La Napoli dai mille volti e dai mille enigmi con anche un Cavallo del mistero che però nessuno ancora ha saputo interpretare nel suo enigma, sotto gli occhi di tutti ma mai decifrato o almeno non se ne hanno le prove.
Emblema del rinascimento napoletano, Palazzo Carafa, fatto edificare da Diomede Carafa, Conte di Maddaloni, notabile della corte Aragonese arricchitosi con i suoi affari così tanto da essere in grado di costruire nel pieno centro storico di Napoli appunto questo magnifico palazzo.
All’interno del cortile di Palazzo Carafa è esposto quello che per i partenopei è semplicemente il Cavallo.
Di fatto il Cavallo rappresenta uno degli emblemi della città, costituì proprio uno dei primi simboli di Napoli, tanto che, soffermandosi a parlare nei vicoli che circondano la zona centralissima dove sorge Palazzo Carafa, gli abitanti della zona con fervore ricordano che inizialmente anche il simbolo calcistico della squadra cittadina era un Cavallo proprio perché aveva preso spunto da quello conservato a Palazzo Carafa.
Quella visibile nel cortile di Palazzo Carafa è copia dell’originale che attualmente si trova nel Museo Archeologico Nazionale e diversamente non potrebbe essere poiché il cortile in argomento non presenta ripari accettabili da consentire l’esposizione di un pezzo originale.
Tanto affetto nei riguardi di un Cavallo che cela però una leggenda molto cara alla città di Napoli ed ai suoi cittadini.
Si narra che la statua in bronzo del Cavallo presente a Palazzo Carafa, fosse originariamente collocato davanti al Duomo, nato a sua volta dalle fondamenta del Tempio di Apollo.
I lati oscuri legati alla leggenda sembrano partire già dall’epoca romana, quando si narra che fu lo stesso Virgilio a fare un incantesimo sul Cavallo Bronzeo collocato davanti al Tempio di Apollo.
Dopo l’incantesimo, ogni animale che avesse compiuto un giro intorno alla statua equestre, inspiegabilmente guariva da ogni male.
Un incantesimo prodigioso di origine pagana che trovò forte accoglienza in tutta la popolazione che in questo modo contribuì a tramandare l’idea che la statua fosse un potente oggetto magico.
Con la propagazione del Cristianesimo e con la presa di potere a Napoli degli Angioini, una tale reminescenza pagana, tra l’altro ancora fortemente sentita dalla popolazione, non poteva più essere tollerata e la statua equestre dei grandi prodigi venne fusa per realizzare proprio le campane del Duomo.
E ogni qualvolta le campane del duomo suonano, nei corridoi di Palazzo Carafa si ode un chiaro quanto inquietante nitrito.
Il mistero legato al Cavallo di Palazzo Carafa non si esaurisce con questa leggenda
Non solo dunque l’inquietante nitrito legato al suono delle campane ma un mistero ancor più intrigante lo legano alle leggende popolari.
Si narra che sotto la testa della copia dell’opera ormai fusa, vi fosse una sorta di indovinello, stranamente non più leggibile che forse anche in rima declamava in modo certo sibillino, dove fosse nascosto un preziosissimo tesoro.
Davanti ai miei occhi c’è un tesoro
Questa la frase, all’apparenza anche poco enigmatica, in un secondo momento trascritta su una carga posta ai piedi del Cavallo, affinché potesse essere letta da tutti, affinché chiunque potesse contribuire all’individuazione dell’eredità nascosta del Conte Diomede Carafa di Marcianise.
Va detto però che originariamente il Cavallo era collocato in una posizione diversa e in seguito spostato, fatto questo che maldestramente forse ha sbilanciato la ricerca del tesoro in una direzione mendace.
Per ogni mistero che si rispetti arriva sempre l’atto risolutorio che a sua volta però innesca un nuovo ancor più misterioso rompicapo.
Si dice infatti che uno scaltro sconosciuto, rimuginando ad arte sulla frase citata, ebbe un colpo di genio, indicando nel cavallo stesso lo scrigno del tesoro.
Tanta solerzia intuitiva portò al ritrovamento di due meravigliosi diamanti negli occhi del Cavallo che arricchirono spropositatamente lo sconosciuto e arguto pensatore del quale nessuno scoprì mai l’identità.
Qualora così non fosse accaduto, puoi cimentarti tu stesso, il Cavallo ti aspetta nel cortile di Palazzo Carafa a Napoli in via San Biagio dei Librai al civico 122.
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