mentre Maria Anna di Spagna era contemporaneamente zia paterna e nonna materna di Carlo. Quest’ultimo, quindi, aveva quattro bisnonni al posto di otto e sei trisnonni invece di sedici.

Ma cosa successe a Carlo II
La consuetudine di sposarsi fra consanguinei sarebbe all’origine dell’estinzione del ramo spagnolo degli Asburgo, che resse le sorti del regno di Spagna dal 1516 al 1700, quando Carlo II morì senza eredi nonostante i due matrimoni, aprendo così le porte alla salita al trono della dinastia francese dei Borbone.
Utilizzando le informazioni disponibili su circa 3000 fra parenti e antenati dei regnanti lungo sedici generazioni, i ricercatori hanno infatti calcolato il coefficiente di incrocio (F) per ciascuno di essi. Questo valore indica la probabilità che un individuo riceva, per un dato locus, due geni identici legati a un antenato comune dei genitori. In questo modo hanno scoperto che nella casata degli Asburgo di Spagna il valore di F aumentava enormemente col passare delle generazioni, passando dallo 0,025 di Filippo I (1478-1506) allo 0,254 di Carlo II (1661-1700). Ad avere un coefficiente di incrocio superiore a 0,2, e questo indica che in media il 20 per cento del genoma è omozigote, erano in effetti molti membri della casata.
I due personaggi con il massimo coefficiente di incrocio furono Carlo II e il nonno Filippo III: pur essendo entrambi figli di un matrimonio zio-nipote, il loro valore di F era simile a quello che si avrebbe da una nascita fra fratello e sorella o genitore-figlio. Secondo i ricercatori, ciò sarebbe stato dovuto ai numerosissimi matrimoni fra parenti stretti avvenuti in molte generazioni precedenti. Alla fine, la genetica portò alla sua sua infertilità e l’estinzione della dinastia.
Chi era Carlo II re di Spagna
I membri degli Asburgo si sono generati tra di loro per generazione, creando una stirpe debole e malata e che dominò l’Europa per ben cinque secoli. Gli Asburgo si sposavano non solo tra cugini ma anche tra zii e nipoti, portando al suicidio genetico (come nel ramo spagnolo) con Carlo II e la sua sterilità.

Carlo II di Spagna nacque a Madrid il 6 novembre 1661, rappresentando l’ultima speranza di avere un erede legittimo; infatti, la su nascita venne festeggiata e acclamata con grande ardore dal popolo. Altri eredi erano passati a miglior vita in tenera età (Fernando Tomas e Baltasar Carlos morirono a soli sedici anni, Filippo Prospero morto all’età di quattro anni), ma in questo caso i pronostici di preveggenti e astronomi erano molto positivi.
Ma il principe nacque estremamente debole, aveva una grave eruzione erpetica sulle guance e la testa era completamente ricoperta di croste, per qualche settimana si era creato sull’orecchio destro una sorta di canale di drenaggio o di scolo; faceva fatica a succhiare il latte dal seno e aveva la testa più grossa del corpo, a tre anni aveva ancora la fontanella aperta e crescendo le cose non andarono meglio.
Carlo II non fu capace di parlare fino all’età di quattro anni, di camminare fino all’età di otto e fu trattato come un bambino piccolo, malato e debole fino all’età di dieci anni. Carlo acquisì una scarsa capacità di linguaggio, non riuscendo ad articolare bene le parole (disartria), balbettava e mostrava scarso interesse per l’ambiente circostante.
In età adulta si mostrava basso, malformato, il collo lungo e il viso allungato e piegato verso l’alto, il labbro tipico della casata d’Asburgo e gli occhi molto grandi di colore turchese, la pelle fine e delicata con capelli lunghi e biondi. Non camminava bene, spesso era costretto a reggersi al muro o a un tavolo, delle volte dava segni di intelligenza, memoria e vivacità, altre volte era lento e non rispondeva agli input, mostrandosi maldestro e pigro.
Epilettico e precocemente anziano, la figura di Carlo II aveva dato modo di essere considerata dal mondo come una persona priva di volontà. Prima dei trentacinque anni divenne completamente calvo ed era sempre prossimo alla morte. Soffriva di emicranie e di stati febbrili, e tutto questo lo aveva portato a essere superstizioso e malinconico.
Le malattie genetiche
Carlo II soffriva di rachitismo, debolezza mentale e sterilità. Aveva frequenti gastriti e conati, un marcato progenismo mandibolare che gli rendeva estremamente difficile la parola, che gli impediva di mangiare bene e spesso lo faceva sbavare; questa malformazione era un tratto comune nella famiglia asburgica che venne nominata mento asburgico, molte famiglie europee avevano ereditato questo tratto visto che erano imparentate con loro.
Carlo II non fu solo sfortunato nella salute, ma anche in politica: ereditò un regno già in declino e la sua influenza in Europa si stava esaurendo. Sotto il suo dominio peggiorarono la corruzione e la cattiva amministrazione, la Spagna perse molti territori. Le sue limitate capacità politiche gli impedirono di migliorare tali condizioni, i reggenti si approfittarono del suo stato rendendolo più una figura simbolica.
La sua salute e la sua depressione non gli impedirono, però, di cacciare e di partecipare attivamente alla vita politica (sebene quest’ultima non fosse alla sua portata intellettuale), anche se spesso si rifugiava nelle cucine per mangiare la cioccolata (di cui ne aveva una vera e propria dipendenza). Carlo II sposò una principessa francese: Maria Luisa di Borbone-Orléans, figlia di Filippo II di Borbone-Orléans, fratello di Luigi XIV.
La coppia fu molto affiatata, a tal punto che con la morte della moglie Carlo II smise di ridere e cadde in una profonda depressione, ma la sterilità di lui gli impedì di avere figli, eredi che non ebbe neanche con la sua seconda moglie Maria del Palatinato-Neuburg, la quale proveniva da una famiglia molto fertile.
Superati i trentacinque anni, la salute precaria di Carlo si aggravò ulteriormente. Lo scandalo degli esorcismi ai quali fu sottoposto, le cure che ne conseguirono non agevolarono la sua posizione di salute; alla soglia del ‘700 divenne quasi cieco e soffriva di febbri continue, aumentandone spasmi e attacchi epilettici.
Il 30 ottobre Carlo perse conoscenza e il primo novembre morì per un colpo apoplettico, l’autopsia rivelò un cuore piccolo, i polmoni corrosi, intestini cancerosi, tre grossi calcoli in un rene, un solo testicolo nero come il carbone e la testa piena d’acqua. Nel suo testamento il sovrano nominò come suo erede Filippo d’Angiò, nipote del re di Francia Luigi XIV, ma impedendo l’unione delle due corone (Francia e Spagna); questo però non impedì una fase di tensione in tutta Europa, causando la Guerra di successione spagnola.