Il Castello di San Basilio ha mostrato quest’estate il suo volto più insolito diventando dimora per artisti internazionali.
Siamo nel bel mezzo della Lucania, terra aspra e ricca di tradizioni millenarie che solo un territorio naturalmente chiuso riesce a mantenere inalterate nel tempo.
Proprio qui il Castello di San Basilio racconta, già solo con la sua austera e possente presenza, l’eco di storie millenarie alla stessa stregua di altri cento, mille manieri sparsi in tutta Italia.
Con un differenza però, proprio da qualche estate il Castello di San Basilio ha in qualche modo trasformato il suo abituale volto, che negli ultimi anni, era diventata forse troppo commerciale dal momento che le sue ampie sale e maestose mura erano ormai destinate ad essere testimoni di eventi mondani.
Permanendo senz’altro tutto questo che non è necessariamente un male, visti gli esorbitanti costi per la gestione di dimore storiche ed i pochi pochissimi fondi stanziati a tal fine, il Castello di San Basilio ha quest’anno trovato il modo di affermarsi con una nuova identità quella di mecenate di un mondo forse a lui lontano: l’arte contemporanea.
Arte contemporanea al Castello di San Basilio
Una sorta di vocazione artistica, per il Castello di San Basilio, nacque negli Anni Sessanta del secolo scorso quando l’attenzione dei marchesi Berlingieri, mecenati e appassionati di arte contemporanea, resero l’antico maniero, costruito con le sembianze di una masseria fortificata dalla comunità monastica dei Basiliani nel VII secolo, uno spazio caratteristico per ospitare l’importante collezione di famiglia, formata da lavori pittorici, fotografici, scultorei e da installazioni site specifiche.
Le opere collocate negli ambienti interni del Castello di San Basilio, ma anche sulla facciata d’ingresso e all’esterno dell’edificio, generano un continuo dialogo tra dentro e fuori, tra antico e contemporaneo.
Inoltre, raccontano le storie di vita e le relazioni tra i committenti e gli artisti che sono passati da questo luogo.
Da qualche anno oltre ad ospitare opere d’arte compiute, il Castello di San Basilio è diventato letteralmente dimora e quindi laboratorio di ferventi artisti che tra le sue mura, in una quiete invidiabile, riescono o almeno provano a trovare quell’ispirazione che probabilmente non troverebbero altrove.
Proprio in questo scenario, Aloisia Leopardi, giovane e talentuosa curatrice, oltre a seguire le orme del nonno e dei genitori, dal 2019 invita giovani artisti internazionali a risiedere e a esporre le loro opere nel Castello di San Basilio.
Ed ama molto raccontare la storia di questa idea che ha caparbiamente voluto legare al Castello di San Basilio.
Negli ultimi anni, mentre lavoravo per una galleria a Londra, mi sono resa conto di come l’arte sia diventata piuttosto un fenomeno commerciale, una “moda”.
Tutto ciò rischia di provocare una reazione negativa negli artisti, che sono portati spesso a seguire ciò che richiede il mercato dell’arte, piuttosto che proporre qualcosa di originale.
Così, nel 2019, ho sentito il bisogno di creare un progetto di residenze in un luogo in cui l’artista, lontano dalle distrazioni e dalla superficialità della vita di tutti i giorni, potesse trovare nuovi stimoli.
La scelta del luogo è caduta su un posto a me caro: il Castello di San Basilio, in Basilicata, dove ogni anno ho trascorso, sin da bambina, il periodo estivo.
Qui avevo potuto sperimentare l’effetto positivo che esso aveva sugli artisti giunti a far visita ai miei nonni e ai miei genitori
Una scelta del cuore dunque con uno sguardo all’arte antica in una sorta di passaggio di testimone con quella moderna.