Il Casino dell’Aurora lo sai, ci sta molto a cuore, tanto che alla vicenda abbiamo dedicato più di un articolo, specialmente riguardo all’ultima asta andata letteralmente deserta.
L’unico affresco realizzato dal Caravaggio in tutta la sua vita, si trova proprio in questo luogo e sembra davvero impossibile che nessuno ancora si sia formalmente interessato.
In effetti però, gli interessi che girano intorno a queste situazioni, sono governate da dinamiche che preferiscono muoversi all’ombra per non scoprire mire ed intenti.
Tutto nella norma dunque se non fosse per un fantasma che sembra proprio aver deciso di metterci lo zampino.
Che voglia presentarsi lui alla prossima asta per il Casino dell’Aurora, forse è da escludere
Un’escamotage per attrarre attenzione intorno alla vendita è l’idea che ha trovato più riscontro ma forse la via più breve non è sempre la più comoda.
Noi di iCrewPlay siamo infatti qui per approfondire ogni dettaglio, specialmente cercando tra i più ovvi come tra i più nascosti, passando senz’altro nelle pieghe più improbabili che davvero a volta sanno svelare il più inatteso dei misteri.
A rendere tutto più difficile poi è la natura del fantasma sceso in campo.
Sembra essere infatti proprio quello di Caravaggio in persona o in fantasma e a dichiararlo è una nobildonna, quella che attualmente abita tra quelle infestate a questo punto, mura.
E’ infatti proprio la principessa Rita Carpenter Boncompagni Ludovisi, già ultima moglie del principe proprietario dell’immobile, che attraverso una serie di interviste concesse a quotidiani nazionali, nel parlare del Casino dell’Aurora quale splendido esempio di architettura seicentesca nel panorama capitolino, avuto nel 2018 in eredità dal marito, ha fatto la gran rivelazione.
La principessa Carpenter Boncompagni Ludovisi ha cos’ avuto modo di dichiarare:
Il fantasma di Caravaggio l’ho visto di sera, mentre correva nel giardino della villa
Una dichiarazione che non lascia adito a dubbi se non quello di attrarre compratori, magari stranieri, interessati più all’improbabile inquilino che alla storicità dell’immobile.
Eppure è stata fatta da una persona indubbiamente presente a sé stessa e certamente consapevole dell’entità di una siffatta affermazione.
In effetti, tolti i comprensibili dubbi non di nostro interesse poiché attinenti a dinamiche che poco hanno a che fare con l’arte, vorrei porre l’attenzione sul fatto che quello presente nel Casino dell’Aurora è, come detto, l‘unico affresco di Caravaggio esistente al mondo e quindi forse va da sé che il fantasma dell’artista potrebbe aver interesse emotivo a diventare stanziale da quelle parti.
Non ci resta che pensare di organizzare un vero e proprio appostamento al fine di catturare l’immagine del malinconico fantasma di Caravaggio mentre vaga sconsolato non facendosi una ragione sul perché nessuno voglia diventare acquirente del suo unico affresco.
Così romanzata la storia assume un fascino certamente romantico che farebbe venir voglia di rilanciare cifre inimmaginabili fin dalla prossima asta utile ma a leggere le carte non si fa mai male e certamente, un approfondimento della documentazione agli atti, facilmente emerge come la prelazione dell’eventuale vendita del Casino dell’Aurora spetta allo stato Italiano.
Consapevolezza che a questo punto fa un po’ venir meno l’esigenza di inventare un fantasma per rendere più appetibile il bene, posto che a questo punto è chiaro che un affresco di Caravaggio non basti.
E forse proprio questo è il mistero o forse no e magari stavolta la Principessa Boncompagni Ludovisi dice proprio la verità e quel fantasma gira per davvero in lungo e in largo su e giù per il giardino.
Come fa più caldo io mi ci metto di vedetta una sera o l’altra, tu mi fai compagnia?